Si potrebbe pensare che le donne e le discipline
scientifiche non abbiano avuto, nel passato, niente a che fare. Mentre nella
letteratura troviamo molti nomi di donne perchè lo scrivere è
un'attività che si può fare in casa, rubando tempo ai consueti
compiti imposti dalla società, le discipline scientifiche
presuppongono anni di studi "ufficiali" e la possibilità
di inserirsi nel mondo della scienza per confrontare le proprie
teorie. Quindi, nei tempi passati, le donne che si occupavano di
scienza erano effettivamente poche e queste,
spesso misconosciute, hanno dovuto superare tutti gli
ostacoli imposti dalla società maschile. Però ne possiamo trovare
alcune praticamente in ogni epoca.
A cominciare da Ipazia di Alessandria, figlia del
matematico Teone, che affianca il padre nella rielaborazione dell'Almagesto
di Tolomeo e che si occupa, oltre che della matematica, anche di
filosofia e astronomia tanto da aprire una scuola ad Alessandria e
che muore giovane uccisa da una setta che mal vedeva una donna in
vesti considerate maschili.
Oppure potremmo citare
Ildegarda di Bingen (1098-1179), badessa di un monastero in
Sassonia che seppe approfittare
dei testi scientifici che aveva a disposizione per diventare un'esperta
della vita sulla terra in ogni sua forma occupandosi di botanica,
geologia, zoologia e, nella sua opera "Sulla medicina",
anche del corpo umano.
Elena Cornaro
nel 1678 si laurea in filosofia all'Università di Padova (prima donna al mondo a
laurearsi), ma studia anche varie lingue, matematica, scienze
naturali e geografia astronomica.
Mary Fairfax Sommerville
(1780-1872) comincia a studiare di nascosto, sui libri del fratello,
la matematica ed in seguito si interessa di astronomia pubblicando
molte opere. |
E ancora possiamo citare Sophie Germain
(1776-1831) che si occupa di fisica, Laura Bassi (1711-1778)
che si occupa di filosofia, fisica ed astronomia e che nel 1776
ottiene la cattedra di fisica all'Università di Bologna, Florence Nightingale
(1820-1910) che, oltre ad occuparsi della riforma della professione
infermieristica, si interessa anche di statistica introducendo e
valorizzando l'uso delle rappresentazioni grafiche dei dati oggetto
di analisi.
Ada Byron (1815-1852),
figlia del poeta, studia matematica e collabora con Babbage alla
costruzione della "macchina analitica" e intuisce che
questa può essere usata non solo per calcoli matematici ma anche
per "programmare" ed è quindi considerata la prima
programmatrice della storia, tanto che il Dipartimento della difesa
americano, negli anni '60, in suo onore dà il nome Ada ad un
linguaggio di programmazione.
Arrivando ai tempi moderni,
troviamo Marie
Curie, Maria
Goeppert-Mayer,
Rosalyn S.
Yalow, Barbara
McClintock e Rita
Levi Montalcini, alle quali è stato assegnato il premio nobel, Margherita
Hack ed altre.
Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che
spesso teorie matematiche e scientifiche elaborate da donne siano poi state riprese e portate a compimento da uomini come nel
caso di Emmy Noether che fornì ad Albert Einstein la teoria delle
invarianti usata per quella della relatività.
|