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Paul Hindemith

Paul Hindemith (Hanau 1895 - Francoforte sul Meno 1963), compositore tedesco. Iniziò lo studio del violino giovanissimo, distinguendosi anche come solista di viola. Nel 1909 entrò al conservatorio di Francoforte, dove studiò composizione con A. Mendelssohn e B. Sekles. Nel 1915 divenne Konzertmeister all'Opera di Francoforte e nel 1921 creò, con L.Amar, un quartetto d'arhi al quale egli prese parte come viola e per il quale scrisse i suoi primi quartetti. Venne quindi chiamato a dirigere il festival di Donaueschingen (1921-1926) e nel 1927 ottenne la cattedra di composizione presso la Hochschule für Musik di Berlino, dove rimase sino al 1937, continuando a occuparsi del festival di Donaueschingen (trasferito prima a Baden-Baden, 1927-1929 poi a Berlino nel 1930) e svolgendo anche attività di direttore di orchestra e di solista. A quest'epoca Hindemith aveva già al suo attivo molta musica strumentale e alcune opere teatrali, tra cui Mörder, Hoffnung der Frauen (Assassino, speranza delle donne), un atto scritto nel 1919 su testo del pittore O. Kokoschka (rappresentata a Stoccarda nel 1921) e Sancta Susanna (1921), un atto su testo di A. Stramm, che denotano la sua adesione, più in senso letterario che musicale, all'espressionismo . LA formazione di Hindemith rivela tendenza eclettiche che hanno però salde radici costruttive soprattutto in Brahms e in Reger, con qualche incidenza coloristica mutuata da Strauss e da Debussy.

Dall'espressionismo Hindemith si scostò ben presto per avvicinarsi, nel decennio 1920-1920, a quella corrente detta della "Nuova oggettività" ("Neue Sachlichkeit") sorta in Germania nel dopoguerra parallelamente al Bauhaus di Gropius che afferma un ritorno alla "musica d'uso" (Gebrauchsmusik) in senso artigianale, in opposizione al concetto romantico di "musica d'arte". In questa operazione di collocano le prime opere di Hindemith che rivelano una forte e tagliente personalità musicale: i numerosi Lehrstücke (pezzi didattici) e le famose Kammermusiken, di cui la prima, op. 24 (1921) segnò una vera rivoluzione per la robustezza contrappuntistica e l'aggressività ritmica. In analoga tendenza si pongono anche le sue successive opere teatrali: Cardrillac (1926) tre atti su testo di F: Lion, e soprattutto Hin und Zurück (Andata e ritorno, 1927, un atto su testo di M. Schiffer, e Neues vom Tage (Novità del giorno, 1928-1929), in tre parti, su teso di M. Schiffer, che denotatno una precisa presa di coscienza polemica nei confronti della società tedesca del dopoguerra e delle sue istituzioni. Lo stile di Hindemith si è ormai chiaramente delineato: nella crudezza politonale del suo linguaggio (componeva quasi sempre a tavolino, curando la logica costruttiva della parti) appare radicato il senso di tonalità, con la predilezione per un solido diatonicismo che lo porta sempre più verso recuperi strutturali della tradizione contrappuntistica tedesca prebachiana e bachiana. Non è tuttavia possibile collocare Hindemith tra le tendenze neoclassiche del dopoguerra, di cui Stravinskij è il più autorevole rappresentante: i recuperi hindemithiani non hanno il senso della contaminazione e il gusto classicheggiante, ma si riferiscono semmai alla struttura e alla tecnica compositiva, spesso rigorosamente fondate sui principi della forma-sonata, della fuga e delle sue leggi contrappuntistiche. In questo senso Hindemith si colloca nella storia della musica contemporanea come un attivo "restauratore" della tradizione strumentale tedesca preromantica. La sua influenza sui compositori (non solo tedeschi) degli anni trenta è stata assai rilevante. Dopo l'avvento al potere di Hitler, Hindemith fu accusato di "internazionalismo" e conseguentemente collocato nel catalogo dell'"arte degenerata". Costretto ad emigrare, Hindemith trascorse il resto della sua vita all'estero. Si stabilì dapprima in Turchia (dove, dal 1935 al 1937, tentò di organizzare l'attività musicale in senso progressivamente moderno), poi in Svizzera (1938-1939), dove terminò la partitura di Mathias der Maler (Mattia il pittore), su testo proprio ricavato dalla vita del grande e misterioso pittore Mathias Grünewald: sono sette panelli scenico-musicali, concatenati tra loro da una ferrea logica compositiva. L'opera, che è ritenuta il suo capolavoro, fu rappresentata a Zurigo nel 1938. Agli inizi della guerra (1940) Hindemith si trasferì negli Stati Uniti, dove rimase per tutto il periodo del conflitto mondiale, insegnando a Tanglewood e alla Yale University di New Haven (Connecticut). In questo periodo il suo stile sembra volgere verso una minor crudezza politonale e a indulgere a valori espressivi di un diatonicismo spesso arcaico, in base anche a nuovi principi teorici da lui elaborati nel trattato Unterweisung im Tonsatz (Regola del comporre, 2 volumi, 1937-1939) dove viene affermato il concetto di Grundton (suono fondamentale) come cardine generatore di tutta la costruzione sia melodica, sia armonica, sia contrappuntistica, e si tenta una dimostrazione scientifica delle tendenze naturali della tonalità come leggi fisiche e fisiologiche connaturate nell'uomo. Questo trattato fece molto scalpore perché voleva essere, tra l'altro, una contrapposizione polemica alle teorie di A. Schönberg sulla pantonalità (atonalità) e sul metodo dodecafonico, ma non ebbe conseguenze.

Alla fine della guerra Hindemith riprese l'attività di concertista e di direttore di orchestra in Messico e in Canada. nel 1947 ritornò in Europa, ma non volle saperne di stabilirsi in Germania,. Nel 1945-1950 fu di nuovo negli Stati Uniti, alla Warvard University, poi si stabilì in Svizzera, dove nel 1951 ebbe la cattedra di composizione all'università di Zurigo. L'ultimo periodo della sua attività creativa comprende numerosa musica sinfonica, corale, da camera, l'opera Die Harmonie der Welt (Le armonie del mondo, 1957), e alcuni balletti, tra cui Nobilissima visione (per L.Massine, 1938): musiche che denotano un progressivo irrigidimento del compositore nelle sue teorie fondate sul concetto del "suono generatore", mediante il quale il contrappunto lineare non contraddice l'armonia tonale e il cromatismo trova la sua collocazione in base alle leggi acustiche dei suoni armonici. La vastissima produzione di Hindemith comprende ancora, per il teatro: Das Nusch-Nuschi (1921), le due opere didattiche Lehrstück (ovv. Das Badener Lehrstück vom Einverständnis, Pezzo didattico di Baden sull'accordo, su testo di B.Brecht, 1929) e Wir bauen eine Stadt (Costruiamo una città, 1930), Il lungo pranzo di Natale (da T. Wilder); il balletto Der Dämon (Il demone, 1923) Hérodiade (1944), Tema con quattro variazioni (i quattro temperamenti) (1946). Fra la sua musica vocale bisogna ricordare l'oratorio Das Unaufhörliche (L'incessante, su testo di G: Benn, 1931) , i cicli di Lieder per voce e strumenti Des Todes Tod (Morte della morte, 1922), Die junge Magd (La giovane serva, testi di Trakl, 1922), Das Meriensleben (a vita di Maria, su testi di Rilke, 1922-1923), le cantate per soli, coro e orchestra Der Lindberghsflug (Il volo di Lindbergh, in collaborazione con K.Weill, testo di Brecht, 1928), Frau Musica per mezzosoprano, baritono coro femminile e archi (testo di Lutero, 1928), numerosi cori a cappella. Spiccano fra i molti lavori per orchestra i Cinque pezzi per archi op. 44 n.4 (1927), la Konzertmusik per archi e ottoni op. 50 (1930), il Philarmonisches Konzert (1932), la Sinfonia "Mathis der Maler" (1934), la Symphonia serena (1946), la Sinfonietta (1949), la Sinfonia "Der Harmonie der Welt" (1951), la Pittsburgh Symphony (1958); e, con strumenti solisti, i concerti per pianoforte (2), per violino, per violoncello, per clarinetto, per corno, per organo, per piccoli complessi strumentali, la Konzertmusik op. 48 per viola e orchestra e quella op. 49 per pianoforte, ottoni e 2 arpe (entrambe del 1930), Der Schwanendreher per viola e piccola orchestra (1935), Trauermusik per viola e violino o violoncello e archi (1936). Oltre alle otto Kammermusiken (1921- 1927: n.1 er vari strumenti; Kleine Kammermusik per quintetto di fiati; n.2 per pianoforte e 12 strumenti; n. 3 per violoncello e 10 strumenti; n.4 per violino; n.5 e n.6 per viola; n.7 per organo, gli ultimi quattro per piccola orchestra).

Hindemith compose moltissima musica da camera, come tre trii, 7 quartetti (di cui 6 per archi), un quintetto, un settimino e numerose sonate e sonatine, specie per pianoforte, per violino (4), viola (3), violoncello (2), contrabbasso, flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno inglese, corno (2), tromba, trombone, basso tuba; nonché musica per pianoforte a due e quattro mani (sei sonate Suite, Ludus Tonali) e sonate per strumento solo (3 per organo, 2 per violino, 2 per viola, 1 per violoncello, 1 per arpa).

  

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