Sellaronda
giro in senso antiorario o verde
Il giro in senso antioraio
è il più antico.
Partendo sempre da Arabba,
si attraversa il paesetto per infilarsi tra le case a prender una seg biposto
che porta direttamente in cima al Bec de Roces dove si trova il caratteristico
rifugio dell' Orso, in alternativa è possibile prendere la solare
seg monoposto che aggiunge una breve discesina in più, poi con uno
skilift si va in ogni caso al rif. di cui sopra.
Veloce discesina e arrivo
al passo di Campolongo, qui la via più breve è prendere la
seg che porta verso il Boè, oppure si può fare un giro largo
prendendo per il carosello dell' Alta Badia che allunga di parecchio l'
itinerario.
La seg arriva poco sotto
la cab del Boè, quindi si percorre praticamente tutta la pista omonima
e si arriva a Corvara.
Si prende la veloce seg quadriposto
agg aut, poi un altra uguale (si danno da fare da ste parti) poi però
vi son ancora 3 lenti e freddi skilift per attraversare la valle che è
assai in ombra e gelida ed infatti è soprannominata dai locali il
"frigorifero".
Esattamente dal primo skilift
si può vedere sulla sinistra l' uscita della bella Val de Mezdì.
In cima si ritorna al sole e con una recente seg triposto si arriva al
Passo Gardena.
Qui si può ammirare un
eccezionale veduta.
Discesa per le 2 piste, la
Cir (discesa libera femminile dei mondiali del '70) è a destra,
più assolata e impegnativa, perchè spesso ghiacciata, conviene
farla di mattina quando vi è ancora lo spolverino portato dai gatti
la notte, sennò più avanti si liscia.
L' altra invece è
più in ombra e dai cambi di pendenza smussati (in effetti è
quasi un unico pendio) e ha spesso una qualità di neve superiore,
grazie alla perfetta obreggiatura.
Arrivati in fondo, si continua
sotto la cabinovia, seguendo con attenzione le frecce in quanto è
estremamente facile sbagliarsi e perdersi qui. Ci si trova nei campi scuola
di Selva di Valgardena, dove però bisogna restare il più
possibile a sinistra per prendere alla fine del primo skilift una stradina,
vero taboga che scende tra le case del paese fino all' altro lato della
stazione. Se si sbaglia ci si abbassa troppo e poi si deve risalire con
gli skilift per trovare la stradina.
La stradina finisce con una
mini scalinata, spesso ghiacciatissima (spesso mi chiedo quale è
il motivo per cui in tutta la ValGardena il ghiaccio sia presente per cosi
lungo tempo e ovunque, forse per la pigrizia degli abitanti nel ripulir
le strade? o perchè con la scusa del Verde si è vietato l'
uso del sale sulle strade? io penso che il ghiaccio sia sulle strade che
sulle piste sia lasciato per favorire gli incidenti con relativa ingessatura,
vista la presenza di un rinomato ambulatorio privato dai prezzi da rapina
;-) ).
Cab per il Ciampinoi, da
dove se si vuole e si ha tempo , si può approfittare per ripetere
una pista, come la famosa Sasslonch di Coppa del Mondo o la mitica 3 nera,
sul cui finale si svolse il celeberrimo slalom parallelo dove Thoeni soffio
la Coppa del Mondo ad un giovane Ingemar Stenmark e ad uno straripante
Farnz "Kaiser" Klammer.
Comunque per il giro bisogna
dalla cima del Ciampinoi, scendere o subito a sinistra per un medio-ripido
pendio assolattissimo, che poi diventa facile pista poco prima dello skilift
(è possibile anche arrivare qui dal davanti del Ciampinoi per una
stradina che passa sotto la cima stessa e poi, assieme alla pista 4, percorre
un panoramico e caratteristico crinale, prendendo a destra dove si conclude).
Terminata la pistina si arriva
al Plan de Gralba, dove di solito inizia la tortura delle code, alla seg
per il Piz Seteur.
Al bel rifugio (consigliato
per una sosta veloce o qualche squisito piatto, con veduta di contorno)
si prende lo skilift per la Città dei Sassi, strozzatura classica
del giro (da anni si parla di un nuovo impianto che dovrebbe partire dall'
impianto attuale ed in un unico balzo saltare via anche la successiva stradina,
per evitare i problemi che questo tratto da in annate scarse di neve),
dove le code son fisse, poi si trova la famosa stradina nella Città
dei Sassi, che attraversa la pietraia sotto il Sassolungo, qui si vedono
l' allenamento e quanta gamba ancora uno ha ;-), per arrivare al passo
Sella.
Seg triposto e prendendo
il prima possibile per destra si fa un gran traverso tra le molte piste
di questa zona fino alla enorme pista che prende il vallone che scende
verso il Lupo Bianco (attenzione se siete in gruppo a non perderVi qui,
è molto facile vista la vastità delle piste). La pista è
facile e veloce all' inizio, poi fa dei bei curvoni veloci, il problema
è che è un pò al sole e vi posson essere cambi di
neve notevoli.
Al Lupo Bianco, sotto-passaggio
(attenzione a non inforcare quelli che vengono nell' altro senso ;-) )
e si prende la lunga seg biposto per il Belvedere, poi seg triposto (la
più vicina all' arrivo) e si è in cima, in realtà
la risalita è molto lunga e lenta, ma una sosta fa bene ogni tanto.
Al Belvedere inizia la lunga
discesa , verso Arabba, facile e divertente, si attraversa la strada e
dopo conviene aumentare la velocitò (niente curvette ;-) ) per evitare
di spingere sul finale visto la lunga stradina pianeggiante che ci aspetta.
Arrivo ad Arabba finalmente,
se si ha gamba si può anche ripetere una pista, magari la mitica
Fodòma, tanto per spaccare, oppure se si è partiti da Malga
Ciapela ci aspetta un ultimo passo (per un totale di 5/6 passi in questo
caso).
Altrimenti si è arrivati
al momento più bello della giornata, per un vero sciatore...
TOGLIERSI
GLI SCARPONI ;DDDDDD
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