GIANNA NANNINI
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GIANNA NANNINI
(1976-CD 301732)
COME UN
ANGELO
STORIA
DI UN SORRISO
E POI
VIAGGIAI
UN´ANIMA
DI SUGHERO
ADDIO
TI AVEVO
CHIESTO SOLO DI TOCCARMI
FANTASIA
MA
LASCIATI ANDARE
MORTA
PER AUTOPROCURATO ABORTO
IL
PASTORE
Come
un angelo
Rivedo
quella bimba bionda
scendere
lenta le scale
e
poi mia madre dire vieni vieni c'è gente
davanti
ma me dei manichini
si
erano già messi comodi
e
con le mani dietro io
vendevo
il personaggio mio
larà
larà larà .......
io
recitavo a memoria poesie
e
mi acclamavano mille bugie
tra
tanti inchini tra forme inventate
le
vere essenze si son travasate
e
resta quel coro che dice che sono che sono
come
un angelo......come un angelo.......
Ma
quale razza mai di angelo
potevo
essere io
in
mezzo a un cielo che non era fatto per essere il mio
spazzare
tutto in un cantuccio
far
di quel mondo un cartoccio
e
dalla larga via
cercar
la dimensione mia
più
in là più in là solo più in là
e
poi scoprir che c'è un'altra poesia
se
chiami gli altri per correre via
ad
inventare una nuova canzone
per
cui saremo davvero persone
soltanto
persone
e
non essere più
come
angeli...... come angeli.......
Storia
di un sorriso
Il
mio passo va lungo il fiume torbido
il
mio passo va penso ad un'età
e
a questo mondo dove va
sto
parlando ma scheletriti gli alberi
non
sentono
muore
il mondo intorno
ma
piano piano ecco il suo sorriso
piano
piano un pò più piano
e
più forte fortissimo
sciogliersi
insime dia vincoli
come
volatili
come
cavalli liberi
e
che cos'è che sento
precipito
dentro
le
valanghe sopra i pregiudizi scendono
dalla
mano mia cade piano il libro di psicologia
formule
sull'uomo per cercare un pò di buono
l'ansia
cresce e va corre l'inflazione della realtà
ma
aldilà del fiume che succede che succede
con
un sorriso e quattro braccia giovani
la
soluzione di problemi inutili
con
un sorriso e poi stringendosi
si
sono sciolti dai vincoli
come
volatili
come
cavalli liberi
e
che cos'è che sento
precipito
dentro
le
valanghe sopra i pregiudizi scendono
E
poi viaggiai
Palmo
a palmo percorrevo
quella
strada di campagna
che
mi portava diretta lì alle tue braccia
nella
tua stanza giovani giochi
ero
un fantasmatra le tende
quando
stringevo la giacca tua
ero
un'adolescente ero la tua bambina
tra
le tue mani creta io mi confacevo a te
e
poi viaggiai
la
vita toccherò per nascere
la
via mi aprì.....tra spiaggie vergini
riportandomi
alle origini
io
restituisco me a me stessa
E
nella schiuma di false realtà
dove
dimora l'umanità
uomo
ti perdi e con te se ne va
la
superiorità e nasce il volto mio
tra
le tue braccia scivolo
rapito
dalla vita
e
poi viaggiai
la
vita toccherò per nascere
la
via mi aprì.....tra spiaggie vergini
riportandomi
alle origini
io
restituisco me a me stessa
e
poi viaggiai....e poi viaggiai
Un'anima
di sughero
Un'anima
di sughero asciutto e priva di peso
ecco
che cos'ero
nè
triste nè innocente nè allegra vivevo
le
ore immaginate a pensare cosa fosse l'amore
immobile
violenza piacere bellezza
chi
siete mai
vedevo
intorno a me la natura senza colori
gli
alberi neri
gli
uccelli frettolosi nel cielo
uo....uo....uo....uo.....
E
dopo l'impressione di trasformare in valzer gli istanti
con
lui davanti
la
voglia di acchiappare la vita coi denti
e
poi lasciarsi andare e viaggiare sulle braccia del vento
dormirgli
accanto
sentire
salire salire calore
e
dopo dare dare e poi dare
senza
regola dare
e
cogliere il grido che da dentro mi prende
uo....uo....uo.....uo.....
Addio
Lui
ancora lì
fra
cianfrusaglie la speranza si raccoglie
ma
poi d'un tratto io
addio
soltanto addio
gli
ultimi sguardi e dentro me rumori sordi rumori sordi
la
nostra immagine sfocata dietro me
rivedevo
i momenti i vissuti secondi
lo
sguardo maschio suo
distrattamente
poi altre donne vedva
nuove
forme cercava
Ora
fuori non piove più
ma
il selciato è ancora bagnato e può specchiarmi un pò
così
mi racconterà perchè gli ho detto
addio
l'ho voluto io
che
cercavo la felicità a me legandolo
sempre
più legandolo
così
mi disse che gli toglievo l'aria e
gli
ponevo dei limiti e chiedeva la libertà
che
potevo rispondere io se non
addio
soltanto addio
gli
ultimi sguardi e dentro me rumori sordi rumori sordi
Ti
avevo chiesto solo di toccarmi
Lo
sguardo mio dal viso suo si sposta e sulle cose va
si
spande la mia fantasia coprendo la sua realtà
e
quello raccontava forse la sua storia
i
suoi problemi e cosa ricercasse ora
ma
io dov'ero dov'ero dov'ero io
le
forme grigie del passato ormai me l'hanno insegnato
a
cosa sia servito aver fatto e costruito
adesso
domandava solo sensazioni
e
lui rendeva solo le mie mani che hai che hai che hai
ti
avevo chiesto solo di toccarmi
gli
risposi io
per
risolvere il travaglio mio
gli
dicevo io accarezzami
nell'oblio
gettami di parlare smetti
E
lui povero caro lui
continuava
a cercarmi
a
domandarmi cosa c'era cosa mi prendeva
capire
non poteva la sua virtù qual'era
tacere
accarezzarmi e basta
e
invece lui che hai che hai che hai che hai
ti
avevo chiesto solo di toccarmi
gli
risposi io per risolvere il travaglio mio
gli
dicevo io accarezzami
nelloblio
gettami di parlare smetti
Fantasia
Stanco
il sentimento
si
è rinchiuso in me
roccia
in mezzo al vento è l'anima
la
spontaneità per spiegare me
ha
raggiunto già l'inutile
fantasia
spazio per sentirmi mia
fantasia
di emozioni e delusioni
credere
poi ricredersi e tutto sommato
dopo
scegliersi sola io sola io
intreccio
le mie mani
sola
io sola io fiducia nel domani mio
fantasia
spazio per sentirmi mia
fantasia
di emozioni e delusioni
credere
poi ricredersi e tutto sommato
dopo
scegliersi sola io sola io
intreccio
le mie mani
sola
io sola io fiducia nel domani mio
Ma
lasciati andare
No
vi prego lasciatemi stare lasciatemi
sono
stanca mi sento male rimango a casa
dai
ragazzi non preoccupatevi divertitevi
e
sarà per un'altra volta davvero
ma
lasciati andare e con noi rivivrai volerai
ma
lasciati andare due carezze di vento e poi viaggerai
vi
ringrazio ragazzi ma i vostri gesti
non
li sento vibrare no nonmi chiamano
se
non avessi le gambe così pesanti verrei con tutti quanti
o
forse meglio le sfrutterei per andare
mi
spiace ragazzi ma non posso arrendermi adesso
che
fare che alternativa avete voi pupazzi pure voi legati a un fil di fumo
è
troppo tardi per sentire qualcuno
la
fierezza che andate via cede il posto all'ironia
tutti
quei visi così buffi così lontani
avrei
voluto soffiarli via insieme a questa anima mia
e
volteggiare nel nulla poi senza più fili
ma
lasciati andare e con noi rivivrai volerai
ma
lasciati andare due carezze di vento e poi viaggerai
Morta
per autoprocurato aborto
La
stanza tua piena di fiori
e
due coltelli i testimoni di un rito che non ha padroni
un
rito l'unico rimedio a libertà negate a volontà spezzate
in
mezzo al sangue lei per terra vinceva la sua guerra
senza
parlare senza accusare dei suoi tre mesi
di
dolore di rancore di timore
ecco
l'immagine e tutto a un tratto mi sembra assurdo
le
strade son di burro si scivolava si sprofondava che si faceva noi
Dov'è
il coraggio di continuare a dar la vita
tra
le macerie se la gente non ci sente più
forse
daranno un paradiso a donne come lei
che
così han deciso e in tutta questa ditruzione
io
cerco un'altra direzione ma sono già troppo lontana
quel
coso brucia dentro me dentro di me dentro di me
si
torce l'anima cos'è successo che cosa resta adesso
che
cosa suono io le grida spaesate
le
mani morsicate sue.......
il
pastore
Canuto
il volto bastone accanto
è
lui il pastore di ogni tempo il monte nuovo lo raggiungerà
e
indietro non tornerà indietro
le
case basse le cose ingiuste il ritmo lento della voce
sapori
odori aromi fermati e imbalsamati
indietro
i suoi dolori ignoti indietro morte e guerra
indietro
il mito della terra indietro il mito della terra
e
poi salire in alto dove il silenzio è favola
e
liberare l'anima e liberare l'anima e liberare l'anima
lontana
l'isola voci gridi togliere tutte le radici
e
camminare avanti a lunghi passi falcanti
i
boschi oscuri a me davanti e niente più ripensamenti
lasciare
tutto quanto per ricominciare il mondo
poi
sedersi su una pietra e ripensare a un'esistenza
lontana
ormai la sofferenza lontana ormai la prepotenza
ed
arrivare in alto dove il silenzio è favola
e
liberare l'anima e liberare l'anima e liberare l'anima......