La Associazione Calcio Bria nasce nel lontano 1996 attorno ad un campetto appena fuori dal centro abitato di Bra situato in Strada Bria, da un ristretto gruppo di amici con la mania del calcio: questo è il nucleo storico di quella che poi sarebbe divenuta una autentica squadra: Beppe Cravero, Mauro Costantino, Marco Gandino, Federico Costa, Enrico Cravero, e appena un po' dopo Marco Zoppi, Francesco Dallorto e Dario Aragona. Poi con il susseguirsi vorticoso delle stagioni abbiamo assistito a notevoli mutamenti alla rosa ma il nucleo storico, lo zoccolo duro della squadra è tutt'ora immutato e ogni anno si consolida al comando della società. Ma cominciamo dall'inizio…
Dunque, siamo rimasti al 1996 quando si giocava pressocchè tutti i giorni durante l'estate nel campetto di Strada Bria, oggi forse caduto un po' in desuetudine e nell'oblio di coloro che c'erano, direi quasi insignificante per i nuovi arrivati: allora i giocatori erano tutti studenti (o quasi) e non c'era il problema del lavoro, dunque non c'erano problemi a trovarsi. Poi un po' perché gli orari non lo consentono più (il campo non dispone di illuminazione e ciò impedisce di giocare dopo una certa ora), un po' perché la squadra è notevolmente cresciuta, il mitico e indimenticabile campetto non è più stato usato: ora ci si trova e ci si a Macellai; anche perché le esigenze sono diverse, è necessaria la preparazione su un campo regolare.
Ricordo che nei primi tempi erano tutti senza patente e si arrivava in motorino o in bicicletta con lo zainetto della roba per cambiarsi e non essendoci lo spogliatoio ci si arrangiava alla buona e dopo qualche minuto tutti in campo: scrivendo mi rivengono in mente le calde sere estive in cui ci fronteggiavamo senza indugi, con passione e ardore, sempre in clima di amicizia e divertimento. Intanto si cominciava ad organizzare le prime amichevoli ufficiali: la prima fu disputata contro alcuni amici di una nostra conoscenza, che ora è un elemento della nostra rosa (Fabrizio Boglione) e fu vinta per 7-6 nel campo glorioso di Cinzano dove si allenava il Torino dell'ultimo scudetto nel 1976, unico campo regolare della zona, il migliore a dire la verità (putroppo ora utilizzato come campo ippico da due anni circa) che a noi pareva interminabile per le dimensioni. Intanto avevamo ingaggiato il portiere, Johnny Diale e poi Claudio Mina ai quali si aggiungeva spesso Sergio Panero, terzino sinistro invitato da Francesco Dallorto a sopperire la mancanza di sinistri naturali in squadra.
La seconda sequenza della nostra storia è assai triste: non ricordo una vittoria sebbene ci impegnassimo a fondo tutte le volte che scendevamo in campo: il modulo era spesso variabile da 4-3-3 a 4-4-2: i ruoli saltavano dopo i primi goal incassati a freddo e la squadra non girava. Intanto si susseguiva gente che veniva e gente che andava: ci lasciava definitivamente Mina, in realtà mai stato veramente utile sul piano pratico benchè eccellesse in molte caratteristiche, Diale, Zoppi, poi presto nuovamente in rosa (al termine del servizio militare) ed ora capo ultras; intanto ci arricchivamo di Ippolito Giuseppe (Ippo per gli amici) e Boglione Fabrizio, due ottimi difensori, Andrea Oberto, appena quattordicenne e tutt'ora uno degli elementi più di spicco nella rosa, rifinitore mezzapunta e Galvagno Marco, suo cugino, poco utilizzato e ora rilevato dal prestito dalla SportGente. Era difficile barcamenarsi in quel buio periodo in cui anche POWER GOAL, la nostra FanZine rischiava di chiudere bottega; ci mancava la fiducia ed ogni partita era persa in partenza, in difesa si faceva il possibile per resistere ma era difficile respingere gli insistenti attacchi della squadra avversaria che attaccava da tutti i fronti approfittando della totale carenza di centrocampo. L'attacco non rendeva quasi nulla in quanto non arrivavano palloni alle punte Aragona e Costa, oltretutto fisicamente poco robuste. Ci mancava il centravanti di peso che potesse prendere il pallone e segnare. Intanto si formava un primo embrione di centrocampo con Gallo, Dallorto, Cravero e un impiego part-time di Dardanello. La squadra riprendeva fiducia in sé dopo un periodo disastroso e cresceva giorno dopo giorno.
La terza sequenza della nostra storia comincia pressappoco da marzo del 1999, e coincide con l'arrivo di Francesco Farinetti, grande intuizione di mercato del DS Dallorto, centravanti puro, fisicamente fortissimo e con ottima visione di gioco. Certo non è l'unico artefice del risorgimento della squadra ma grazie alla grinta che ha trasmesso ai compagni ci siamo risollevati e la squadra si è stabilizzata su livelli distinti. Con l'arrivo del "rapace", come lo chiamano i giornali locali dopo le triplette inflitte a parecchie squadre, tutti hanno ripreso la fiducia primigenia e il gioco è molto più fluido. Dopo innumerevoli amichevoli organizzate a Cappellazzo, tutti i sabati pomeriggio ecco il grande passo...
2001, Odissea in campionato! Finalmente si comincia, nell'estate precedente torna il DS Dallorto,dimessosi data la scarsa resa personale come dirigente e come giocatore, e con il presidente Costa e il Direttore Tecnico Cravero centrano ottimi colpi di mercato come Carlotta, Balsamo, Surra nonchè Oberto, di ritorno dal prestito alla SportGente, Ferlita, acquistato dalla SportGente e grande rivelazione in difesa e Mazzonis, prelevato dalla lista gratuita, senza contratto come il secondo portiere Chiaramello ora grande presenza sulla fascia. Grande acquisto della stagione rimane comunque indubbiamente un grande portiere: Roberto Napoli, sicurezza per la nostra porta, acquistato dalla Roretese! L'avventura in campionato è bellissima, si gioca in un clima agonistico, quello che ci mancava... i risultati sono buoni e il divertimento costante! A presto con la continuazione della nostra storia!
Il primo anno termina con un risultato abbastanza buono considerando l'esordio e qualche problema nella gestione di alcuni elementi nello spogliatoio; tutti però aspettano di cominciare il secondo. Infatti nell'estate 2002 il presidente Costa mette mano al portafoglio e porta ai Blacks Pressenda e Farinetti Jr in attacco e in difesa Massimo Bertolusso: sfortunatamente la loro avventura termina dopo una stagione, chi per problemi fisici, chi per problemi di contratto: il risultato comunque è un ottimo quarto posto che di fatto proietta promuove il Bria in seconda divisione.
Siamo così giunti all'anno terzo: la squadra è rivoluzionata, ci sono tanti adii, Farinetti Senior va in prestito a Lione, Carlotta si svincola, Gallo chiede un anno di riflessione, Enrico Cravero si ritira e Costa cede alle offerte di mercato e vende Ferlita, uno dei riferimenti in difesa. Con queste premesse la squadra rinuncia alla promozione ma si ricostituisce con innesti molto importanti, da Giovanni Riccardo in difesa a Luca Nari e Roby Napoli a centrocampo, a Galvagno, Gentileschi e Cedrino promossi dalla squadra giovanile nella prima squadra. Un nome su tutti però è il portiere Paolo Aragno per il quale Costa ha sganciato un'autentica cifra da capogiro al Pocapaglia. Con lui la porta è al sicuro e Roby Napoli, portiere titolare può ora far valere la sua virtuosità anche a centrocampo. Continuate a seguirci... vederete che stagione!!!!!
Aggiornamento al 2 ottobre 2003.
Forza Black Dragons!