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INTERVISTA AYRTON SENNA 1991
- Hai avuto più lavoro affrontando la coppia della Williams, Nigel Mansell e Riccardo Patrese, piuttosto che Alain Prost, il tuo avversario naturale nei tre anni precedenti??
AS si. La Williams è entrata nell'anno con una macchina innovativa, estremamente efficace. Ha avuto, è vero,  problemi di affidabilità, risultato della tecnologia che ha adottato per la stagione. Ma a partire dal momento in cui loro hanno acquisito affidabilità, il vantaggio tecnico sulle altre squadre si è accentuato. Non è stato facile compensare o tentare di uguagliarsi. E' come hai detto tu stesso, non ho gareggiato solo con uno, ma due (sospira). E' stato difficile. Ma le vittorie nelle quattro prime corse hanno contato molto a nostro favore.

- Sono cambiati gli avversari e anche le difficoltà?
AS Nonostante tutto l'impegno e la dedizione che ci è stata richiesta, continuamo la lotta per il titolo, trovando le soluzioni per ogni difficoltà sorta durante la stagione.

- Hai avuto un anno di spaventi, principalmente dalle prove del GP del Messico e nei test delle gomme a Hockenheim. Sono stati incidenti per andare al di là del limite nel tentativo di raggiungere la performance della Williams o tuoi errori?
AS In un certo senso una dose di errore mio a giudicare male una situazione, estrapolando un pò. Nell'altro, una mancanza di materiale per raggiungere il livello che la competizione esigeva in quel momento. E una piccola dose di rischio che fa parte della professione. A volte vieni preso di sorpresa. Penso che sia la somma di questi fattori.

- La Mc Laren è una squadra grande. Com'è la tua relazione di lavoro?
AS la McLaren è grande e inglese, ciò che fa apparire l'ambiente di lavoro di molta serietà. Ma esiste anche un impegno per rompere quel gelo che alle volte disturba. Tentare una distensione, uno scherzo. Come pilota, devo (esticar) la corda fino all'ultimo millimetro per raggiungere qualcosa. Ma in altre occasioni devo agire differentemente: partire totalmente perchè le persone facciano le cose più tranquillamente. Infine, essere molto flessibile, giocare da un estremo all'altro, d'accordo con la situazione.

- Cosa rappresenta nella tua filosofia di felicità una F1 competitiva?
AS una macchina competitiva rappresenta la possibilità di lottare per una vittoria, per un campionato. La chance di evolvere. Presto, l'incontro con il mio obbiettivo di essere vincitore. Una macchina non competitiva va nella direzione opposta a tutti i principi che ho come motivazione per la mia carriera.

- Anche se tu eviti questo tema, sono le tue attitudini che detonano i grandi cambiamenti in F1. Tutto il circo ha aspettato che tu ti definissi per la McLaren per firmare altri contratti...
AS si, e da lì?

- da lì che tu interferisci in tutto dentro e fuori dalla pista...
AS Si non so se interferire è la parola più adeguata. Certamente forse si può dire che per essere in una grande squadra, che ha vinto il titolo negli ultimi 4 anni, automaticamente mi colloco in una situazione di responsabilità, ma anche di privilegio, per avere tutte le opzioni disponibili tanto nell'aspetto tecnico come nel commerciale. Solo che quelle sono le conseguenza del successo.

                                                                                                                      



                                                                                                                                  


intervista 2