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Paul Klee1879-1940

Del resto lo stesso Klee, non intende mai l'astrattismo come qualcosa di totalmente separato dalla realtà. Poichè noi ci formiamo continuamente, giorno dopo giorno, vivendo immersi nel mondo che ci circonda, tutto ciò che sentiamo non può essere che la nostra reazione emotiva di fronte alla realtà:' io sono astratto con qualche ricordo' dice Klee. Anche quando nelle sue opere sembrerà prevalere la liberà invenzione, questa sarà determinata da spunti esterni, qua e là riconoscibili, pur trasformati dalla memoria. Klee, svizzero per nascita e tedesco di origine, figlio di un musicista e musicista lui stesso, sente, come tanti altricontemporanei, il significato musicale della pittura e perciò la sua funzione espressiva invece che rappresentativa. La sua cultura visiva è vasta: conosce l'arte italiana, quella tedesca e francese. Studia a Monaco dove entra in contatto con il gruppo Bleau Reiter, stringendo amicizia con Kandinskij, Marc, Macke, Jawlenskij; a Parigi incontra Delaunay e vede opere di Picasso, Braque; a Monaco frequenta gli espressionisti, e conosce i futuristi. Tutto questo gli permette di creare una base culturale sulla quale può costruire il suo mondo figurativo, mantenendosi tuttavia al di fuori di qualsiasi corrente organizzata. Inizialmente è sopprattuto un grafico e riempie molti fogli di disegni, ma intuisce le enormi possibilità del colore, che scopre finalmente, in tutta la sua evidenza, attraverso lo splendore della luce solare africana, durante un viaggio in Tunisia nel 1914; è a questo punto che può affermare:'io e il colore siamo una cosa sola, sono pittore. Insegnante attento al Bauhaus, dove compie accurate ricerche, poi all'accademia di Dusserdolf, ne è destituito nel 1933, per ordine di Hitler, perchè accusato di bolscevismo culturale, si ritira a Berna, dipingendo fino alla morte. La sua pittura è legata al reale, come dicevamo; ma il reale si trasforma; l'oggetto che ha visto gli suggerisce, per associazione, una forma nuova che non ne è la riproduzione, ma che nasce da dentro. Egli stesso, a proposito del processo creativo artistico, fa l'esempio dell'albero, che non esisterebbe senza le sue radici, ma che è cosa ben diversa da esse. L'artista riceve dall'esterno il visibile e trasmette dall'interno l'invisibile. Del resto nelle pitture di Klee, come quelle di altri astrattisti, è spesso riconoscibile uno spunto tratto dalla realtà esteriore, vista al microscopio invece che a occhio nudo secondo la nostra abitudine giornaliera. Si tratta forse di collegamenti inconsci, tali però da confermare l'asserzione che l'uomo non può immaginare niente che non esista già in natura. La pittura di Klee, comunque, è raffinata, intellettuale, rarefatta; spesso allusiva e simbolica: non come quelli di Kandinskij, astratti essi stessi, ma evocativi, suggestivi, anche se probabilmente, applicati dopo la stesura pittorica, non precedentemente come programmi da attuare, perchè Klee è, innanzi tutto, pittore. Dai suoi studi di grafico deriva l'importanza della linea: il segno che si articola e si coordina ad altri segni creando il motivo poetico e unendosi indissolubilmente al colore.piero adorno

 

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