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Spazio – Arte

LE MOSTRE PROPOSTE DA YORICK O REALIZZATE IN COLLABORAZIONE CON ALTRE REALTA' CULTURALI

L'invito con ill. di Claudio CastelliniNATHAN NEVER E L'AVVENTURA NEL FUTURO
- In collaborazione con Sergio Bonelli Editore e con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia
- Dal 12 al 22 Ottobre 1991, Sale espositive ex Stalloni, Reggio Emilia
- Mostra con tavole di studio per l'ideazione del personaggio e in preparazione dei primi albi
- All'inaugurazione momento di dibattito con Germano Bonazzi, Nicola Mari, Antonio Serra
- Moderatori: Massimo Tassi e Ernesto Vegetti
- Progetto: Massimo Davoli, Lorenzo Mussini, Libreria Librotek, Massimo Tassi, Dario Tedeschi.
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina, articoli di documentazione su Yorick e periodici vari

MARTIN MYSTERE, YORICK E ALTRE STORIE
- In collaborazione con Sergio Bonelli Editore e con il Comune di Reggio Emilia
- Dal 7 Febbraio al 14 Febbraio 1993, Sale espositive Isolato S. Rocco, Reggio Emilia Il raro invito dell'incontro fra Martin Mystere e Yorick
- Mostra con tavole di studio per l'ideazione del personaggio e in preparazione della serie
- All'inaugurazione momento di dibattito con Claudio Chiaverotti, Francesco Manetti, Enrico Rulli, Andrea Venturi.
- Moderatori: Massimo Tassi e Ernesto Vegetti
- Progetto: Massimo Davoli, Lorenzo Mussini, Massimo Tassi, Dario Tedeschi
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina, articoli di documentazione su Yorick e periodici vari

A SESSANT'ANNI DA ROBERT HOWARD
- In collaborazione con Il Circolo di Lovecraft, Howard Club, D.L.F. Firenze, con il patrocinio World Sf Italia
- 23 Marzo 1996, Salone D.L.F., Firenze Howard visto da R. Perazzi- Mostra con illustrazioni a tema fantastico di Alessandro Bani, Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali, Pompeo De Vito, Dalmazio Frau, Lorenzo Grassi, Alessandro Marani, Marco Moglia, Nicola Mari, Giuliano Trombini.
- All'apertura dibattito con Roberto Chiavini, Gianfranco de Turris, Pietro Guarriello, Adolfo Morganti, Enrico Rulli, Gino Scatasta, Gianfranco Viviani. Moderatore: Ernesto Vegetti
- Progetto: Massimo Tassi

NEL NOME DI CONAN
- In collaborazione con Il Circolo di Lovecraft e con il patrocinio della World Sf Italia
- 3 Maggio 1997, Teatro Titano, San Marino
- Mostra di illustrazioni a tema fantastico a firma di Alessandro Bani, Flavio Brunetti, Giuseppe Camuncoli, Alberto Castagna, Pompeo De Vito, Dalmazio Frau, Lorenzo Grassi, Alessandro Marani, Luca Michelucci, Marco Moglia, Eta Musciàd, Raoul Perazzi, Victor Sneep, Giuliano Trombini
- Al momento dell'inaugurazione tavola rotonda con Gianfranco de Turris, Pietro Guarriello, Francesco Meo, Enrico Rulli, Dario Tedeschi. Moderatore: Massimo Tassi
- Progetto: Massimo Davoli, Lorenzo Mussini, Massimo Tassi, Dario Tedeschi, Paolo Tosini

RICERC-AZIONE E SECONDA REALTA'
- In collaborazione con Centro Soc. Buco Magico
- Dal 27 Aprile al 5 Maggio 2002, Sala polivalente Centro Soc. Buco Magico, Reggio Emilia
- Mostra con opere di Bruno Fantini Un quadro di Nick Brun-Fantini- Progetto: Massimo Tassi
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina
- Breve commento: Preparatevi ad un viaggio, un intenso viaggio emozionale nella Seconda Realtà.
Mezzo privilegiato per una introspezione in questa dimensione alternativa e allo stesso tangibile, si rivela l'Arte. L'Artista, infatti, lascia frequentemente trascolorare il moderno, l'oggettivo, per schematizzare e fissare una Seconda Realtà, ovvero un mondo alternativo, con i suoi spazi temporali, con le sue regole peculiari, i suoi non-luoghi. Ognuno può entrare e condividere sensazioni ed emozioni, con l'accortezza, tuttavia, di attenersi alle movenze, ai tempi, alla Ricerc-azione dell'Artista.
E' in questa Seconda Realtà che Bruno Fantini-Nick Brun, attraverso una serie di continue composizioni e scomposizioni, contaminazioni, progettazioni & sperimentazioni con i materiali (colori, bitume, materiali di recupero, bronzi e marmi), si lancia in una Ricerc-azione che perentoriamente chiude al presente per portarsi con decisione alla riscoperta di antiche radici: l'archetipo e il simbolo. Simbolismo che immediatamente abbraccia le sue tele e che ha la funzione di una porta dell'Ade spalancata verso la Seconda Realtà, sicuramente nemica del presente ma sensibile ai valori di sempre.
Curioso, però…
Quando si pensa di aver in qualche modo compreso la Ricerc-azione e la Seconda Realtà di Bruno Fantini, già nuovi quadri ci dicono che per noi il viaggio è solamente iniziato. [M. Tassi]

La sede della mostraSEQUENZE
- In collaborazione con il circolo Il Castello del Vescovo e con il patrocinio del Comune di Scandiano
- Dal 16 Novembre al 15 Dicembre 2002, Castello di Arceto (R.E.)
- Mostra con opere di Marco Arduini
- Progetto: Massimo Becchi, Massimo Tassi
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina, articoli di documentazione su periodici vari

Un paesaggio di S. DavoliUN VIAGGIO PITTORICO EN PLEIN AIR
- In collaborazione con il circolo Il Castello del Vescovo
- Dal 21 Dicembre 2002 al 26 Gennaio 2003, Castello di Arceto (R.E.)
- Mostra con opere di Silla Davoli
- Progetto: Massimo Tassi
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina

PAESAGGIO E TRADIZIONE
- In collaborazione con Centro Soc. Buco Magico e 5a Circoscrizione R.E.
- Dal 19 al 26 Aprile 2003, Sala polivalente Centro Soc. Buco Magico, Reggio Emilia
- Mostra con opere di R. Baffioni, G. Catellani, M. Corradini, S. Davoli, F. Fontana, C. Grassi, G. Laudano, W. Lusuardi, G. Munarini, G. Pedrini, R. Pisi
- Progetto: Spartaco Rovacchi, Massimo Tassi
- Memoria: pieghevole d'invito

PERCORSO NEL FANTASTICO. VIAGGIO ARTISTICO NELLA LETTERATURA DELL'IMMAGINARIO
- In collaborazione con il circolo Il Castello del Vescovo
- Dal 5 Dicembre 2003 all'11 Gennaio 2004, Castello di Arceto (R.E.)
- Mostra con opere di Marco Arduini, Alessandro Bani, Germano Bonazzi, Pier Giulio Beltrami, Giuseppe Camuncoli, Magnus, Vainer Marconi, Nicola Mari, Raoul Perazzi, Rosario Santamaria, Marco Torricelli, Aldo Verzelloni
- Progetto: Massimo Davoli, Lorenzo Mussini, Massimo Tassi, Dario Tedeschi, Bartolo Tondini, Paolo Tosini
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina, articoli di documentazione su periodici vari James Bond visto da M. Arduini
- Breve commento: Dal fertile incontro fra il circolo Il Castello del Vescovo e l'associazione Yorick scaturisce questo emozionante Percorso nel Fantastico, ovvero un viaggio artistico nella letteratura dell'immaginario, che ci catapulta a velocità vertiginosa, quasi fosse una vagheggiata del macchina del tempo, a raggiungere quella polla del mito che da millenni ammanta l'espressione culturale e sociale dell'Uomo, sino a raggiungerne le radici antropologiche.
Si tratta del primo di una serie di futuri itinerari, costantemente vissuto in un gioco di coinvolgenti rimandi fra espressione grafico-pittorica e testo scritto votato al meraviglioso.
Ecco così materializzarsi nelle suggestive sale del castello di Arceto, cornice ideale per una mostra di queste genere, i miti dell'antichità che dal passato trovano proiezione in una futuribile epopea rappresentata dall'esplorazioni del cosmo, gli eroi della letteratura cavalleresca a fianco con quelli dei moderni fumetti, gli inquietanti misteri di civiltà dimenticate che sfociano nelle paure suggerite dai maestri contemporanei del brivido come Stephen King e Lovecraft.
Il tutto allestito tenendo conto delle multicolori interazioni che cinema, giochi di ruolo e cards hanno con l'immaginario collettivo.
Tela dopo tela, dal Corsaro Nero a James Bond, illustrazione dopo illustrazione, da Kriminal a Nathan Never sino a Swamp Thing, incisone dopo incisione, da Conan ad Arsenio Lupin, diviene allora difficile stabilire dove finisca l'eco dalla pagina e inizi, vibrante, la suggestione grafico-pittorica, la quale trova concretezza nel segno, espresso attraverso una molteplicità di tecniche e di tematiche peculiari che fanno di questa esposizione un'esperienza per certi aspetti unica.
E dietro l'angolo, tante altre iniziative ci attendono... [M. Becchi - M. Tassi]

La cartolina d'invitoRUOTE CLASSICHE A MONTALTO
- In collaborazione con Ristorante Venturi, Montalto Calcio, Museo automobile Scuderia S. Martino e con il patrocinio del Comune di Vezzano S/C
- 11 Luglio 2004, Ristorante Venturi, Montalto (R.E.)
- Mostra con opere di Marco Arduini
- Progetto: Adriano Venturi
- Memoria: cartolina d'invito, volantino, locandina, articoli di documentazione su periodici vari

Il logo di Germano BonazziIL TEMPO E IL FUMETTO. DAL WEST DI TEX AL FUTURO DI NATHAN NEVER
- In collaborazione con il Comune di Rubiera
- Dal 18 Settembre al 3 Ottobre 2004, Sala mostre ex Palazzo Civico, Rubiera (R.E.)
- Mostra con tavole b/n di Germano Bonazzi, Giuseppe Camuncoli, Gaetano Cassaro, Gaspare Cassaro, Claudio Castellini, Roberto Diso, Guglielmo Letteri, Nicola Mari, Giorgio Montorio, Andrea Red Mutti, Rosario Santamaria, Marco Torricelli
- Progetto: Massimo Tassi
- Memoria: cartolina d'invito, articoli di documentazione su Yorick e periodici vari
- Breve commento: Il grande fumetto arriva a Rubiera.
I misteri che aleggiano fra antiche rovine visti con gli occhi di Martin Mystère, le polverose piste del West percorse insieme a Tex, oppure indagini nel futuro condotte con Nathan Never: sono le suggestioni del mondo delle strisce che si concretizzano con la mostra Il tempo e il fumetto. Un viaggio con gli eroi delle strisce fra passato, presente e futuro prevista presso le sale espositive della biblioteca, a partire da sabato 18 settembre (inaugurazione ore 18) sino al 26 settembre nel contesto delle attività della Fiera.
L'iniziativa, organizzata dall'Amministrazione comunale con la collaborazione dell'associazione culturale Yorick, porta nella nostra cittadina alcuni degli eroi che rappresentano l'universo fumettistico nell'immaginario collettivo, proponendosi inoltre come momento d'indagine sul linguaggio del fumetto e sul rapporto fra illustrazione e letteratura popolare di genere. Tutto questo adottando come filo conduttore la tematica dell'avventura temporale: nel passato, nel presente, nel futuro.
La mostra propone vignette apparse sulle serie che hanno fatto sognare generazioni di appassionati, così come illustrazioni di studio e curiosità inedite.
L'itinerario inizia con un balzo nel passato, in uno dei luoghi privilegiati dell'avventura: il West. E il genere western abbinato al fumetto richiama immediatamente la figura di Tex. Tramite storie firmate da Gianluigi Bonelli, "papà" del celebre personaggio, e dal disegnatore Guglielmo Letteri, ci si trova infatti proiettati fra intrighi, inseguimenti a cavallo e sparatorie nei saloon. L'atmosfera dell'Ovest selvaggio è completata da illustrazioni di Marco Torricelli per Zagor e da una storia in bilico fra Guerra di Secessione e varchi spazio-temporali di Rosario Santamaria su soggetto di Robert Howard.
Dall'Ottocento al Novecento: il nostro accompagnatore nell'universo avventuroso stavolta è Mister No, che con il suo aereo da turismo ci porta nell'intrico verde dell'Amazzonia. Le tavole, estratte sia dai primi numeri sia da albi più recenti, sono a firma di Roberto Diso e Giorgio Montorio.
La mostra pone anche un quesito: gli eroi dei fumetti possono invecchiare? La risposta arriva da alcune belle tavole realizzate da Gaetano e Gaspare Cassaro per Martin Mystère, archeologo che dopo anni trascorsi a rischiare l'osso del collo in pericolose spedizioni, negli ultimi albi si rivela più riflessivo, impegnato fra salotti televisivi e ricerche nelle biblioteche. Persino i suoi rapporti con il gentil sesso sono mutati e non c'è più traccia della sua indole di scapolone. Afferma infatti divertito il suo ideatore Alfredo Castelli: "Sono stati i lettori a chiedere a gran voce le nozze con la bella Diana e un albo rivela come si sono svolte in segreto. I due hanno così avuto modo di godersi una tranquilla luna di miele…".
L'avventura dell'epoca contemporanea viene poi completata da fumetti inclini all'insolito. Si tratta della serie americana Swamp Thing, dove si assiste alla contrapposizione fra elementali, cioè fra genere umano e specie vegetale. Le illustrazioni sono di un giovane reggiano, Giuseppe Camuncoli, che dà dimostrazione della sua versatilità anche con Bonerest, dove una enigmatica figura si aggira a New York mentre sulle sfondo incombe l'apocalisse.
Dai giorni nostri l'avventura corre veloce verso il futuro. Largo a Nathan Never (disegni di Germano Bonazzi, Claudio Castellini e Nicola Mari), personaggio con cui la casa editrice Bonelli ha aperto le porte alla fantascienza parlandoci di un mondo dove non sempre le innovazioni sono sinonimo di progresso sociale. [M. Tassi]

La locandina di EroicaEROICA
- In collaborazione con il circolo Il Castello del Vescovo e con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia
- Dal 23 Ottobre al 21 Novembre 2004, Castello di Arceto (R.E.)
- Mostra con illustrazioni di Dalmazio Frau
- Progetto: Massimo Davoli, Lorenzo Mussini, Massimo Tassi, Dario Tedeschi, Paolo Tosini
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina, articoli di documentazione su periodici vari
- Breve commento: I grandi eroi della letteratura entrato nel medievale castello di Arceto (Reggio Emilia) fra il clangore delle spade e il riecheggiare di grida di battaglia.
Sono le suggestioni dovute alla mostra "Eroica" di Dalmazio Frau, che attraverso una serie di suggestive illustrazioni propone un'interessante discorso di continuità fra la letteratura popolare di genere e il linguaggio pittorico. L'originale proposta, che abbina arte, letteratura e storia, proviene dall'Associazione culturale emiliana Yorick, da anni attiva nella divulgazione dei linguaggi attraverso cui si esprimono le Arti, con particolare attenzione ai punti di contatto con il tessuto storico e folcloristico delle genti padane.
E proprio grazie alle illustrazioni di Dalmazio Frau, artista prevalentemente attivo negli Stati Uniti dove realizza copertine per collane librarie specialistiche, sarà possibile passeggiare in un mondo degli albori, in cui frequentemente il destino di interi regni era in bilico sulla lama di una spada e dove gli antichi miti ancora s'intersecavano con le religioni monoteiste.
Anche la stessa scelta degli orari serali della mostra (dal venerdì alla domenica, dalle ore 20 alle 24) intende in qualche modo gettare una luce del tutto peculiare sull'iniziativa, proponendo ai visitatori una visione notturna del castello, quasi si partecipasse insieme ai personaggi tratteggiati da Dalmazio Frau alla vita originaria del maniero nel momento in cui tutti quanti si ritiravano nei saloni per condividere le ultime ore della giornata.
L'edificio è infatti un tipico esempio di castello medievale risalente alla seconda parte del X secolo, in cui sono ancora visibili i circuiti delle fosse, delle mura, tracce del ponte levatoio e del rivellino.
Edificato per volere dei vescovi di Reggio Emilia, passò poi nel XV secolo ai Boiardo, la famiglia che diede i natali al celebre letterato Matteo Maria Boiardo autore de "L'Orlando innamorato".
La mostra "Eroica", con inaugurazione sabato 23 ottobre alle ore 17, ha il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia e sarà visitabile all'interno del castello di Arceto (Reggio Emilia) nei saloni del circolo Il Castello del Vescovo sino al 25 novembre. [M. Tassi]

L'invito con incisione di M. ArduiniDAL PENSIERO AL SEGNO, LA SUGGESTIVA ARTE DELL'INCISIONE
- In collaborazione con il circolo Il Castello del Vescovo e con il Circolo degli Artisti di R.E.
- Dal 27 Novembre 2004 al 6 Gennaio 2005, Castello di Arceto (R.E.)
- Mostra con incisioni di Marco Arduini, Maggiorino Caprari, Luigi Giglioli, Stefano Grasselli, Vainer Marconi, Eugenio Paterlini
- Progetto: Gino Bedeschi, Augusto Fantini, Massimo Tassi
- Memoria: pieghevole d'invito e locandina, articoli di documentazione su periodici vari
- Breve commento: Dalla sinergia di realtà diverse ma accomunate dalla spiccata sensibilità verso l'Arte e i suoi molteplici linguaggi come il Circolo Il Castello del Vescovo, l'Associazione Culturale Yorick e il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia, nasce questa iniziativa dedicata alla tecnica dell'incisione e che propone un'interazione artistica fra opposti: fra il bianco e il nero, fra l'antico e il contemporaneo.
Ecco così che le suggestive sale del castello di Arceto, le cui origini risalgono al Medioevo, vengono caricate di nuovi significati anche grazie a questo percorso, che a sua volta estrapola dal passato una testimonianza da rinnovare.
"Dal pensiero al segno, la suggestiva arte dell'incisione" diviene allora un'occasione ricca di sfaccettature, che offre sia nomi di riferimento nel contesto di questa raffinata tecnica sia volti che vanno trovando con rigore un proprio cammino.
Varie le tematiche, molteplici le peculiarità: tutto viene abbracciato da un movimento corale ora di sintesi grafica ora di complesse trame, ora di tensione proiettata verso la ricerca ora di equilibrio formale, dove dominano incontrastati i bagliori a tratti abbacinanti dei bianchi e l'implosione della luce nei neri.
Sono situazioni che testimoniano come fra le mani dell'artista la lastra equivalga ad un album di appunti da cui fuoriescono, indomiti, i rimandi ai grandi maestri, mentre sullo sfondo si alternano reale e irreale in calibrati incastri di maglie ora diradate ora addensate, sino a restituirci, intatta, l'idea primaria in tutta la sua freschezza, resa dalla precisione della formazione artistica e dall'abilità della mano catturata in un trasognante intreccio di arabeschi vellutati e profondi, sottili e sinuosi, forti e spezzati.
Lieti se gradirete questo viaggio nella raffinata arte dell'incisione. [G. Bedeschi, A. Fantini, M. Tassi]

L'invito della mostra con ill. di A. BaniOMBRE DAL COSMO. ICONOGRAFIA DELL'IMMAGINARIO, DA CLARK ASHTON SMITH A H.P. LOVECRAFT
- In collaborazione con il circolo Il Castello del Vescovo
- Dall'8 Gennaio al 6 Febbraio 2005, Castello di Arceto (R.E.)
- Mostra con illustrazioni di Alessandro Bani
- Progetto: Massimo Davoli, Lorenzo Mussini, Massimo Tassi, Dario Tedeschi, Paolo Tosini
- Memoria: pieghevole d'invito, articoli di documentazione su periodici vari
- Breve commento: Continua presso il medievale castello di Arceto la rassegna dedicata all'indagine sui punti di contatto fra arte e letteratura organizzata dalla rivista Yorick e dal circolo Il Castello del Vescovo.
Il nuovo appuntamento è previsto per sabato 8 gennaio alle ore 17 con l'inaugurazione della mostra "Ombre dal cosmo" dell'artista novarese Alessandro Bani.
Le opere esposte, testimonianza di un percorso trentennale, intendono soffermarsi sulle simbologie espresse dalla narrativa e dalla poesia in merito al tema del rapporto fra uomo e universo. E' in quest'ottica che Alessandro Bani, al cui attivo figurano collaborazioni con Mondadori, si sofferma sulla produzione letteraria fra Ottocento e Novecento, dando immagine ai testi di autori come Lovecraft, Leopardi e Howard, profondamente differenti fra loro ma accomunati nel porre i propri protagonisti e nell'orientare la propria summa di pensiero verso una visione "atomistica", che rimanda alle ricerche filosofiche dei pensatori dell'antica Grecia.
Per l'occasione, che vedrà la presenza di Pietro Guarriello, uno fra i maggiori esperti italiani della narrativa popolare americana, è previsto un momento di reading di poesie.
La mostra, che intende inoltre trovare ardite connessioni fra l'opera grafica di Bani e il fascino severo del castello, si protrarrà sino al 6 febbraio. [M. Tassi]

Il catalogoIL NATURALISMO FRA L'APPENNINO E IL GRANDE FIUME. DA OTTORINO DAVOLI AI CONTINUATORI CONTEMPORANEI
- In collaborazione con il Comune di Viano e con il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia
- Dal 25 al 28 Giugno 2005, Centro Polivalente Comunale, S. Giovanni di Querciola (R.E.)
- Mostra con opere di Rolando Baffioni, Carlo Bazzani, Matteo Romeo Bertolini, Attilio Bizzarri, Ottorino Davoli, Silla Davoli, Gino Gandini, Gennaro Laudano, Giovanni Munarini, Rodolfo Pisi, Lanfranco Scorticati, Remo Tamagnini
- Progetto: Massimo Tassi
- Memoria: cartolina d'invito, locandina, catalogo
- Breve commento: Dall'incontro fra l'Amministrazione comunale di Viano, l'Associazione Yorick per la Cultura, un gruppo di pittori sensibili al fascino del nostro territorio, appassionati e collezionisti, gli eredi di alcuni artisti scomparsi e la realtà economica del Querciolese, scaturisce questa occasione culturale; l'intento è recuperare, attraverso il linguaggio grafico-pittorico, gli scenari, le peculiarità naturalistiche, le tradizioni e gli antichi mestieri delle nostre genti. "Seguire una tradizione significa fare le cose nello stesso nobile stile dei nostri predecessori, non fare le stesse cose", afferma il narratore Robert Heinlein.
E' questo il pensiero che sta alla base de Il Naturalismo fra l'Appennino e il Grande Fiume. Da Ottorino Davoli ai continuatori contemporanei. La mostra, che copre un lasso temporale di quasi cent'anni, parte dall'importante esperienza artistica di Ottorino Davoli per giungere ai suoi allievi, agli allievi degli allievi, con una continuità che ci porta sino ai giorni nostri.
Si tratta di un significativo lascito che questa iniziativa vuole ulteriormente valorizzare con semplicità e rigore, nella consapevolezza che la parzialità del lavoro ci imporrà di recuperare, in altre occasioni d'incontro, ulteriori nomi e peculiarità di quella che è una vera e propria corrente pittorica che ha animato in maniera pregnante il Novecento artistico reggiano.
Le opere esposte nel nuovo Centro Polivalente di S. Giovanni di Querciola non palesano uno stile ad effetto, bensì esprimono una "pittura dei campi" realizzata dal vero, en plein air, dove l'intersecarsi di temi comuni testimonia l'intento che ha fortemente motivato le varie generazioni di pittori.
Il loro Naturalismo analizza infatti con scrupolo anche fotografico la realtà circostante, per arrivare a una sintesi dell'atmosfera rurale che a tratti diviene favoleggiante; del resto la componente onirica è di casa, nel territorio compreso fra l'Appennino e il Po, come hanno testimoniato altre forme di arte che tanto hanno colpito l'immaginario collettivo, dal cinema con i film di Zavattini e Fellini alla letteratura popolare con i romanzi di Guareschi.
Emerge così negli artisti presenti in mostra, soliti cimentarsi direttamente all'aria aperta armati di strumenti semplice come cavalletto, pennelli, colori, olio di lino e acquaragia, un forte attaccamento a una precisa area geografica espresso con accorati cromatismi. La tela a volte propone una consapevole revisione del lavoro delle generazioni precedenti, così come in altre occasioni forme e sfumature espressive mostrano, pur con una meta comune, infinite soluzioni.
Tante le tematiche toccate dall'esposizione, di cui un sunto è contenuto nell'agile catalogo. La vita sulle colline reggiane durante gli anni Trenta del Novecento viene abilmente raccontata da Ottorino Davoli con La fidanzata e La contadina, dipinti le cui assonanze con opere ottocentesche di Breton, Fattori (La strada bianca) e Ferroni (Alla fontana) sono persino sorprendenti.
Si va poi dall'abbacinante lucore al ritorno del sole sulle nevi appenniniche ai caldi colori delle distese di grano nei meriggi estivi, dal rigoglio primaverile nei declivi Matildici alla trasognante atmosfera della Bassa dove tutto sembra sospeso in un frangente che si prolunga all'infinito.
E ancora: contadini ingobbiti nei campi, nuvole che solcano il cielo mentre si scatenano improvvisi temporali, vecchi barconi cullati dalle sonnolente acque del Grande Fiume, misteriosi borghi pronti a raccontare antiche storie, fugaci intrusioni negli interni per cogliere le abitudini gastronomiche. E qua e là, costante, ritorna la presenza degli artisti, che per mezzo dei ritratti ribadiscono ammiccando la loro simbiosi artistica con l'ambiente circostante, della natura con la luce.
Sono sguardi ora concreti ora simbolici, dove il simbolismo è dato da singoli elementi come un albero peculiare dell'Appennino Tosco-Emiliano, rocche solitarie su pinnacoli di roccia meta delle gite primaverili, scorci fluviali dove l'attività lavorativa dell'uomo si alterna al desiderio di tintarella nei giorni festivi; componenti che sparse con apparente noncuranza in realtà si ricompongono coralmente davanti ai nostri occhi, sino a condurci per mano al punto di contatto con la tradizione della nostra terra: per certi aspetti a noi noto, per altri ancora nascosto, e che grazie a questa mostra sapremo sicuramente cogliere con maggiore attenzione, anche memori di un pensiero di Wassilly Kandinsky che ben si attaglia alle opere dei naturalisti reggiani: "In ogni quadro è misteriosamente racchiusa un'intera vita, una vita piena di dolore e di dubbi, di ore d'entusiasmo e di luce". [R. Mazzi - M. Tassi]

L'ATTIVITA' GRAFICO-PITTORICA CONTINUA…






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