IRLANDA by DUBLIN1973 |
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La storia si perde in tempi
remoti. Si può partire da circa il 7000 a.C., in un territorio a Nord
di Dublino. Un popolo rimasto sconosciuto (probabilmente proveniente
dalla penisola iberica) si insedia nella valle del fiume Boyne: i tumuli
di Newgrange (2500 a.C.) appartengono a questa civiltà. Dal V sec. a.C. arrivano a ondate successive dalla Galizia, i Galli e i Celti, che nel I sec.a.C. sono ormai stabilmente insediati sull'isola. Sono una popolazione unita dalla stessa lingua e dalla stessa cultura, ma frammentata in una miriade di piccoli reami (fino a 150), sempre in guerra tra loro. Va sottolineato il fatto che in Irlanda i Romani non arriveranno mai: potrà così svilupparsi indipendentemente dal rest dell'Europa occidentale. Nel 432 d.C. San Patrizio arriva in Irlanda e, proprio mentre le invasioni barbariche infuriano sul continente, il paese diventa un centro e una roccaforte della cultura cristiana: "l'Isola dei Santi e dei Sapienti". A quest'epoca risalgono gli insediamenti monastici di Glendalough e Clonmacnoise, e reperti quali il famoso calice di Ardagh. I monaci irlandesi percorrono in lungo e in largo l'Europa buia dell'Alto Medioevo e fondano ovunque monasteri: San Gall (San Gallo, Svizzera), San Colombano (Bobbio, Italia), San Killian (Wurzburg, Germania), e tanti altri fino a Luxeul e Kiev. Contemporaneamente, negli scriptoria irlandesi, altri monaci trascrivono le grandi saghe dei Celti e riproducono i testi sacri in splendidi volumi miniati (famoso il Book of Kells). E' l'età dell'oro irlandese e le testimonianze e i reperti di questo periodo sono innumerevoli: libri, oggetti di oreficeria, monumenti. Intorno al 800, l'arrivo dei degli Scandinavi (dapprima i Danesi, poi i Vichinghi) segna la fine di questo florido periodo. Gli invasori si insediano nei dintorni di Dublino e da qui seminano il terrore in tutto il paese. Fortezze, castelli e anche le tipiche torri rotonde vengono costruiti per difendersi dalle loro scorribande. I monasteri sono devastati, ricostruiti e nuovamente devastati. Nel 1014 il re d'Irlanda Brian Boru, sconfigge i Vichinghi nella battaglia di Clontarf. Nei successivi 150 anni, i vari clan si combattono ferocemente gli uni contro gli altri: tuttavia, si assiste a un certo "rinascimento" dell'arte e della letteratura irlandesi, testimoniato dalla celebre Abbazia di Mellifont. Nel 1169, Enrico II
d'Inghilterra invia in Irlanda Richard Strongbow, su richiesta di un
reuccio locale in difficoltà. In pochi anni, gli Anglo-Normanni
occupano Dublino e tutta la regione circostante (da allora detta
"Pale", il recinto) e i grandi feudatari si spartiscono i
terreni dell'est e del centro dell'isola. I due secoli seguenti
saranno molto duri: nel 1650 la repressione di Cromwell sconvolge
l'isola. Nel 1690 la sconfitta nella battaglia di Boyne cancella
l'ultima speranza degli irlandesi, cioè un re cattolico in Inghilterra:
dal 1695 al 1725 le Leggi Penali privano i cattolici irlandesi degli
ultimi diritti loro rimasti. Proprio la possibilità
che gli irlandesi hanno di bloccare i lavori del Parlamento di Londra
(in seguito all'unificazione dei due paesi) costringe gli Inglesi a
mutare la situazione. O'Connell prima e Parnell poi, ottengono
l'emancipazione dei cattolici e una nuova legge agraria che trasforma
l'Irlanda in un paese di piccoli proprietari terrieri.
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