
Ci sono nell'Alcyone alcune poesie di tenuissimo disegno musicale, infuse di malinconia autunnale che gia' preannunziano la 'prosa notturna' di D'Annunzio.
In esse la raffinatezza e la delicatezza di sensazioni ed espressioni e' tale che sembra trascendere l'ispirazione solita del poeta per toccare i confini della spiritualita' (Montanari).
S'incontran soprattutto nella serie dei Madrigali dell'estate da cui scegliamo volentieri la poesia piu' bella.
LA SABBIA DEL TEMPO
Come scorrea la calda sabbia lieve
per entro il cavo della mano in ozio
il cor senti' che il giorno era piu' breve.
E un'ansia repentina il cor m'assalse
per l'appressar dell'umido equinozio
che offusca l'oro delle piagge salse
Alla sabbia del tempo urna la mano
era, clessidra il cor mio palpitante,
l'ombra crescente d'ogni stelo vano
quasi ombra d'ago in tacito quadrante.
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