- quale discensore?
L'OTTO, ovviamente, ma in alcune
situazioni, ad esempio esplorazione, pozzo sotto cascata e in
tutti i casi in cui è necessario verificare prima la
discesa è molto utile il discensore PETZL classico con cui
scendere su corda singola per poi doppiare la corda
successivamente. Altre soluzioni, tipo il mezzo barcaiolo su un
moschettone, sono da riservare a situazioni di emergenza. Alcuni
usano il Robot della Kong che però ha il difetto di
scorrere troppo velocemente e può bloccarsi in caso di
accavallamento delle corde. Altro discorso è come far
scorrere la corda nell'OTTO: il sistema classico ha due difetti
principali: il primo è che per piazzare la corda nel
discensore bisogna toglierlo dal moschettone ogni volta con il
rischio di perderlo (capitato più di una volta!), il
secondo è che c'è la possibilità di creare un
bocca di lupo con lo scorrimento dell'ansa inferiore sul tratto
superiore (spiacevole e molto pericolo sotto cascata). Un sistema
alternativo consiste nel far passare la corda direttamente nel
moschettone (vedi foto); ciò permette lo sgancio rapido con
minor rischio di perdite ed elimina il pericolo della formazione
del bocca di lupo; lo svantaggio è la maggiore
velocità di discesa che può essere ovviata con il
posizionamento di un moschettone di rimando.
- quale corda?
Dando per scontato che parliamo di corde
statiche, il compromesso migliore fra resistenza e peso lo
troviamo col diametro di 9 mm. reali; personalmente ci troviamo
molto bene con le corde BEAL.Esistono anche corde da canyoning in
polipropilene che hanno il grosso pregio di galleggiare, ma le
prove sul campo ci hanno convinto ad abbandonarle dato il basso
carico di rottura (c.d.r.) e la scarsa resistenza all'usura.
Controllare OGNI volta la corda è poi il sistema migliore
per prevenire piuttosto che curare.E'molto utile segnare la
metà della corda e ricordarsi di farlo nuovamente ogni
volta che la corda viene tagliata.
- quale imbragatura?
La scelta è piuttosto personale,
ma indossare un'imbrago speleo rende più facile l'uso dei
bloccanti da risalita ed è anche più resistente
all'usura.Utilizzare un qualche sistema per prevenire l'usura
delle fettucce cosciali (come la "mutanda" di PVC) contribuisce ad
allungare la vita media dell'imbragatura.
- quali sacchi?
Oramai si trovano in commercio sacchi
appositi, provvisti di fori per evacuare l'acqua, con spallacci
sufficientemente comodi per il trasporto.In gole secche, con
numerosi tratti orizzontali e con lunghi avvicinamenti possono
essere utilizzati i classici zaini da trekking.
- come trasportare i sacchi?
Usualmente sulle spalle, ma deve essere
possibile appenderli all'imbragatura durante calate lunghe o sotto
cascata al fine di evitare che il peso del sacco possa provocare
il ribaltamento.
- come trasportare le corde,
filandole nei sacchi o rifacendole ogni volta che si usano?
E' questione di gusti personali. Abbiamo
visto usare tutti e due i metodi. Probabilmente il metodo usato
dipende anche dal background personale: chi ha esperienze di
speleologia userà il primo sistema, chi proviene
dall'alpinismo preferirà il secondo. Noi (speleologi di
lunga data) obiettivamente riteniamo che filare la corda nel sacco
sia più pratico e veloce; inoltre ciò elimina la
possibilita di attorcigliamenti e falsi nodi che in pozzi sotto
cascata possono bloccare pericolosamente la discesa del
torrentista. Filare la corda nel sacco evita anche la
possibilità che questa vada a fondo nella marmitta
sottostante, incastrandosi su eventuali rami o pietre. In
particolare scendendo in una marmitta con vortici di corrente,
può capitare che le gambe del torrentista rimangano
intrappolate dalla corda in avanzo aggrovigliate dai vortici (ci
hanno riferito di morti in queste situazioni).
- in canyons acquatici, come
rendere galleggianti i sacchi?
Esistono vari sistemi, come porre strati
di polistirolo (o altro materiale galleggiante) sul fondo, mettere
dentro i sacchi un altro sacco di PVC stagno oppure il sistema
più versatile è di mettere dentro i sacchi i bidoni
stagni utilissimi per riporvi tutti gli oggetti da non
bagnare.
- come evitare che le corde si
incrocino e si attorciglino durante la calata in corda
doppia?
Un sistema facile e immediato è
porre il moschettone della longe su una delle due corde all'inizio
della discesa dell'ultimo. Ciò faciliterà la
separazione dei due capi della corda e quindi il recupero
sarà agevolato.
- come giuntare le corde?
L'unico sistema accettabile e funzionale
è il nodo galleggiante avendo cura di lasciare i capi
liberi lunghi almeno un metro; il recupero delle corde sarà
enormemente facilitato dato che il nodo si pone sempre
esternamente alla parete (provare per credere).
- è consigliabile
l'autosicura in discesa?
Le opinioni sono contrastanti, anche se
nella pratica non abbiamo mai visto nessuno autoassicurarsi e
soprattutto mai con nodi autobloccanti. In ogni caso MAI assicurarsi
durante una calata sotto cascata dato che più di qualcuno
ci ha rimesso la pelle. Eventualmente per chi scende dopo il primo
è preferibile una sicura dal basso.
- sono necessari gli
autobloccanti da risalita?
Gli autobloccanti sono utili in
moltissime occasioni: risalite di emergenza, autosoccorso,
paranchi ecc.. Ragionevolmente, in gole facili e frequentate
può essere sufficiente averne una coppia di riserva; in una
gola di media difficoltà e lunghezza, diciamo che il primo
e l'ultimo che scendono un salto dovrebbero esserne provvisti
(possibilmente già montati sull'imbrago); in presenza di
salti con parecchia acqua, in gole impegnative con salti molto
alti, in esplorazione tutti dovrebbero scendere con gli
autobloccanti già montati sull'imbrago.