GIANNA NANNINI

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DIOS EXISTE, Y COMO CANTAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!! GIANNA MAS QUE UN SENTIMIENTO SOS UNA PASION. PINOCHO SOS UNICA!!!!

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GIANNANANNINIGIANNA NANNINI

(1976-CD 301732)

 

COME UN ANGELO

STORIA DI UN SORRISO

E POI VIAGGIAI

UN´ANIMA DI SUGHERO

ADDIO

TI AVEVO CHIESTO SOLO DI TOCCARMI

FANTASIA

MA LASCIATI ANDARE

MORTA PER AUTOPROCURATO ABORTO

IL PASTORE

 

 

Come un angelo

Rivedo quella bimba bionda

scendere lenta le scale

e poi mia madre dire vieni vieni c'è gente

davanti ma me dei manichini

si erano già messi comodi

e con le mani dietro io

vendevo il personaggio mio

larà larà larà .......

io recitavo a memoria poesie

e mi acclamavano mille bugie

tra tanti inchini tra forme inventate

le vere essenze si son travasate

e resta quel coro che dice che sono che sono

come un angelo......come un angelo.......

Ma quale razza mai di angelo

potevo essere io

in mezzo a un cielo che non era fatto per essere il mio

spazzare tutto in un cantuccio

far di quel mondo un cartoccio

e dalla larga via

cercar la dimensione mia

più in là più in là solo più in là

e poi scoprir che c'è un'altra poesia

se chiami gli altri per correre via

ad inventare una nuova canzone

per cui saremo davvero persone

soltanto persone

e non essere più

come angeli...... come angeli.......

 

Storia di un sorriso

Il mio passo va lungo il fiume torbido

il mio passo va penso ad un'età

e a questo mondo dove va

sto parlando ma scheletriti gli alberi

non sentono

muore il mondo intorno

ma piano piano ecco il suo sorriso

piano piano un pò più piano

e più forte fortissimo

sciogliersi insime dia vincoli

come volatili

come cavalli liberi

e che cos'è che sento

precipito dentro

le valanghe sopra i pregiudizi scendono

dalla mano mia cade piano il libro di psicologia

formule sull'uomo per cercare un pò di buono

l'ansia cresce e va corre l'inflazione della realtà

ma aldilà del fiume che succede che succede

con un sorriso e quattro braccia giovani

la soluzione di problemi inutili

con un sorriso e poi stringendosi

si sono sciolti dai vincoli

come volatili

come cavalli liberi

e che cos'è che sento

precipito dentro

le valanghe sopra i pregiudizi scendono

 

E poi viaggiai

Palmo a palmo percorrevo

quella strada di campagna

che mi portava diretta lì alle tue braccia

nella tua stanza giovani giochi

ero un fantasmatra le tende

quando stringevo la giacca tua

ero un'adolescente ero la tua bambina

tra le tue mani creta io mi confacevo a te

e poi viaggiai

la vita toccherò per nascere

la via mi aprì.....tra spiaggie vergini

riportandomi alle origini

io restituisco me a me stessa

E nella schiuma di false realtà

dove dimora l'umanità

uomo ti perdi e con te se ne va

la superiorità e nasce il volto mio

tra le tue braccia scivolo

rapito dalla vita

e poi viaggiai

la vita toccherò per nascere

la via mi aprì.....tra spiaggie vergini

riportandomi alle origini

io restituisco me a me stessa

e poi viaggiai....e poi viaggiai

 

Un'anima di sughero

Un'anima di sughero asciutto e priva di peso

ecco che cos'ero

nè triste nè innocente nè allegra vivevo

le ore immaginate a pensare cosa fosse l'amore

immobile violenza piacere bellezza

chi siete mai

vedevo intorno a me la natura senza colori

gli alberi neri

gli uccelli frettolosi nel cielo

uo....uo....uo....uo.....

E dopo l'impressione di trasformare in valzer gli istanti

con lui davanti

la voglia di acchiappare la vita coi denti

e poi lasciarsi andare e viaggiare sulle braccia del vento

dormirgli accanto

sentire salire salire calore

e dopo dare dare e poi dare

senza regola dare

e cogliere il grido che da dentro mi prende

uo....uo....uo.....uo.....

 

Addio

Lui ancora lì

fra cianfrusaglie la speranza si raccoglie

ma poi d'un tratto io

addio soltanto addio

gli ultimi sguardi e dentro me rumori sordi rumori sordi

la nostra immagine sfocata dietro me

rivedevo i momenti i vissuti secondi

lo sguardo maschio suo

distrattamente poi altre donne vedva

nuove forme cercava

Ora fuori non piove più

ma il selciato è ancora bagnato e può specchiarmi un pò

così mi racconterà perchè gli ho detto

addio l'ho voluto io

che cercavo la felicità a me legandolo

sempre più legandolo

così mi disse che gli toglievo l'aria e

gli ponevo dei limiti e chiedeva la libertà

che potevo rispondere io se non

addio soltanto addio

gli ultimi sguardi e dentro me rumori sordi rumori sordi

 

Ti avevo chiesto solo di toccarmi

Lo sguardo mio dal viso suo si sposta e sulle cose va

si spande la mia fantasia coprendo la sua realtà

e quello raccontava forse la sua storia

i suoi problemi e cosa ricercasse ora

ma io dov'ero dov'ero dov'ero io

le forme grigie del passato ormai me l'hanno insegnato

a cosa sia servito aver fatto e costruito

adesso domandava solo sensazioni

e lui rendeva solo le mie mani che hai che hai che hai

ti avevo chiesto solo di toccarmi

gli risposi io

per risolvere il travaglio mio

gli dicevo io accarezzami

nell'oblio gettami di parlare smetti

E lui povero caro lui

continuava a cercarmi

a domandarmi cosa c'era cosa mi prendeva

capire non poteva la sua virtù qual'era

tacere accarezzarmi e basta

e invece lui che hai che hai che hai che hai

ti avevo chiesto solo di toccarmi

gli risposi io per risolvere il travaglio mio

gli dicevo io accarezzami

nelloblio gettami di parlare smetti

 

Fantasia

Stanco il sentimento

si è rinchiuso in me

roccia in mezzo al vento è l'anima

la spontaneità per spiegare me

ha raggiunto già l'inutile

fantasia spazio per sentirmi mia

fantasia di emozioni e delusioni

credere poi ricredersi e tutto sommato

dopo scegliersi sola io sola io

intreccio le mie mani

sola io sola io fiducia nel domani mio

fantasia spazio per sentirmi mia

fantasia di emozioni e delusioni

credere poi ricredersi e tutto sommato

dopo scegliersi sola io sola io

intreccio le mie mani

sola io sola io fiducia nel domani mio

 

Ma lasciati andare

No vi prego lasciatemi stare lasciatemi

sono stanca mi sento male rimango a casa

dai ragazzi non preoccupatevi divertitevi

e sarà per un'altra volta davvero

ma lasciati andare e con noi rivivrai volerai

ma lasciati andare due carezze di vento e poi viaggerai

vi ringrazio ragazzi ma i vostri gesti

non li sento vibrare no nonmi chiamano

se non avessi le gambe così pesanti verrei con tutti quanti

o forse meglio le sfrutterei per andare

mi spiace ragazzi ma non posso arrendermi adesso

che fare che alternativa avete voi pupazzi pure voi legati a un fil di fumo

è troppo tardi per sentire qualcuno

la fierezza che andate via cede il posto all'ironia

tutti quei visi così buffi così lontani

avrei voluto soffiarli via insieme a questa anima mia

e volteggiare nel nulla poi senza più fili

ma lasciati andare e con noi rivivrai volerai

ma lasciati andare due carezze di vento e poi viaggerai

 

Morta per autoprocurato aborto

La stanza tua piena di fiori

e due coltelli i testimoni di un rito che non ha padroni

un rito l'unico rimedio a libertà negate a volontà spezzate

in mezzo al sangue lei per terra vinceva la sua guerra

senza parlare senza accusare dei suoi tre mesi

di dolore di rancore di timore

ecco l'immagine e tutto a un tratto mi sembra assurdo

le strade son di burro si scivolava si sprofondava che si faceva noi

Dov'è il coraggio di continuare a dar la vita

tra le macerie se la gente non ci sente più

forse daranno un paradiso a donne come lei

che così han deciso e in tutta questa ditruzione

io cerco un'altra direzione ma sono già troppo lontana

quel coso brucia dentro me dentro di me dentro di me

si torce l'anima cos'è successo che cosa resta adesso

che cosa suono io le grida spaesate

le mani morsicate sue.......

 

 

il pastore

Canuto il volto bastone accanto

è lui il pastore di ogni tempo il monte nuovo lo raggiungerà

e indietro non tornerà indietro

le case basse le cose ingiuste il ritmo lento della voce

sapori odori aromi fermati e imbalsamati

indietro i suoi dolori ignoti indietro morte e guerra

indietro il mito della terra indietro il mito della terra

e poi salire in alto dove il silenzio è favola

e liberare l'anima e liberare l'anima e liberare l'anima

lontana l'isola voci gridi togliere tutte le radici

e camminare avanti a lunghi passi falcanti

i boschi oscuri a me davanti e niente più ripensamenti

lasciare tutto quanto per ricominciare il mondo

poi sedersi su una pietra e ripensare a un'esistenza

lontana ormai la sofferenza lontana ormai la prepotenza

ed arrivare in alto dove il silenzio è favola

e liberare l'anima e liberare l'anima e liberare l'anima......