San martino di Castrozza

 San Martino di Castrozza è la mia favorita... tra le più comode da casa mia (circa 1 ora e mezza) con i suoi 50 km. di piste ha un mini-carosello molto bello e vario grazie ai diversi versanti ed esposizioni, che danno accesso ad un sacco di micro fuoripista molto divertenti.  Mediamente le piste sono più impegnative della media dell' area dolomitica, specie nel collegamento.
 
Più facile la zona dell' alpe di Tognola con il suo panettone, e mitica la pista rossa Tognola 1 che scende alla cabinovia sul davanti... ma a noi interessa il fuoripista e qui c'è un itinerario divertente, Bidonvia, che si svolge tra un rado bosco, si può vederne una parte salendo con la cabinovia. 
La partenza migliore la si ha salendo con lo ski-lift in cima all' alpe di Tognola (proprio di fronte all' arrivo della cabinovia). Dalla cima ci si sgancia a sinistra anziché a destra come fanno il resto degli sciatori e si traversa il pianeggiante valloncello che ci si trova davanti, se lo si scende si ritorna subito in pista, invece noi lo attraversiamo anche spingendo per andare nell' altra vallata. 
Ci si affaccia nel vero pendio di discesa che ha una pendenza media ma è molto divertente dato che il terreno è molto mosso... attenzione ai micro-salti di roccia, alcuni sono saltabili facilmente, altri no, le possibilità di gioco sono quasi infinite e i micro-pendii invitano a rischiare... 
Attenzione: ai sassi nascosti (specie se con poca neve o ventata) 
Per: anche per principianti. 
Si esce sulla sinistra nella pista Tognola 1 prima di entrare nel bosco più fitto che ha una possibilità di uscita fin sulla strada (esattamente dal rinnovato benzinaio prima della stazione della cabinovia), ma è sconsigliata a chi ha sci lunghi e poca pratica di slalom tra i boschi ;-) e sconsigliato con poca neve. 
Vista sull' Alpe di Tognola
Altro fantastico itinerario è la Busa della Scandola
Si prende la seggiovia triposto dell' Alpe di Tognola, che si trova scendendo dalla cabinovia in direzione collegamento carosello, sotto la seggiovia stessa del carosello. 
Risalendo con la seg., quasi all' arrivo, si vede a destra un evidente buco, è la Busa della Scandola.
Una volta arrivati in cima si percorre la pista e si esce appena possibile a sinistra, molti vanno fanno il facile fuoripista sotto la seg., ma noi dobbiamo dirigerci verso il buco.
L' entrata è su un pendio ripido ma molto breve, in seguito bisogna attraversare un ampio pianoro e se non si arriva con sufficiente velocità occorre spingere fino al bosco, e proprio per questo non è frequentato dai snowboarder... 
In caso di buon innevamento è possibile divertirsi ad entrare nella buca andando avanti lungo il crinale fino ad ulteriori punti di entrata molto più stretti e impegnativi ( suggestivo uno vicino ad un bella roccia)
attenzione! spesso si formano delle cornici sporgenti, sintomo di accumuli di neve ventosa. 
Dopo il pianoro si prosegue nel rado bosco restando a destra, sotto il crinale per intenderci, se si prosegue a sinistra il pendio sarebbe più sciabile ma si rischia di arrivare bassi alla partenza della seggiovia (già fatta con un metro di fresca, ho sudato le famose sette camicie per uscirne, ma il paesaggio era da favola ;-)  ). 
Il bosco ha 2 muretti, il primo più ripido è rado ma con molti sassi , il secondo storto (è il letto di un ruscello in estate) passa sotto la seggiovia, in seguito si attraversa il ruscello e si è arrivati agli ultimi metri della pista che porta alla seg. Busa della Scandola ;-) (non è quella di partenza).

Prendendo la seg. del collegamento (nella foto sotto) si arriva sotto la vera cima Tognola, qui le possibilità di fuoripista sarebbero molte per esempio sotto la seg. stessa (per far prima questo anno ho saltato dalla stessa un attimo prima dello scavalco ;-), eran solo 3-4 metri da terra), ma essendo esposto a sud o la si percorre subito dopo una nevicata o quando il pendio si è trasformato in firn (cioè indurita in superficie ma poi rammollita nei primi 2 cm. superficiali, la neve più divertente dopo la farina).
Seg. del collegamento e TognolaC'è un percorso molto frequentato sotto la seg. stessa ma son possibili varianti anche assai ripide vicine a suggestivi roccioni, il pendio è fatto a terrazze dopo un ripido c'è un piano, ma alcuni piani sono il sopra di un salto di roccia quindi attenzione.
 
Scendendo per la pista Christiania,(foto da 94 kb., il pendio è quello evidente a destra) dopo aver percorso la stradina che taglia il pendio, si arriva ad una curva secca verso destra, qui continuando diritto (la partenza è il cartello di Alt pericolo valanghe ;-) ) si apre un frequentato fuoripista che non va sottovalutato dal punto di vista delle valanghe, il traverso iniziale va valutato da un occhio esperto e il controllo dei soliti servizi d'informazione e locali esperti.  
Il traverso va fatto uno alla volta (e chi segue tiene d' occhio quello davanti) fino a un punto sicuro dove di solito bisogna risalire, e lì si aprono i più facili pendii di discesa. 
Lungo il traverso si passa sopra a diversi canali che vanno attentamente studiati dal basso per la presenza di neve, con la loro forma ad imbuto sono la passione degli snowboarder, ah sono ripidini ;-) 
Sennò dal punto sicuro di cui sopra, si scende per la facile valletta (spesso dalla neve super) che finisce in un pianoro cresta, se si è meno bravi se ne esce a sinistra o a destra, se si ha coraggio si scende diretti dall' altra parte, non è ripido come sembra ma è all' ombra praticamente tutto il giorno e si scia allo sbaraglio ;-).
Dal ampio pianoro che ne segue si ritorna in pista con un traverso a destra. 
Dal punto sicuro, c'è anche la possibilità di continuare in traversata per arrivare sotto la forcella Tognola, o si scende l' imbuto o si continua in traversata fin sul mega-pendio sotto la Cima Valcigolera.
Il pendio è ripido e ha pure delle roccie sopra che scaldano, qui si scaricano spesso valanghe anche notevoli per dimensioni, ma se vi trovate la neve giusta come a me questo inverno il 4 gennaio potete alternare serpentine sulla massima pendenza a una continua traversata fino ad altri pendii bei ripidi che vanno in un vallone divertente per chi ama il ripido e sa improvvisare una curva anche in passaggi di pochi metri tra rami e pendenze elevate, per gli altri può essere un inferno (io ho goduto come un maiale sto inverno a percorrerlo tutto ma c'erano 30 cm. di fresca da film sopra un pendio ben assestato, il massimo della vita, e nei tratti più ripidi tra i rami si sprofondava per 60 cm. l' ideale per una giornata da sogno). 
In zona si possono inventare molte varianti, e se non fosse all' ombra per gran parte della giornata ci si potrebbe passare tutta la giornata.

Altri fuoripista che ho fatto quest'inverno (sempre il 4 gennaio) sono la Cigolera Bassa e la Ruderi.
La Cigolera Bassa inizia all' arrivo dell'unico ski-lift dell' Alpe di Tognola, ci si sgancia a destra al contrario della pista che è a sinistra, e di qui si attraversa in piano verso la vicina forcella che porta nell' altra vallata.
E' anche possibile evitare la camminata arrivando dalla pista della seg. collegamento e attraversare in velocità.
Dalla forcella ci si trova di fronte a dei valloncelli dove si deposita una neve super (almeno io ho trovato una neve incredibilmente fine e leggera, li sci giravano da soli ;-) ) protetta dal vento dai fianchi della montagnole.
In seguito il pendio si apre e diventa più pendente, prima era quasi piano, e si entra in un bosco dapprima rado e poi più fitto, io son sceso verso destra ma mi son abbassato troppo e mi son trovato in mezzo a 2 ruscelli, son risalito e mi son trovato tra altri 2 ruscelli ma almeno questi avevan i rami e sassi coperti dalla neve e son riuscito ad uscirne, per evitare questo quando si trova una mulattiera è meglio seguirla almeno fino ad un tratto di slargo tra gli alberi, qui si gira a destra e risalendo un po' di trova un ponte da cui si ritorna in pista.
La Ruderi invece si prende dalla cab Tognola, l'itinerario prende il nome dal caratteristico rudere che si vede anche salendo in cab, sulla destra poco prima dell' arrivo.
Si prende la Tognola 1e se ne esce a sinistra nel valloncello sotto la cab stessa, e ci si dirige verso i ruderi stessi.
Il pendio dall' altra parte, proprio sotto ai ruderi, ha pendenze sostenute e assai sostenute, in seguito si entra nel bosco rado.  Presto si trova una mulattiera che riporta velocemente in pista, ma si può continuare a fare slalom tra gli alberi fino alla fine, tanto non vi son grossi pericoli, bisogna saper slalomare tra gli alberi però.
Questi 2 itinerari son sicuri da valanghe, è generalmente possibile percorrerli anche dopo consistenti nevicate.

Le piste migliori sono la Tognola 1, la Christiania che scende a Malga Cigolera (splendida la pendenza e l'esposizione a nord) e la Direttissima che da punta Ces scende sul paese con un tuffo emozionante per la pendenza e il panorama sulle Pale.
I panorami nel comprensorio son tra i più belli al mondo, a mio avviso paragonabili solo a quelli di Cortina e Verbier, e alla sera quando arriva l' enrosadina, cioè quando le pale di san martino si tingono di rosa, la sensazione è di aver trovato il paradiso in terra e il futuro appare più roseo.
 
per principianti:
Ottimi i pendii dell' alpe di Tognola che si raggiungono con la cabinovia omonima.
Ottimi anche i pendii in fondovalle vicino a Malga Ces, che son anche vicini alle macchine.
Da non dimenticare i pendii del Rolle.
 
per medi sciatori:
E' il loro paradiso a mio avviso, ottimo il carosello delle malghe, in particolare la pista Christiania.
Stupenda anche la pista Tognola rossa.

per sciatori esperti:
Nel suo piccolo ha di che divertirsi.. la Direttissima di Punta Ces, con l' effetto caduta sul paese, la Tognola nera, quando è aperta ;-), e le rosse di cui sopra che son molto divertenti e varie.
Ottimi nel loro piccolo i fuoripista del Rolle, sotto la Paradiso ci son varianti anche molto ripide, sotto la cima Tognazza invece vi son fuoripista dagli ampi spazi.
Fuoripista molto divertenti nei boschi della Tognola, come gli itinerari sopra descritti, e devo ancora fare la Cigolera, ma anche discese in ampi spazi o in anfratti più ripidi.
Per i più audaci dall' altro lato della valle c'è la funivia della Rosetta con un itinerario non battuto sul davanti  che si dice mostruoso (mai fatta) e altri itinerari molto lunghi all' interno della catena delle Pale che però son di caratteristiche più scialpinistiche (poca discesa, molti saliscendi) e richiedono una buona conoscenza dei posti o meglio l' ausilio di una guida.

sicurezza neve:
Ottima per  quantità e qualità (molto secca) esposizione a est della maggior parte con alcune purtroppo a sud, buon innevamento artificiale e manutenzione piste principali.
Avendo esposizioni assai diverse la qualità varia molto.
Zona spesso ventosa e quindi secca, evitare quando le previsioni mettono vento forte (molti impianti aperti e aerei che chiudono con raffiche di vento) e rischiare invece con tempo incerto e umido.

Code agli impianti:
Il vecchio problema delle mega-code alla cabinovia, è stato risolto dalla nuova cab a 15 posti in piedi, anche se ora più gente ripete la pista che prima serviva solo come rientro.
Nel carosello di solito la gente si disperde, ma essendo molto comoda alla pianura nelle belle giornate di sole l' affollamento può essere da record.
Stesso problema al passo Rolle, anche se qui lo code si concentrano nella seg. Paradiso.

Ski-pass:
Per i prezzi andare presso superskidolomiti.
Ultimamente si ricomincia a parlare del link col passo Rolle attraverso un ardita funivia da Malga Ces ai monti della Cavallazza, grande idea ma chissà quando la vedremo realizzata, in particolare vorrei sapere dove fanno la pista di discesa verso Malga Ces visto che il pendio è ripido, roccioso ed esposto a sud.
 
 

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