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STORIA DELL'ENERGIA
Alida, Alessandra, Christopher, Stefano



LA PREISTORIA

LE GRANDI CIVILTA'

L'ETA' MEDIOEVALE

IL RINASCIMENTO LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE L'ETA' MODERNA









LA PREISTORIA

Durante l'età della pietra antica (paleolitico) fonti di energia dell'uomo furono: quella muscolare, quella del fuoco e l'energia chimica degli alimenti.
Il fuoco, per esempio, era la fonte energetica principale: riscaldava i cibi, era un mezzo di difesa dagli animali feroci ed era usato per l'illuminazione. Un solo focolare serviva a più famiglie e poteva essere alimentato con poca legna.
Il fabbisogno energetico degli uomini primitivi fino a 10.000 anni fa era dunque quello necessario per la loro sopravvivenza.
Nel periodo successivo (neolitico) l'uomo imparò gradualmente a coltivare la terra e ad addomesticare gli animali. Le popolazioni, fino a quel momento nomadiche, diventarono stanziali e crearono i primi villaggi (5.000 a.C.); si svilupparono le lavorazioni del legno, della ceramica e, a partire dal 3.000-2.000 a.C., del ferro e dei tessuti. L'uomo cominciò ad utilizzare la legna come combustibile. Uno degli utensili maggiormente utilizzati in quel periodo fu l'aratro con il quale l'uomo imparò a sfruttare l'energia degli animali, di gran lunga superiore a quella muscolare degli uomini.
L'aratro fu dapprima costruito in legno ed in pietra, in seguito furono prodotti utensili in ferro, in grado di coltivare i terreni più duri.

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LE GRANDI CIVILTA'

Per diversi secoli le forze e le fonti di utilizzazione dell'energia sono rimaste quasi sempre le stesse, legate alla scoperta primordiale del fuoco ed alla capacità di sfruttare la forza muscolare, animale ed umana. Le grandi civiltà a noi familiari (Assiro-Babilonese, Egiziana, Greca e Romana) raggiunsero elevati livelli di sviluppo impiegando su larga scala l'energia muscolare degli schiavi e degli animali, ma senza ulteriori scoperte, sotto il profilo energetico, rispetto alle conoscenze dell'uomo primitivo.

Fin dall'antichità era già conosciuta anche un'altra fonte di energia meccanica, l'acqua corrente, utilizzata a questo scopo dagli egizi. I primi mulini ad acqua si basavano su una ruota orizzontale; essi furono utilizzati dai romani solo per la macina del grano.
I Romani sperimentarono anche la ruota verticale, più vantaggiosa. Questa, però, verrà utilizzata in modo più diffuso ed intenso solo nell'Ottocento.
Assai più limitato fu l'uso del mulino a vento, perché più complesso e molto più legato a particolari condizioni atmosferiche ed ambientali.

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L'ETA' MEDIOEVALE

Con la caduta dell'impero romano d'Occidente e con le invasioni barbariche venne a mancare la mano d'opera degli schiavi. Questo portò alla realizzazione di nuovi dispositivi in grado di utilizzare più efficacemente le risorse offerte dalla natura. Ad esempio, per migliorare le condizioni lavorative in campo agricolo, furono realizzate nuove bardature. Infatti, l'attaccatura usata fino all'alto medioevo ostacolava la respirazione degli animali; invece attorno al X secolo si cominciò a introdurre il sistema usato ancora oggi, che consente all'animale di sviluppare tutta la sua forza di trazione, la quale risulta triplicata e può essere utilizzata per muovere nuove macchine e per tirare aratri più robusti. Tuttavia l'impiego degli animali per girare ruote e macine venne pian piano soppiantato dai mulini ad acqua e a vento.
Il mulino ad acqua è un'invenzione antica poiché risale al mondo greco-romano; tuttavia cominciò a diffondersi solamente nel medioevo. Anche il mulino a vento risale a qualche secolo prima di Cristo ma la sua applicazione è dovuta agli arabi (VII sec. d.C.).
La ruota a pale, poteva muovere macine per il grano, frantoi per olive, calce o minerali, i magli per battere il ferro, gualchiere per compattare i panni, i mantici, i dispositivi per sollevare l'acqua e per segare il legname.
Nel medioevo poi, nelle città, i mulini rappresentarono il centro economico.
L'energia eolica fu utilizzata prevalentemente per la navigazione. Per anni, infatti, vennero usati schiavi e prigionieri per spingere le navi con i remi e la vela era solo un ausilio; ma, con l'andar del tempo, l'energia muscolare venne progressivamente sostituita da quella eolica, utilizzando enormi velature.

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IL RINASCIMENTO

Nell'etàMacchina di Leonardo per l'escavazione di canali
rinascimentale le migliorate condizioni di vita e l'aumentata produzione di beni resero necessari meccanismi più sofisticati, derivati dai progetti di Leonardo (1452-1519) e dai numerosi studiosi del Cinquecento e del Seicento. In tale periodo poi, sulle rive dei fiumi si addensarono, per soddisfare i loro bisogni d'acqua, le manifatture e si svilupparono le grandi città. Vennero costruiti grandi impianti di sfruttamento per pompare e rifornire d'acqua i vari palazzi.
Si continuarono naturalmente ad utilizzare, come fonti di calore, anche la legna e il carbone. Nelle regioni più ventose i mulini a vento divennero elementi tipici del paesaggio.

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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Nel Settecento l'Inghilterra era il Paese più ricco e progredito del Mondo. Le numerose colonie, il controllo del commercio (tra cui quello degli schiavi) e dei trasporti internazionali e lo sviluppo di altre attività, come le assicurazioni o le banche, le procuravano enormi ricchezze. La grande disponibilità di ricchezze consentì di sviluppare per prima l'industria, quell'attività economica che trasforma le materie prime in prodotti destinati alla vendita. Prima di tale processo essa veniva svolta attraverso il lavoro manuale. Dalla prima metà del Settecento una profonda trasformazione del modo di produrre le merci diede vita alla rivoluzione industriale.
Il lavoro dell'uomo venne sostituito con quello delle macchine: in questo modo si poté usare una nuova forza motrice, il vapore. Le fabbriche nacquero come luoghi di lavoro in cui le macchine venivano riunite per sfruttare la stessa fonte di energia.
La grande disponibilità di carbone, e quindi di energia, portò al decollo dell'industria. Il progresso della tecnica e le potenze politiche e militari favorirono una certa libertà economica. I settori più sviluppati furono l'industria tessile e siderurgica. Quest'ultima poteva disporre di un nuovo combustibile, il carbon coke, utilizzato negli altiforni per fondere i metalli. Ogni operaio si specializzava in un'attività manuale e si doveva adeguare al ritmo di lavoro della macchina cui era addetto. La diffusione dell'industria determinò la nascita di una nuova classe sociale, gli operai, le cui condizioni di vita e di lavoro erano durissime. Altre conseguenze furono il sorgere di
Macchuna di Savery-Newcomen  per togliere l'acqua dalle minierenuove città industriali e l'affermarsi della borghesia imprenditoriale.
Personaggi importanti nelle prime tappe della Rivoluzione industriale:
- John Kay (1733, spoletta volante nel telaio)
- Newcomen (1712, macchina a vapore per togliere
Macchina di Wattl'acqua dalle miniere)
- James Watt (trasforma il movimento a stantuffo delle prime macchine a vapore in un moto rotatorio molto più vantaggioso)
- Robert Fulton (1803, usa il vapore per far muovere un battello)
- George Stephenson (1814, locomotiva).

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L'ETA' MODERNA

Nella seconda metà dell'Ottocento iniziò a diffondersi l'impiego di un'altra importante fonte energetica: l'elettricità. Questa era conosciuta sin dall'antichità. Tuttavia furono solo le scoperte di Alessandro Volta (1745-1827), il quale ideò il primo generatore in grado di erogare corrente elettrica per un tempo abbastanza lungo, di Oersted (1777-1851) e di Faraday (1796-1867) che permisero di realizzare prototipi degli attuali generatori elettrici. In seguito, l'invenzione della lampada elettrica di Edison (1847-1931), aprì la strada alla produzione e distribuzione di energia elettrica per usi civili.
La necessità di quantità sempre maggiori di energia e l'ideazione di un nuovo tipo di motore, ossia il motore a scoppio che sostituì quello a vapore, portarono allo sfruttamento industriale del petrolio.
Come il carbone, anche il petrolio era noto sin dall'antichità, tuttavia non si era mai trovato il modo di utilizzarlo, se non per l'illuminazione.
Il petrolio così si impose sul carbone per i minori rischi e costi, per la facilità nel trasporto e per il minore inquinamento ambientale. In più si scoprì il modo di estrarre dal petrolio numerosi carburanti per i motori delle automobili e molti altri distillati.
Il gas naturale, ossia il metano, sebbene noto sin dall'antichità, ha assunto importanza solo alla fine dell'Ottocento; peraltro, fino alla crisi energetica del 1973, è stato poco commercializzato e usato prevalentemente dai paesi che ne disponevano in maggiori quantità.
Una delle più recenti fonti di energia sfruttate dall'uomo è l'energia nucleare. Essa ha avuto origine nella prima metà del Novecento e sfrutta particolari reazioni chimiche per la produzione di energia. I primi a studiare tali particolari fenomeni, chiamati radioattivi, furono Pierre e Marie Curie (inizi del Novecento).
In seguito, una svolta decisiva nel campo dell'energia atomica fu data dal fisico italiano Enrico Fermi. Egli, nel 1934, scoprì che l'uranio, bombardato con dei neutroni, dà origine ad energia, sotto forma di luce e calore. Egli ideò, poi, un dispositivo, denominato pila atomica, in grado di sfruttare razionalmente tale particolare energia.

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