Ada Negri
Nasce
nel 1870 a Lodi da una famiglia di umili origini. Nel 1888 riesce a
diplomarsi come maestra e ottiene un incarico in provincia di Pavia.
Nel 1892 pubblica la sua prima raccolta di
poesie.
Nel 1896 si sposa e qualche anno dopo si
trasferisce all'estero soggiornando per un lungo periodo in Svizzera.
La lirica della Negri è permeata ora da una
vena intimista e autobiografica ora da ideali di solidarietà e riscatto
sociale che le valgono nel 1936 la nomina ad "accademica
d'Italia".
Muore a Milano nel 1945. Fine
La rosa bianca, sola in una coppa
di vetro, nel silenzio si disfoglia
e non sa di morire e ch'io la guardo
morire. Un dopo l'altro si distaccano
i petali; ma intatti: immacolati:
un presso l'altro con un tocco lieve
posano, e stanno: attenti, se un prodigio
li risollevi o li ridoni, ancora
vivi, candidi ancora, al gambo spoglio.
Tal mi sento cadere sul cuore i giorni
del mio tempo fugace: intatti; e il cuore
vorrebbe, ma non può, comporli in una
rosa novella, su più alto stelo.
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Bibliografia
Fatalità 1892
Tempeste 1894
Dal profondo 1910
Esilio 1914
Il libro di Mara 1919
Stella mattutina (romanzo) 1921
I canti dell'isola 1924
Vespertina 1932
Il dono 1936
Fons amoris 1939-43
Le solitarie (romanzo)
Sorelle (romanzo)
Luna sul lago
Sorge la luna tonda dal monte,
un'altra luna
entro l'immote acque del lago
appare
io mi domando qual sia la vera,
cielo ed acque
formano un'aperta conchiglia
rosa azzurra
che due perle gemelle
offre ai miei occhi innamorati.
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