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I mondi della sbadatezza

scritto a 12 anni


Succede sempre così quando apro un documento vuoto: prima lo guardo un po', poi tutte le idee che non erano chiare neanche prima, incominciano ad annebbiarsi ancor più . Ma, quando ormai stò per richiuderlo e tornare a gironzolare per casa, le mie dita incominciano a muoversi da sole sulla tastiera a scrivere tutto quello che non salterebbe in testa a nessun altro.
Solo così, o quasi, riesco a sfogarmi e a sentirmi meno inutile.

Solitamente prima di decidermi a scrivere, ci metto anche due mesi,ma quando poi incomincio è difficile frenarmi, ed io mi immergo in un mondo tutto mio, nel quale nessuno potrà mai penetrare e dove posso fare tutto quello che voglio.
È il mio mondo personale, quello che ha ognuno di noi. Magari molti non ne tengono conto, altri ci si chiudono dentro e non ne escono più, ed altrettanti ,del resto come me,a volte ci pensano su un pò. Ma poi, quando ci entrano, vi si immergono completamente .

Il mondo di ognuno è composto da ciò che ogni persona ed ogni carattere preferisce; per questo ogni persona deve sentirsi diversa da tutte le altre, proprio perché ciascuno ha il "suo" mondo; ma tutti devono sentirsi uguali, perché sono uniti dal fatto di averne uno. Almeno una volta nella vita, ognuno di noi, anche se inconsciamente, ci deve essere entrato e lo deve avere esplorato, gustandone i suoi pregi e sopportandone i difetti, sempre rimpiangendone l'abbandono.
Ma chi non ha difetti? Su questo pianeta per ora nessuno. Ad esempio uno dei difetti del mio mondo è quello di prendermi troppo, ma il suo pregio principale è quello di farmi sapere che c'è sempre qualcosa che mi può consolare. Ad esempio, quando in classe vengo sgridata acidamente dai professori, io mi chiudo nel mio pianeta e incomincio il mio viaggio .
Il problema, è che a volte i viaggi sono un po' troppo lunghi. A quel punto perdo la cognizione del tempo e del luogo in cui sono e, finchè qualcuno non viene a ricordarmi di tornare sulla terra, io rimango lì.

Per ora una delle pochissime persone che si è accorta del mio mondo, forse l'unica, è Francesca. Lei sa che ogni cosa che dice me la deve ripetere almeno cinque volte ed è anche al corrente che se manco ad un appuntamento è perché in quel momento non sono sulla terra.
Francesca, come tutti, questa la chiama sbadatezza; ma non è la sbadatezza ad indurci a fare cose a volte anche un po' senza senso: è il nostro mondo che noi troviamo troppo interessante, più di quello condiviso quotidianamente con gli altri.

Secondo me le persone che noi chiamiamo sbadate oppure quelle che chiamiamo imbambolate o disattente sonole migliori. Non dico questo solo perché sono una di esse, ma perché sono quelle più fantasiose, quelle che hanno pochi pregiudizi e che se la cavano anche in situazioni disastrose. Oserei dire che sono anche le più simpatiche,perché riescono sempre a tirare fuori le cose più strane ed interessanti, cioè quelle che provengono dal loro mondo personale e che nessun altro conosce.
Queste sono le persone che sanno usufruire del proprio mondo, mentre ci sono le altre che non lo trovano interessante, ma preferiscono ad esso i videogiochi o i bei vestiti e,quando non li hanno a disposizione, non sanno più che inventarsi e si annoiano a morte .