Eccomi di nuovo qui, miei ragnetti,
oggi é la notte tra il venti e il ventuno di aprile. Il mio compleanno si avvicina, e questa é la prima volta dopo dieci anni che non penso alla mia festa di compleanno.
Voglio raccontarvi un po' di cose, ma lo faró a scaglioni, in queste notti, tra un disegno e l'altro.
Non é mica male lavorare di notte, se hai uno studio come quello in cui studiamo.
Cominciamo......
Dal mio arrivo qui a Pasqua ci sono stati pochi giorni e poco intensi. Ho girato un giorno per Helsinki, con i piedi bagnati, perché avevo le Clark. So che questo non é rilevante, ma volevo dirvelo (qui molte cose sono "irrilevanti"....
Il venerdí sera sono andato a vedere un concerto Jazz-Blues con il tedesco-cozza, tutti gli altri erano giá in vacanza! Tremenda noia, perché volevo ballare, ma ero da solo, e la cozza é proprio una cozza! Non lo sopporto piú, e non sono il solo: anche i professori non lo sopportano piú!
Comunque sia, fino a domenica sera é stata veramente una cosa tristissima, ed io aspettavo che Mathias tornasse! Il lunedí sono andato a farmi un altro giro per Helsinki, con un altro tedesco e sua sorella (cesso, ma simpatica). La sera, visto che era tornata Maria, l'austriaca num. uno, siamo andati da Nerone, la pizzeria economica. Dopo, Soda Bar. La cosa carina é che ero l'unico a non essere di ceppo germanico su sei persone che componevano il gruppo della sera in questione! Al S.B. mi sono messo a parlare con due finlandesi, una delle quali sta studiando a Firenze e parla un pochino di italiano. Chiacchierando nella nostra amata lingua, per rendermi ancora piú triste, mi ha posto le seguenti questioni:
-perché hai scelto di fare l'erasmus in Finlandia, é l'ultimo posto da scegliere: é triste e le persone sono fredde e chiuse!
-di solito quando parli di erasmus, parli di gioia, di persone simpatiche (come te), non mi spiego come mai tu sia in compagnia di queste persone cosí SECCHE!?!
Dopo aver cercato di spiegare la mia posizione, ha cominciato a slinguarsi con un altro, probabilmente il suo ragazzo, o spero!
Il giorno dopo torna Mathias, il che rende me e Tshatiwa piú felici. La settimana scorre liscia, ed i rapporti con il mio coinquilino francese si rovinano sempre di piú, su tutti i lati, da parte di ogni persona.
Il venerdí ci rechiamo in visita di "villa Mairea", una villa da ricconi progettata da Aalto. Abbiamo visitato l'interno, anche se é tutt'ora abitata. Gita alquanto interessante.
Lo so che sembra che stia facendo un elenco, ma non vi sono altri fatti rilevanti. L'importante é che cosí mi segno dei pro-memoria. Il mio diario...
Altro week-end noioso. Il sabato ho fatto una cena strepitosa, e questa é da raccontare:
Ragazzi, oggi, lunedí 21 aprile, sono gasato a bestia:
saranno trentatre ore che non dormo, ma ne é valsa la pena: oggi ho avuto il mio primo esame, ed é stato piú che un successo.
Non so come descriverlo, ma é stato tutto un feeling, ed i professori hanno letteralmente apprezzato la mia parte di progetto di "Urban Renewall": sono al settimo cielo....
... oar vorrei solo una donna!
Evvai, meno uno!
Beh, ora continuo con il racconto. Dicevo che quel week-end é stato particolare: ho cucinato il salmone, nel forno, al cartoccio, con le verdurine....
S P E T T A C O L O ! ! ! ! ! !
Il problema é che potevo, e volevo, cucinare solo per cinque persone, facciamo quatto e mezza (al francese che vive con me gli ho assegnato il culo, brotto e piccolo, del pesce!)(é piú forte di me: mi sta sul culo quando mangiamo!)
Non ho invitato il tedesco stronzo e bastardo, George, perché no! Invece c'erano Karri, un nostro amico finnico, Mathias lavorava e quindi non c'era, Maria, Ghislain e Tshatiwa. George ha aspettato un po' nel nostro appartamento, come sempre, aspettando che gli dicessi:
"ti fermi a mangiare con noi?"
Col cazzo, gli ho detto, o almeno gliel'ho fatto capire: "non c'é sufficente pesce per tutti!"
Cosí, dopo un po' se ne va nel suo appartamento a cucinarsi gli spaghetti, incazzato (e non ne ha nessun diritto di esserlo).
Ci gustiamo il pesce, e poi gli altri, tranne me e Tshatiwa, escono, se ne vanno ad Helsinki. Io non avevo voglia di spendere dodici carte per il pulmann e me ne sono rimasto a chiacchierare col Namibico. George se n'é rimasto sulla sua poltrona, da solo, tenendo il broncio e aspettando di vedere a che ora Tsh. se ne sarebbe ritornato nel suo alloggio. Pezzo di merda!
Il giorno dopo non mi ha neanche rivolto la parola: tanto meglio!
Cosí, dopo la domenica, é cominciato il tour de force di lavoro da negro. Ma tutte le sere erano ancora sere godereccie!
Lunedí sera: Ranta Sauna.
continuo domani, ma scrivetemi!
domenica 27 aprile
Ciao raga, scusate se non vi ho piú scritto, ma giovedí, se avete notato, geocities non fungeva, stavano cambiando i file.
ven e sab non ho avuto tempo. lavoro....
Ma continuiamo il racconto: dicevo, lunedí Ranta Sauna.
"Ranta Sauna" significa sauna sulla spiaggia, il che implica che dopo la sauna, puoi correre sul lago e buttarti in un buco nel ghiaccio, precedentemente fatto. Oppure, ti puoi rotolare nella neve. Sfortunatamente il ghiaccio era in fase di scioglimento, quindi pericoloso camminarci sopra, e la neve totalmente assente. Comunque sia, la festa é riuscita bene, organizzata dalla IAESTE. Sauna comune, uomini e donne, molti uomini e poche, molte poche donne, e che sarebbe stato meglio se non fossero venute a fare la sauna. Divertente, la birra costava poco, l'ambiente era bellissimo, ed eravamo in uno stanzone con un mega camino. Bello. Ci si faceva la sauna, poi un break nel salone, con il chitarrista Max che ci sollazzava di dolci note, birra, quattro chiacchiere in aktoio, magari una sigaretta fuori, al freddo (mi si sono ghiacchiate le punte dei capelli, bagnati).
Dopo sono andato a casa, abbastanza felice, e ho trovato la vostra lettera zimonese, che ho letto due volte, a notte profonda, ridendo da solo come un matto e sentendo molta nostalgia.... Grazie!
Martedí, non mi ricordo cosa ho fatto, ma mercoledí neanche. Giovedí sera abbiamo giocato a pocker, e Karri ha portato la sua vodka fatta in casa, un litro e mezzo per cinque persone.... Immaginate giusto. Il pocker é finito alle tre, ed alle sei e mezza mi sono alzato:
ESCURSIONE, per "contemporary finnish architecture". L'escursione!
Tipo gita delle superiori.....
Ok, la mattina riesco a presentarmi puntuale, grazie al tedesco che tanto ci sta sul culo, che é andato in macchina all'appuntamento (anche lui é venuto all'escursione...). Salgo sul pullman, con un porco mal di testa. Vabbeh, comunque sia, era pieno di amici, ma anche di nuove persone: facce nuove! Mi esclamo io. Gruppo di student(esse) dalla scuola di arte e design di Helsinki, sette ragazze, dico sette, dalla scuola di arredamento e architettura degli interni. Mmm, mica male!
Per dirvi com'é la situazione non sulla costa, vi dico solo che nel primo posto dove ci siamo fermati, dopo un'ora e mezza di viaggio, stava giá nevicando! Il "giá" sta a significato che su tre giorni di escursione, due erano nevicosi! Tutte queste escursioni, organizzate dalla professoressa Kathi Blom, sono contrassegnate da interminabili battaglie a palle di neve, tipo Zimone o meglio (in quanto la neve é migliore di quella che abbiamo avuto a Capodanno!). E mentre voi eravate a solazzarvi al sole, a Torino e a Zimone, io sono qui al freddo, che tanto mi piace!
Il clou della giornata l'abbiamo raggiunto il pomeriggio, quando, dopo una sosta battagliera su un lago ghiacciato, ci siamo visitati Lusto, un museo, moderno, sul legame tra la popolazione finnica e la natura, identificata nel legno. Dopo la visita, tornati a scaglioni al pullman, un ragazzo francese, Ives, ed una tedesca, Ulrike, hanno scritto sul retro del mezzo di locomozione, cancellando lo sporco con la neve:
"FORZA
Sergio's Tour"
e mi hanno fatto la caricatura, con tanto di occhiali da sole, capello lungo e pizzo.
Mentre posavo per le foto, arriva Patrick, il cinese, che dice: "Perché non ne fai una con il culo di fuori!"
Detto, fatto! Ma mentre mi calo giú le brache, arriva la professoressa! É a cento metri da me, io mi tiro su il pantalone e le chiedo: "Mi scusi, missis Blom, si puó girare per un minutino, per favore?!?"
Dopo averlo urlato due o tre volte, lei acutamente capí, e con gentilezza mi ha dato le spalle, dandomi il tempo di mostrare il meglio di me per una piccola foto. Non so quante foto mi abbiano fatto, ma almeno io ho la mia copia.
Ed ecco arrivare lo scialo: arriviamo nel posto dove dobbiamo trascorrere la nostra prima notte! Grande: cottage, tutto in legno, con otto posti letto. S P E T T A C O L O ! !
Dovete sapere, ma mi sembra di avervelo giá detto, che in tutta la Finlandia vi sono questi villaggetti, tanti e sparsi, fatti di un tot di casette, cottage appunto, fatte in legno, ognuna con la sua sauna e caminetto, in mezzo ai boschi ed in fronte a qualche lago! Non sono neanche care da affittare, e sono un gioiello. Il gruppo piú strong and sharp si dirige allo stesso cottage: i posti letto erano otto, noi nove. Come entro dentro tiro il mio sacco a pelo sulla mansarda dicendo: lá dormo io! Fichissimo, ma che cosí fico non si puó; mansardina affacciantesi sulla living-room, schiacciata tra il sotto tetto e il bagno-sauna e con la canna fumaria del camino a dividerla in due. Che spettacolo.
Accendiamo la sauna, ma dobbiamo aspettare un bel po' che raggiunga i cento gradi, o piú. Intanto comincio a preparare il sugo-zimone per quindici persone. Mentre si aspetta, ci si munisce di arnesi (pietre, pale, bastoni e sedie) per andare a bucare il ghiaccio del lago: si vuole fare ranta-sauna. Gasati come pochi, corriamo come dei banbini al lago, dove, per nostra sorpresa, c'é un piccolo molo di legno, con tutto il ghiaccio rotto in torno, ed una scaletta per risalire! Grande, esaltati, esclamando "meglio di cosí non si puó!", torniamo alla casetta. Allora si va di fronte alla finestra degli altri due cottages a saltare con il culo di fuori (sempre idea di Patrick). Il sugo non é ancora pronto e si decide di fare la sauna prima di magnare. Ok, compressi nella cameretta di legno, otto ragazzi ed una ragazza (niente male...), cerchiamo di sudare il piú possibile, ma la macchinetta non é ancora abbastanza calda, e non si riesce a superare i settanta gradi! Doccia, mutande, e si decide per una cena formale: cravatta. Asciugamano, o mutande, e cravatta. Cravatta fatta di carta igienica. qualcuno, un olandese, si mette la cravatta sull'uccello, scusa per tenerlo in vista. Arrivano gli altri da un'altro chalet, che rimangono un po' sbigottiti perché non avvisati della cena formale. Cena zimonesca, piena di foto, che io non ho ancora visto (io non ne ho fatte!).
Finita la cena, ci accorgiamo che la sauna non fonziona piú. Non sappiamo ancora adesso il perché, ma la cosa ci ha fatto un po' girare le balle, perché noi tutti volevamo farci il bagno nel lago.... Ma non finisce qui. Ci mettiamo le scarpe, ci bardiamo di tutto punto per combattere il gelo esterno (eravamo a 7 gradi sotto...) e decidiamo per una camminata fuori......
....Si cammina cinque minuti e poi la tentazione ci prende: andiamo al lago, per pattinare sul ghiaccio! Si va, si tasta il ghiaccio, e mentre si tasta c'é giá qualcuno sopra a pattinare... Li si segue; é tutto buio. Si pattina e si pattina.
Txus (leggi "cius", abbreviazione di Jesus) e Wautar sono in testa, io chiacchiero con Eni (Eugeni). Si vede ben poco di fronte a noi. Tutti ridono e scherzano. TRAK!
"Cazzo succede!"
"What's the fuck!"
"Coño, tios!"
"Haista pasca!"
"Shaisse!"
Non si capisce piú un'accidenti, ma si sente urlare, e vedo cento metri in fronte a me solo delle ombre. Ci affrettiamo, ci avviciniamo: Wautar é in acqua! Cazzo cazzo cazzo cazzo. Il panico scorre nelle nostre vene, ci annebbia vista e pensiarei e corriamo verso di lui. Fortunatamente per tutti noi, non facciamo in tempo ad arrivare che é giá fuori.
Inciso. Fortunatamente perché siamo corsi tutti, senza pensare, verso di lui. Cosí facendo avremmo rischiato di rompere tutto il ghiaccio, finendo tutti a mollo, e forse rischiando di non raccontare piú niente, e non scopare piú, non tornare ai nostri paesi, non progettare piú e via dicendo... Cosa é successo: Txus e Wautar erano in testa, schettinando. Uno a fianco dell'altro. Il ghiaccio dove si trova W cede e apre una voragine di due metri. Txus si sdraia d'istinto per terra, e tiene W per le braccia. W, completamente bagnato, fino ai capelli, ha avuto la fortuna di indossare una giacca da montagna, impermeabile, che oltre a non fargli bagnare il torso ed i maglioni, ha fatto da air-bag, e lo ha tenuto mezzo fuori, aiutando Txus a tirarlo fuori. Loro, intorno, sentivano solo screpitare di ghiaccio, come quando metti della Coca-Cola(R) calda in un bicchiere pieno di cubetti, appunto, di ghiaccio... Se tutti noi fossimo arrivati a concentrare i nostri pesi in quello stesso punto, non so!
Continuo. Una volta fuori, di corsa alla casa, per togliere i vestiti, e buttarsi in sauna, ora a circa 40 gradi. Mentre si correva W rideva come un porco: "Io ho fatto il bagno nel lago, voi no!!!"
La serata é finita davanti alla televisione, aspettando che W si fosse risistemato. Il programma era particolarmente interessante: "le stelle del calcio: España 1982". Due ore di gol di Paolo Rossi & C., tutti i goals fatti dall'italia in quel campionato! Come vedete mi faccio anche un po' di cultura calcistica!
La mattina ci svegliamo mooolto controvoglia. Senza dire niente a nessuno sull'incidente della notte, continuiamo a fare battute sulla serata, mentre gli altri si domandavano di cosa parlassimo e mentre la prof diceva che si era molto preoccupata quando il pomeriggio prima siamo andati a giocare sul ghiaccio... E continuava a dire che la settimana prima tre ragazzi erano morti, che in ogni famiglia finnica c'é un lutto causa ghiaccio rotto e via di cendo. Portarogna!
Il sabato siamo andati a visitare un castello molto bello, uno dei pochi che ci sono in Finlandia: Savuonlinna. Molto bello, ma la cosa piú bella é che si possono affittare le varie stanze, e la piú grossa e piú cara costa duecentomila al giorno: pensate che feste! La cosa piú divertente era che W, con tutti i vestiti quasi umidi, e le scarpe fradice (piú tardi gli ho procurato due sacchetti in cui infilare i piedi, prima di metterli nelle scarpe), si sentiva un po', come dire, a disagio... In ogni posto in cui entravamo nel castello (fuori tirava un vento porco), si scalzava e camminava con solo le calze, umide o forse piú, per riscaldarsi i piedi. Kati, la teacher, quando lo ha notato, gli fá "se hai freddo ora possiamo andare in un posto piú caldo!", e lui, spostandosi da dove si trovava, rispondeva "no no, non ho mica freddo!", lasciando sul pavimento impronte fresche di piedini bagnati!
La giornata procede, e c'é un cielo stupendo. Visitiamo il paese natale di Aalto, ed una bellissima chiesa di legno. La sera, in albergo, prima di uscire, ci raduniamo in una stanza in una quindicina oforse piú, e cominciamo, Patrick, Wautar ed io, a raccontare barzellette, sganasciandoci dalle risa. Poi si va in strada a mezzanotte, e si comincia a chiedere alle ragazze che incontriamo, dove avremmo potuto passare una bella serata divertente e danzereccia. Troviamo cosí un posticino niente male e molto economico, con una bella fauna tropicale...
Si balla fino alla fine, ossia fino a quando non cominciano i lenti... Usciamo, ed all'uscita mi metto a chiacchierare con tre fighe, con la scusa "sapete dove degli stranieri possono continuare la serata divertendosi?". Mentre stanno arrivando gli altri queste mi stanno dicendo:
"ma tu sei italiano vero? I loooooove Italy!!!!"
E da quel momento ogni giorno ce lo diciamo (puó non far ridere, ma voi non siete nel contesto).
Parliamo una decina di minuti con ste tipe, ci chiedono dell'Italia e della Spagna, dicono di capire che "siamo" italiani dal colore dei nostri occhi. Poi le perdiamo di vista. Gli altri vanno a dormire, Txus Eni ed io andiamo in un altro dance club.
Notiamo che tre tipe che erano in disco con noi prima ci stanno seguendo. Decidiamo di non andare + a ballare per non spendere + soldi. Loro ci sono sempre dietro...
Al che ci diciamo:
Abbiamo una stanza tutta nostra, abbiamo la birra, cosa ci manca d'altro? Le donne? Ce ne sono tre a disposizione!
Hei hei, siamo seri, non diciamo cavolate... Ok, Txus,cosa direbbe Anna se ti vedesse, e tu, Eni? Sergio, anche tu dovresti essere serio... Noi vogliamo solo divertirci, si vuole mica fare di piú!
Ma chi si fa sotto? Vado IO! Mi reco con Txus dalle tre fanciulle, cominciamo a parlare, e le invitiamo all'albergo. Dopo vari tentativi, accettano...
Basta, finito, tutto lí. Niente piú. Siamo andati all'albergo, in camera mia, ci siamo seduti per terra ed abbiamo cominciato a chiacchierare: io ed Eni tenevamo il discorso, Txus si é addormentato, e le altre rispondevano alle nostre domande. Alle quattro gli abbiamo detto: "Ok, bimbe, s'éffatto tardi, noi si va a dormire: Ciao!"
Cosí é finito anche il sabato.
La domenica: Nevica!!!
Dopo aver visitato il museo di Aalto, ci siamo recati alla villa esperimento sempre di Lui, a Muriatsalo, dove abbiamo fatto una battaglia epica a palle di neve sul lago ghiacciato, dove ha preso parte ache la professoressa. É stato grandioso, ho fatto una marea di foto. Una natura fantastica e questo lago coperto di neve, scivolosissimo, era una favola. Fortunatamente il ghiaccio non si é rotto...
La gita per tutti si é chiusa alle dieci di sera, quando il pulman é arrivato all'universitá. Io sono andato alla mia scrivania ed ho lavorato fino al mattino, e sono andato a dormire la sera dopo all'una!
Mi sono innamorato, lunedí ero veramente nervoso. Ma ora ho capito che non era amore: era solamente mancanza di zucchero e di riposo e troppa assunzione di caffé (nove caffé in dodici ore senza zucchero).
Mi dispiace per voi, mi dispiace per me e mi dispiace per lei: non era amore.
Ma non preoccupatevi, ora la Finlandia si sta tappezzando di fiori.... Sbocciano un casino di fiori per tutta Helsinki.
Il mio racconto di "dopo il mio soggiorno torinese si chiude qui", e vi rimando al racconto del mio compleanno.