Il territorio di Timor
Timor fa parte dell'arcipelago Indonesiano che è costituito da molte isole di origine vulcanica.
Pur avendo moltissime risorse naturali, l'Indonesia è comunque un paese sottosviluppato; l'attività più diffusa è l'agricoltura, che viene destinata all'esportazione di prodotti coltivati su vaste aree. I principali prodotti sono il caucciù, tè, tabacco, canna da zucchero, cocco e oli vegetali. L'abbondanza di risorse minerarie (petrolio, uranio, stagno, bauxite, manganese) ha stimolato la creazione di infrastrutture per il trasporto dei minerali dall'interno delle isole verso le numerose industrie che si trovano sulla costa.
Nel corso della storia l'arcipelago ha conosciuto l'immigrazione di molti popoli. Nel XIII secolo cominciò a essere islamizzato in seguito ai contatti con gli arabi.
L'Olanda estese la sua influenza sull'arcipelago nel XVII secolo, trasformandolo in seguito in area coloniale.
Fra il 1942 e il 1945 vi fu l'occupazione militare giapponese.
La lotta contro il colonialismo ebbe inizio poco dopo e l'indipendenza fu conquistata nel 1954.
Un colpo di stato, nel 1966, provocò 700.000 vittime e portò al potere un governo militare che ha retto i destini dell'arcipelago fino a oggi. La maggioranza della popolazione è malese, con nuclei indiani e cinesi.
La religione più praticata è l'islamismo, ma esistono minoranze cristiane e induiste.
Timor, una delle isole indonesiane, colonizzata dai portoghesi a partire dal XVI secolo, raggiunse l'indipendenza nel 1975, ma venne invasa dall'esercito indonesiano che provocò grandi massacri.
L'ONU e i governi di molti paesi non riconobbero tale annessione e ancora oggi esigono il ritiro delle truppe di occupazione e il riconoscimento di Timor Est.