Crescent

Già dall'attacco del primo brano si riconosce quello stile Coltraneiano non solo nella voce solistica del grintoso sax tenore ma in tutto lo stile del quartetto. Un tappeto quasi melodico di piatti del grande Elvin, un lungo accordo modulato dalle sapienti mani di Tyner e dalla tanto indispensabile quanto inconfondibile pulsazione di Garrison: un tale accompagnamento regalerebbe ispirazione e grinta a qualsiasi solista, se poi il frontman in questione è il grintosissimo e ispiratissimo John Coltrane i fuochi d'artificio sono assicurati. I due brani più famosi di quest'album sono la title track e Lonnie's Lament: entrambi pezzi modali, hanno uno sviluppo simile che parte da un tema iniziale in quasi rubato fino a stabilire il groove del brano prima dei soli. In Crescent il solista di punta è il leader, con un solo che si stira e sviluppa fino ai limiti dello strumento con sonorità aspre, dissonaze e qualche roco "grido" dell'ancia che amplificano il pathos dell'esecuzione. Invece, piacevolissima sorpresa, in Lonnie's Lament il solista di maggior rilievo e spessore è il contrabbassista Jimmy Garrison che, con un solo in gran parte non accompagnato, rimane nello swing del brano fino alla chiusura finale di Coltrane. Da annoverare fra le piccole perle il breve (brevissimo se confrontato con la prolissa tradizione di Coltrane) Bessie's Blues, con quel suo tema così orecchiabile ed impossibile da togliersi dalla testa.

                                                                                                                    Alby T-bone