La Corrispondenza

>From: "Filippo Miglioli" <mglpippo@libero.it>

Dopo 10 anni di spinning in acque dolci mi piacerebbe passare al mare. Mi potreste dare informazioni riguardanti la situazione in Adriatico (Veneto, Romagna e Marche) specialmente per spigole e alalunghe. Grazie, complimenti e auguri.

Filippo

Caro Filippo, La risposta al tuo quesito è semplice: pur non escludendo le eventuali sorprese, lo spinning da terra nelle zone da te indicate deve essere mirato quasi esclusivamente alle spigole che troverai sempre con maggiore facilità presso le foci. Le ore migliori sono sempre quelle del primo mattino e del tramonto, ma anche quelle a cavallo di mezzogiorno possono essere proficue. La spigola ama le acque in movimento e disdegna la piatta. Probabilmente, nelle tue zone avrai necessità di lanci lunghi, pertanto ti consiglio di usare una buona canna specifica per questa tecnica di almeno 3 metri di lunghezza, filo in bobina dello 0.20 ed un cucchiaino Toby argento da 20 gr. Io, in questo modo, ho pescato spigole anche di alcuni Kg su spiagge non molto profonde, infatti il cucchiaino ti permette di lavorare anche in pochi cm di acqua, cosa non possibile con i pesciolini finti che affondano col recupero. Tienici informati.

Raffaele Ferri


>From: "FRANCESCO SPAGGIARI" <guktsp@tin.it>

Sono un appassionato di pesca in mare e da alcuni anni mi dedico al rockfishing pesante. Abito a Parma e quindi in genere mi reco a pescare sulle coste liguri. Ovviamente catturo soprattutto gronghi, sporadicamente qualche murena e qualche dentice quando pesco col vivo. Il mio desiderio principale sarebbe quello di insidiare qualche ricciola e/o leccia. Sono consapevole che non è facile, soprattutto pescando da riva, ma credo che non sia del tutto impossibile. Per questo vi chiedo se potete inviarmi qualche consiglio a riguardo. Ho saputo che lungo le coste dell'isola del Giglio si effettuano numerose catture di ricciole a traina. Insidiandole da riva in quelle zone si ha qualche possibilità in più? Ringraziandovi e complimentandomi per l'iniziativa.

Francesco

Caro Francesco, ci sono alcune parti della Liguria che ben si prestano alla disciplina del rockfishing. Come ben saprai, sia la ricciola che la leccia sono pesci prettamente pelagici anche se, la leccia in particolare, si avvicinano spesso alle coste con raid persino dentro i porti. Ho letto che hai già catturato qualche dentice durante le tue uscite. Bene, pescando con il vivo, credo proprio che potrà capitare anche qualche incontro sia con le ricciole che con le lecce, bisogna soltanto scegliere il periodo giusto. Credo che quelli da giugno a settembre siano i mesi più indicati per tentarci e ti consiglio di utilizzare sempre esche vive, soprattutto cefali, sugarelli, aguglie, occhiate e calamari. L'Isola del Giglio è un posto eccezionale per la pesca alle ricciole e, considerata la particolare conformazione morfologica dei fondali, ritengo che sia abbastanza probabile realizzare qualche cattura anche da terra. Non scendo ad analizzare le tecniche specifiche perchè ritengo tu sia un esperto in materia ma ti dico soltanto come ho pescato la mia unica ricciola da terra (unica, probabilmente, perchè preferisco pescarle dalla barca che da terra): terminale dello 0,50 di circa 3 metri, galleggiante piombato da 50 grammi ed una vivace aguglia innescata su 2 ami del 4/0. Buona fortuna!

Giovanni Grimaldi


>From: "Luca Geronazzo" <luca@varazze.it>

Spett.redazione sono un appassionato pescatore sportivo e mi dedico alla pesca dei palamiti leggeri e di profondità in Liguria e precisamente a Varazze. Vorrei sapere a che punto è la normativa sulla licenze di pesca in mare che prevede inoltre l'abolizione di palamiti e nasse. Saluto cordialmente.

Luca Geronazzo Varazze (SV)

Caro Luca, la situazione normativa per quanto attiene licenze di pesca e pesca con i palamiti e con le nasse è alquanto confusa. Infatti, per quanto ne sappia il sottoscritto (probabilmente, poco!), sia l'istituzione della licenza di pesca in mare che il divieto di pesca con palamiti e nasse fanno parte già da parecchio tempo di un disegno di legge che, fortunatamente, non è mai entrato in vigore. Per cui, secondo me, anche noi pescatori sportivi (miseri mortali, sigh!) possiamo pescare con i palamiti (massimo 200 ami) e con le nasse. Ti consiglio, comunque, di rivolgerti all'Ufficio Tecnico della Capitaneria di Porto della tua zona per chiedere delucidazioni in materia. Saluti

Giovanni Grimaldi


>From: Giovanni <giannino@freemail.it>

Salve, innanzitutto complimenti per la realizzazione del sito. Abito a Palermo e da poco mi sono avvicinato al fantastico mondo della pesca. Avrei un paio di domande da porvi: le maree influiscono in maniera determinante sulla pesca? Anche in quei litorali caratterizzati da basso fondale? Esiste un sito ove è possibile controllare le tavole anche per quelle località che non sono regolarmente indicate nelle riviste? Un'ultima cosa, è forse per me in questo momento la più importante (visti gli eccezionali cappotti cui sono andato incontro), potreste indicarmi nella mia zona - diciamo il litorale che va da Castellammare del Golfo a Cefalù - delle zone, ove sia possibile pescare Mormore, spigole, orate di discrete dimensioni e non di poche decine di grammi come mi è capitato fino ad adesso? Grazie e complimenti.

Giovanni

Caro Giovanni,

Le maree sono certamente importanti soprattutto sui litorali con bassi poichè riescono a dare un pò di movimento significativo all'acqua in caso di bonaccia. Tuttavia, bisogna ammettere che le maree in Mediterraneo hanno poca importanza rispetto alle grandi maree degli oceani che spostano masse d'acqua enormi. Nei nostri mari ci si affida di più al vento e alle mareggiate che esso sa provocare. Non è facile trovare i dati di marea per località secondarie; tuttavia, puoi ottenere un'idea abbastanza precisa facendo una semplice interpolazione tra le due località più vicine. Per quanto riguarda la tua zona di pesca, ti indichiamo un posto un pò più ad Ovest: Balestrate. Va a pescarci nell'ultima ora di luce e nelle prime 3-4 ore di buio e facci sapere. In bocca al lupo.


>From: Piero <piero@megasys.it>

Ciao sono un pescasportivo siciliano;la mia zona di pesca è Licata(AG). Pratico vari tipi di pesca tra cui principalmente piccola e media traina e pesca con i palamiti che sono la mia passione. Fino ad ora con questi magnifici attrezzi mi sono dedicato alla pesca di gronghi, murene, cernie ma pescando a galla anche di spigole, specialmente quelle puntate che da noi sono abbastanza comuni. Ho intenzione di armare un palamito per carangidi medi e piccoli (ad es. ricciole), piccoli spada e tonnetti. Vorrei usare un monofilo di 2.5 mm per il trave e braccioli di 3.5 m di diametro 0.80/0.90 posti a 10/12 m uno dall'altro. Come ami vorrei usare ami Mustad 0/1 ad occhiello. Naturalmente il palamito dovrà pescare a galla. Ora vorrei sapere da voi: l'armatura così come l'ho descritta va bene? il periodo estivo è proprizio per questo tipo di pesca? quanto devo allontanarmi dalla costa? quale batimetrica devo raggiungere per poter pescare? Certo di una vostra risposta vi saluto con amicizia.

Piero

Caro Piero,

la pesca con i palamiti regala grandi soddisfazioni se praticata correttamente. Pur non essendo degli esperti in questo campo abbiamo maturato alcune esperienze grazie a numerosi amici che sono dei veri e propri "guru". Devi deciderti, caro amico, o peschi in superficie a pesci spada e tonnetti oppure a carangidi e cioè lecce e ricciole. Nel primo caso bisogna costruire un palamito che lavora esclusivamente in superficie (e tieni presente che potrai pescare pesci da pochi chilogrammi ad un quintale abbondante). Premetto che non è il caso di costruire palamiti per insidiare pesci spada piccoli, anche perchè la misura minima è di 140 centimetri e corrisponde a pesci di circa 12 kg. Quindi, potrai usare nylon da 2 millimetri per il trave e nylon da 0,90 per i braccioli che saranno di lunghezza compresa da 2 e 2,5 metri. Relativamente agli ami, monta pure i Mustad ad occhiello però di misura compresa tra il 6/0 e l'8/0. Se, invece, vuoi tentare a lecce e ricciole dovrai preparare un palamito che lavora a mezzo fondo, con piombi e galleggianti alternati; in questo caso, per il trave potrai utilizzare nylon da 1,5 millimetri e per i braccioli nylon da 0,70 millimetri. La misura degli ami sarà compesa tra il 4/0 e il 6/0. Per i pesci spada dovrai allontanarti dalla costa circa 5-6 miglia mentre per i carangidi puoi pescare nell'immediato sottocosta e, addirittura, quando ci sono le lecce, a poche decine di metri dalla riva. Buon divetimento e ricordati che noi della redazione siamo ghiotti di pesce fresco ben cucinato. N.B. La foto ritrae un pesce pescato con il palamito galleggiante a Marzamemi (SR).


>From: Modoni <modoni@mail5.clio.it>

E' nata la prima mailing list italiana di pesca subaquea. Pescasub: una lista per discutere della pesca subaquea e dell'apnea in generale. Attrezzature, esperienze da mettere in comune, storie di pesca, questi sono alcuni dei temi che saranno discussi da questa mailing list. Per iscriversi andare al sito: http://www.onelist.com/subscribe/pescasub . Saluti

Michele Modoni

Caro Michele,

Complimenti ed in bocca al lupo.


>From: <gpitzoi@tin.it>

Salve mi chiamo Domenico, pratico da un po di tempo la pesca a legering in acque salate, e vorrei sapere se è utile l'uso di oli attiranti nei bigattini, complimentandomi per il vostro sito vi porgo i miei saluti ed il mio ringraziamento.

Caro Domenico,

Non abbiamo esperienza diretta specifica, ma se pensi che il potere attirante della sardina sta proprio nell'olio che essa contiene allora capirai perchè ti esortiamo a provare e a comunicarci i risultati. Sarebbe opportuno però testare questa combinazione quando la temperatura dell'acqua ricomincia a salire, a Primavera inoltrata, infatti le sostanze oleose in tali condizioni si spandono in maniera ottimale. Riteniamo che nei mesi più freddi saranno le doti di visibilità e di mobilità dei bigattini a convincere i pesci ad abboccare.


>From: "Alfonso ZITO" <a.zito@ema.istsan.interbusiness.it>

Un saluto a tutti voi. Vorrei chiedervi alcune delucidazioni sulla pesca alla spigola. Sono di Roma e, avendo casa a San Felice Circeo, mi diletto nei fine settimana alla pesca da riva. Leggendo il vostro articolo sulla spigola, ho da chiedervi due cose: qual'è, esattamente, il mese o i mesi migliori per suddetta pesca e in che modo la luna influisce, cioè in che "stato" la luna deve trovarsi per pescare la spigola? Grazie

Alfonso Zito

Caro Alfonso,

I mesi migliori per la pesca delle spigole di taglia sono quelli che vanno dall'Autunno inoltrato fino alla Primavera, soprattutto in condizioni di acque mosse o durante le ore a cavallo dell'apice di marea. Secondo la nostra esperienza vanno evitate quelle sere in cui il mare calmo si accompagna a cielo sereno e alla luna piena o quasi. Ma con la spigola le eccezioni sono sempre possibili. In bocca al.... serranide!!!


>From: "Fabrizio Cortellessa" <faber@nuovatirrena.it>

Vi sarei estremamente grato se potessi avere delle notizie sulla pesca in mare nella zona di Vasto (tecniche, luoghi specie presenti). Grazie e complimenti!

Fabrizio Cortellessa

Caro Fabrizio,

Le spiagge a Sud di Vasto sono certamente tutte buone per il surfcasting (con mare mosso) e beach ledgering (con mare calmo, come spesso lo troviamo d'estate). Le prede sono soprattutto mormore, rombi, razze e spigole che vanno insidiate al tramonto e durante le prime ore di buio; naturalmente, anche le ore del primo mattino sono particolarmente propizie. Fra gli hot spots, pare che la vicinanza di alcune secche a riva renda interessante la spiaggia di fronte a Torre Petacciato, più a Sud verso Termoli. Tuttavia, ti suggeriamo di fare anche una sortita sulle isole Tremiti, facilmente raggiungibili in aliscafo da Vasto, se poi porterai con te la vermara... allora i saraghi non mancheranno!!!! Aspettiamo notizie.


>From: Pier Luigi <dentex@rosenet.it>

Sabato scorso, ho pescato una seppia lunga 47 cm. e dal peso di kg.1.840, non ho mai visto seppie così enormi, ho controllato su diversi libri ma descrivono seppie dalla lunghezza massima di 25 cm. Vi chiedo cortesemente di darmi informazioni in merito. Ringraziandovi fin d'ora, colgo l'occasione per farvi i più sinceri saluti.

Pier Luigi

Caro Pier Luigi,

La seppia da te catturata rappresenta certamente un esemplare di Sepia officinalis quasi ai limiti registrati in Mediterraneo. Infatti, è nozione comune che nei nostri mari le seppie siano in grado di superare, anche se di poco, i 2 Kg di peso. Per un riferimento bibliografico, puoi consultare il libro "Fauna e Flora del Mediterraneo", Rupert Riedl, Franco Muzzio Editore, Padova. Sullo stesso libro, la dimensione massima indicata è di circa 40 cm. Tuttavia, non bisogna dimenticare che la stessa seppia raggiunge dimensioni ben più ragguardevoli nell'oceano Atlantico dove si possono catturare esemplari di peso attorno ai 10 Kg.


>From: Matteo Lucchesi <lucchesi@strservice.it >

Per prima cosa complimenti per l'ottimo sito che in effetti mancava a noi pescasportivi italiani; in secondo luogo vorrei avere alcune informazioni sulla pesca praticabile nell'arcipelago Zaratino, dove mi recherò i primi di Settembre in barca a vela. Al momento mi hanno indicato come buona zona di pesca l'isola di Sit. Non avendo mai pescato in questa zona ricerco qualsiasi tipo di informazione per quanto concerne le tecniche di pesca (traina, bolentino), le esche e non per ultimi i luoghi. Vi ringrazio per la gentile attenzione, a presto e complimenti ancora

Matteo

Caro Matteo,

Purtroppo, anche a causa delle tristi vicende che hanno coinvolto i paesi dell'ex Yugoslavia negli ultimi anni, non abbiamo notizie recenti che riguardano la zona che indichi. Tuttavia, bisogna tener conto che l'Adriatico assume un aspetto molto diverso sulla costa Est, rispetto alle coste corrispondenti dell'Italia centro-settentrionale. Si tratta in genere, attorno alle isole, di fondali rocciosi e variegati che si prestano egregiamente alla traina costiera. Se hai l'attrezzatura adeguata potrai anche tentare il drifting al tonno che si può mettere in atto con successo anche a breve distanza dalla costa. In bocca al lupo e.... al tuo ritorno facci sapere.


>From: Marco Sammicheli <levigamb@comune.siena.it>

Tutti i pescatori interessati possono trovare le Tavole di marea per 15 località su tutte le coste italiane (con orari corretti sull'ora legale!) aggiornate mensilmente e in più effemeridi di sole e di luna e links a siti di previsioni meteo-marine, sul sito "Toscana fauna ittica e pesca" (http://www.comune.siena.it/levigamb). Speriamo di offrire un servizio gradito. In bocca al lupo.

Caro Marco,

Crediamo che queste tavole possano essere di grande interesse per i lettori e pubblichiamo con piacere questo messaggio. Grazie.


>From: "dr.emanuelli" <dr.emanuelli@tecnosite.it>

Sono un appassionato pescatore dilettante in mare, specialmente dalla barca (posseggo un Rio 500 con 70 cv). Sarei interessato ad uscite in mare o anche a pesca da terra in compagnia (non mi piace pescare da solo) vorrei sapere se la vs. organizzazione offre qualche opportunità abito a Cremona in attesa di vs. risposta. Grazie.

Carlo Emanuelli

Purtroppo non siamo un'organizzazione per viaggi di pesca, ma se ti trovi a venire in Sicilia... facci sapere. Nel frattempo pubblichiamo questa richiesta così qualche lettore interessato potrà eventualmente contattarti. In bocca al lupo.


>From: "Arrigo De Simone" <arrigo@virtualservices.com>

Ciao a tutti, prima di tutto complimenti per l'iniziativa che trovo lodevole e interessante! Volevo porvi un quesito: abito a Pescara, e ho appena comprato una barca a motore da 50 CV, con la quale vorrei fare della piccola traina intorno a 6-8 miglia dalla costa. Mi è già capitato di praticare questo tipo di pesca con amici "motorizzati" e non esperti; la mia esperienza si limita a qualche uscita in Agosto dove con piccoli "Rapala" abbiamo catturato per lo più palamite , sgombri, suri e grosse aguglie. Più volte ho sentito parlare di periodi dell'anno più propizi di altri per ogni singola specie e, al fine di operare in regime più mirato possibile questo tipo di pesca, mi piacerebbe saperne di più.Confido nella vostra esperienza .........a presto!

Arrigo

Caro Arrigo,

La tua domanda presuppone una risposta lunga e articolata. In breve, possiamo dirti che sono molti i pesci che puoi insidiare a traina con l'artificiale in Adriatico. Fra questi, i vari tonnetti sono più numerosi nel periodo che va dalla fine di Agosto a quella di Ottobre (talvolta anche oltre), non dimenticare che questi pesci vanno affrontati con una velocità di traina sostenuta, a 5-6 fino a 8 nodi. Le palamite in genere sono poco attive con il gran caldo e vanno ricercate un pò più in profondità. Gli sgombri sono insidiabili per molti mesi dall'inizio della Primavera alla fine dell'Autunno, non dimenticare chè è molto proficuo pescarli a bolentino con l'ausilio di una buona pasturazione a base di sarda tritata.


From: Giorgio Nastri <nagi@italymail.com>

Cari amici, per vostra conoscenza, vi riporto fedelmente quanto comunicatoci alla riunione dei presidenti delle Società sportive aderenti alla FIPS di La Spezia tenutasi sabato 28/02/98:
Il Comitato Direttivo del CONI , nella riunione generale delle Sezioni Provinciali tenutasi a Roma il 28/02/98 , ha presentato la proposta di D.L. del ministro Burlando in merito alla regolamentazione della pesca sportiva nelle acque marittime. Il decreto prevede l'istituzione di una licenza di pesca nazionale che avrà i seguenti costi:
Nel futuro decreto si puntualizza che, in fase di pesca, tutte le persone a bordo debbano essere in possesso della licenza prescritta. Non si conosce ancora se per fase di pesca si intenderà il momento in cui le lenze sono in mare oppure, con maggior possibilità, quando sulla barca sono presenti attrezzatute atte alla pesca. Il decreto contempla anche alcune limitazioni, abolendo tipi di pesca attualmente in uso (palamiti, nasse), e limitando la pesca al solo uso di canne o lenze a mano (alcune voci indicano in numero massimo di 2 lenze pescanti contemporaneamente). Il decreto attualmente non contempla limiti di età, anche se da parte della FIPS è stata fatta richiesta di esentare dall'obbligo di licenza i minori di anni 16 e di ridurre del 50% il costo per le persone con più di 65 anni.
E' doloroso notare come la FIPS non abbia informato la base di quanto "bolliva in pentola" e soprattutto che abbia accettato, di fatto, quanto annunciato dal ministro. A conferma di quanto sopra, la FIPS ha proposto al ministro di provvedere, dietro adeguato compenso, alla gestione delle licenze ed alla riscossione delle relative quote, proponendo inoltre di formare un apposito corpo di guardie volontarie per i controlli in mare. (ACI docet !!)
Tanto per rincarare la dose, ci sono voci ricorrenti secondo cui molto prossimamente il pescatore sportivo dovrà avere obbligatoriamente un assicurazione e che questa (guarda caso) potrà essere quella attualmente inclusa nella tessera FIPS.....
L'assemblea dei Presidenti delle società spezzine ha rifiutato totalmente i contenuti del prossimo D.L. chiedendo che venga immediatamente inviata una lettera di protesta al CONI.
Sarebbe auspicabile che tutto cio' venisse portato a conoscenza del maggior numero di persone interessate (leggi pescatori sportivi) in quanto prima ci muoviamo piu' possibilita' avremo di limitare i danni.
Vi ringraziamo per la collaborazione.

ALTURA FISHING CLUB - LA SPEZIA

Riportiamo quanto pervenutoci dagli amici dell'ALTURA FISHING CLUB, aggiungendo una sola considerazione: così si entra in Europa?


From: "Massimo Crepaldi" <crepaldm@tin.it>

Mi chiamo Massimo, e pratico la pesca a spinning da qualche tempo (sempre solo in acqua dolce). Abito a Torino e vorrei sapere se avete qualche consiglio su luoghi da provare in Liguria (magari con qualche consiglio sulle tecniche). Colgo l'occasione per farvi i miei migliori auguri di buon natale e felice anno nuovo. Ciao.

Massimo

Caro Massimo,

In Liguria, la provincia di La Spezia offre una varietà di coste che permette di mettere in pratica diverse tecniche. Ad esempio, nel tratto compreso tra San Terenzo e Lerici potrai recarti su Punta Treggiano e pescare a spinning e rockfishing per spigole, occhiate, ricciole e lecce. Nello stesso tratto troverai delle spiagge ricche di mormore e spigole da insidiare a fondo. Il molo Italia nel porto di La Spezia offre una grande varietà di pesci come cefali, saraghi, salpe, spigole, sugarelli ecc. Infine, non puoi mancare di provare l'emozione dello spinning alla foce del fiume Magra, al confine con la Toscana, famosa per le sue spigole (localmente chiamate "ragni"). In bocca al lupo.


From: Pier Luigi <dentex@rosenet.it>

Vi invio la presente per chiedervi cortesemente un consiglio. Vorrei pescare con i famosi "Bigattini", il venditore mi ha consigliato di tenerli in frigo........ Superato il problema con la moglie e con il cattivo odore, mi rimane il dubbio se il Bigattino come la Mosca è portatore di malattie/infezioni..... Vi ringrazio fin d'ora e colgo l'occasione per farvi gli auguri di Buone Feste. Sinceri saluti.

Pier Luigi Attanasio

Caro Pier Luigi,

I bigattini in commercio sono sterili e perciò non dovrebbero essere veicoli di patologia infettiva; tuttavia, sembra quasi superfluo ricordarlo, bisogna osservare delle banali regole di igiene: contenitori sicuri da cui le larve non possano fuoriuscire tenuti in uno scomparto del frigo non a contatto con cibi. Inoltre, bisogna assicurarsi di non tenerli troppo a lungo per evitare di conservare larve ormai morte e in decomposizione. BUON NATALE.


From: Carmine Abbate<rcicales@tin.it>

Desideravo innanzitutto ringraziarvi per i siti che mi avete segnalato (il mio cruccio era l' "Albright Knot") che mi hanno aiutato nella realizzazione dei nodi più utilizzati. Altro quesito: abito a Gaeta (LT) da non molto tempo e vorrei sapere se qualcuno può indicarmi qualche bello spiaggione, o comunque qualche posto interessante, dove d'inverno sia possibile divertirsi e prendere qualcosa (che non sia il freddo, però!). Buon lavoro e a presto. Dimenticavo Buon Natale.

Carmine Abbate

Caro Carmine,

Probabilmente ti riferisci al nodo "Albright Special", di cui riportiamo lo schema di esecuzione, che serve a collegare due monofilamenti di diametro piuttosto diverso (è questo il caso del collegamento dello "shock leader" al filo di bobina). Esso, inoltre, possiede ottime caratteristiche di conservazione del carico di rottura, che si mantiene vicino al 100% del filamento più debole. Non conosciamo direttamente la tua zona ma speriamo che qualcuno dei nostri lettori, leggendo la tua richiesta, possa darti notizie utili.

Cordiali saluti e buone feste.


From: Claudio Albanesi <clalbane@tin.it>

Vi ringrazio infinitamente per la risposta; per quanto riguarda la grandezza degli ami ho erroneamente segnalato il N. 2 anziché il N. 2/0 che é di gran lunga più grande del primo e per orate da 300/400 gr. non é proprio ideale. Al riguardo però vorrei segnalarvi che proprio con questi ami, nelle ultime pescate, ho avuto modo di prendere numerose orate dai 300 gr. fino ai 3.5 Kg. con pochissime slamate. Evviva il N. 2/0. Che esperienza avete di pesca alle orate dalla barca ? E' cosa ben diversa che da terra con le canne. Accetto di buon grado suggerimenti e vostre esperienze. A breve vi invierò qualche foto di orata e di un bel dentice di 8.8 Kg. pescato con il vivo la scorsa estate. Saluti.

Claudio

Caro Claudio,

Come possiamo dare dei consigli a chi già cattura orate di queste dimensioni? Ne vuoi catturare in maggior numero e più regolarmente? Allora, prova a pasturare frequentemente la zona con mitili schiacciati ed interi.... e facci sempre sapere. Ricordati che il posto è molto importante ed una volta che hai individuato la zona buona essa si manterrà tale anche per anni. Sempre che non vi sia qualche "professionista" che venga a strascicare e a rovinare tutto! Aspettiamo le tue foto con grande curiosità. Saluti.


From: Carmine Abbate <rcicales@tin.it>

Salve. Ho appena letto la premessa con la quale si presenta il Vs. sito e confesso di trovarla lodevole (ho immediatamente inserito il vostro indirizzo tra i miei preferiti), basta con pesci enormi buoni solo per fotografie, barche da nababbi e luoghi esotici. Abitiamo sulle sponde del Mediterraneo e quindi impariamo ad amare e rispettare il nostro mare (ed i nostri, seppur pochi, pesci). La richiesta che vi porgo riguarda la possibilità di reperire siti in cui vengano riportati i passi e i metodi di utilizzo dei nodi da pesca (e non solo). Buon Lavoro.

Carmine

Caro Carmine,

Su Internet, operando una ricerca attenta è possibile trovare informazioni su un grande numero di nodi diversi. Ti invitiamo a provare i seguenti siti per avere un primo approccio.
http://www.spav.com/sa/sakids/coolstuff/knots/default.html
http://www.yakimabait.com/proreports/knots.html
http://www.fishingworld.com/Berkley/Tips-n-Tricks/
Tuttavia, se hai bisogno di notizie specifiche su un nodo particolare o sul tipo di nodo usato in una determinata situazione, puoi chiedere a noi.


From: Luca Regalia <regal@mbox.vol.it>

Ciao e complimenti!!! Ho un problema... sono quattro anni che non tocco una canna da pesca anche se pesco da quando avevo otto anni. Nei primi di dicembre mi recherò ad Alassio (SV) e sarei intenzionato a pescare a spinning. Sapreste indicarmi le esche adatte e quali pesci potrebbero abboccare; mi hanno consigliato il Jig... ma io conosco solo il robot d'acciao (il cartone animato della mia infanzia)!!!! Grazie dell'aiuto.

Luca (Milano)

Caro Luca,

In questa stagione conviene mirare alla cattura di belle spigole che ormai cominciano ad avvicinarsi alla costa, soprattutto durante le giornate di maltempo, con il mare mosso, specialmente durante la scaduta che segue una mareggiata. Le ore migliori sono, al solito quelle del primo mattino, quelle centrali della giornata e al tramonto. Ti consigliamo di usare un cucchiaino ondulante da 20 gr. argentato (tipo Toby). Inoltre, non bisogna sottovalutare la necessità di coprirsi in modo adeguato poiché è facile prendere spruzzi e onde. Infine, non desistere dopo i primi tentativi andati a vuoto poiché, mai come in questo caso, la testardaggine è una delle carte vincenti. Facci sapere ed in bocca al lupo.


From: Pier Luigi <dentex@rosenet.it>

Sono un'appassionato della pesca in mare da terra, vi invio la presente per chiedervi se potete aiutarmi. Ho una canna molto vecchia, credo che abbia almeno trent'anni, regalata da un'amico. E' una canna telescopica lunga cm. 330, chiusa cm. 105, pesa circa gr. 270 è marrone "non mi sembra verniciata" è costruita a spirale e non ha nessuna scritta. Ha un'azione fortemente di punta ma sotto sforzo si comporta come una parabolica. Sembrerebbe a prima vista un bastone di scopa, ma ha una potenza eccezionale. Vi chiedo cortesemente di farmi sapere di che materiale è costruita e se possibile quale casa le costruiva. Forse con il vostro aiuto riuscirò a trovarne altre, ho tante canne ma nessuna così completa. Ringraziandovi fin d'ora colgo l'occasione per farvi i più sinceri saluti.

Pier Luigi Attanasio

Caro Pier Luigi,

La canna che ci descrivi è quasi certamente in fibra di vetro. La fibra di vetro è quel materiale che, sostituendo il bambù, ha determinato alcune decine di anni fa un grande passo in avanti nella tecnologia delle canne. Infatti, nella loro evoluzione, si è passati dal semplice bastone, al pezzo di bambù, alle canne di bambù esagonali (sei listelli triangolari uniti insieme). Queste canne, sia pur funzionali erano caratterizzate da un peso notevole, la fibra di vetro venne introdotta al fine di ridurre tale peso. All'inizio, si trattava di canne piene; in seguito, la fibra di vetro veniva avvolta su un'anima che era poi estratta, conferendo quindi alla canna le caratteristiche di una struttura vuota (probabilmente, nella tua l'avvolgimento è a spirale): robustezza e leggerezza. La struttura vuota ha inoltre permesso la costruzione delle prime canne telescopiche. Le caratteristiche costruttive di queste canne conferiscono loro un'azione invariabilmente parabolica, le differenze scaturiscono dalla diversa conicità; la tua potrebbe avere una conicità accentuata. Infine, la tua supposizione circa l'età della canna ci senbra corretta ma risulta piuttosto difficile indicarne la marca, in quanto essa potrebbe essere stata importata.


From: Claudio Albanesi <clalbane@tin.it>

Ho la stupenda passione per la pesca a bolentino che pratico con una barca in legno nelle acque del golfo di Napoli. Mi dedico in genere ai saraghi (testa nera) ed ai paraghi che dalle nostre parti vengono chiamati luveri. Nei mesi di novembre e dicembre su alcune poste con fondale fangoso e ghiaioso si radunano le orate che spesso ci fanno dannare per la loro sovente slamatura a pochi passi dalla barca. Quasi sempre capita che la punta degli ami, sempre troppo lunga e sottile, si trova piegata. Ho provato numerosi tipi di ami ma tutti hanno dato lo stesso risultato negativo. In commercio ho notato alcuni ami che non hanno la punta lunga e sottile ma purtroppo vengono prodotti solo in misure grandi, dal 2 in poi. Sarei grato se poteste darmi qualche indicazione in merito ed inoltre qualche vostra indicazione sulla pesca all'orata dalla barca. Nel ringraziarvi anticipatamente vi invio cordiali saluti.

Claudio Albanesi

Caro Claudio,

come vedi già conosci la risposta, almeno in parte. L'orata possiede un apparato boccale orientato allo schiacciamento dei gusci duri degli organismi di cui si ciba, con dure placche a consistenza ossea. Per tale motivo non è facile per un amo dalla punta delicata trapassare un tale tipo di "armatura". Tuttavia, le dimensioni della bocca dell'orata permettono di usare tranquillamente un amo del 2; ci sorge il sospetto che tu voglia usare un solo amo per tutte le possibili prede... questo non paga, e già lo sai! La pesca deve essere mirata alla preda e, nel tuo caso, questo è possibile perchè dici che conosci tempi e luoghi. Allora, usa degli ami a gambo corto, ricurvi e a doppio spessore... i risultati non mancheranno.

In bocca al lupo e facci sapere.


From: Alberto Billi <azimbod1@bo.nettuno.it>

Salve scrivo a voi perchè mi sembrate esperti del settore. Vorrei avere notizie sulle possibilità di vedere le Aguglie imperiali per cercare di pescarLe. La mia abitazione è a Medicina, in provincia di Bologna. Mi rendo conto che sarebbe per me difficile trovare le aguglie fuori Cesenatico, daltronde avrei tra settembre e ottobre una settimana dedicabile alla pesca del rostrato in questione (io vorrei tentarlo sulla canna da mosca da 20 libbre come fannno per i pesci vela). Se Voi siete in grado di darmi supporto in questo tentativo non fatevi scrupolo di farmelo sapere. Grazie ancora e saluti

Alberto Billi

Caro Alberto,

L'aguglia imperiale (Tetrapturus belone, Rafinesque 1810) è un rostrato che seppur presente in una certa quantità nel Mediterraneo, non è molto comune se non nelle acque dell'Italia Meridionale (basso Tirreno, Ionio e basso Adriatico). Ad esempio, nello Stretto di Messina viene catturato regolarmente dalle feluche che vanno a caccia di pesce spada. La tecnica di pesca sportiva che è stata applicata più frequentemente è la traina veloce di superficie. Tuttavia, bisogna ammettere che la cattura dell'aguglia imperiale rimane per lo più un evento occasionale. Non bisogna dimenticare la possibilità di catturare un altro pesce molto simile, ma anche molto più raro in Mediterraneo, il Marlin bianco (Tetrapurus albidus, Poey 1861). Per quanto riguarda la possibilità di catturare l'aguglia imperiale a mosca, la cosa è certamente possibile perchè l'IGFA prevede questa categoria di record e, interessantemente, esiste un solo record sulla classe dell 8 libbre (4 Kg) con un pesce di ben 25.57 Kg. Pesci così grandi non sono la norma nel Mediterraneo ma una qualsiasi cattura significherebbe sicuramente un record. Il nostro consiglio è quello di recarti in Sicilia e di tentare lì, con l'aiuto dei locali per localizzare le aree migliori per incontrare il pesce.


From: Marco Sammicheli <levigamb@comune.siena.it>

Ciao, sarebbe molto interessante un forum diretto tipo quello della pagina di pesca a mosca PIPAM. Io pesco in mare a mosca da qualche anno con risultati alterni e tanta passione. Ho registrato alcuni record igfa (saltwater fly fishing) a scopo "dimostrativo". Complimenti per l'iniziativa editoriale. Spero che avremo occasione per risentirci. Ciao

Marco

Caro Marco,

Il tuo messaggio pone implicitamente un quesito interessante: quanti sono quelli che pescano a mosca in mare nel Mediterrraneo? Quali sono gli accorgimenti specifici per l'adattamento di questa tecnica al mare e a i suoi pesci? Cogliamo questa occasione per porgere queste domande ai visitatori di questo sito e ne aspettiamo le risposte.

Pesca a mosca, è proprio così difficile?

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