WHEN ANGELS SINGS - CAPITOLO 11

EVERYTIME

 

<<Sheila sembra troppo felice in questo periodo>>

<<Sì, l'ho incontrata>> Lucia si metteva la matita sulla palpebra inferiore <<era al settimo cielo>>

<<Scometto che non faranno altro che camminare mano nella mano e pomiciare>> Liv entrava nel bagno dove le sue due amiche si truccavano <<anche se devo ammettere che un po' invidiosa lo sono>>

<<Pensi ancora a Kei, vero?>> Anya la guardò attraverso lo specchio.

<<Sì, ma non voglio rivederlo, l'ho fatto soffrire troppo>> disse la ragazza con un sorriso rassegnato.

<<Anch'io non voglio incontrare di nuovo Yuri. La mia ultima discussione con lui...beh, non è stata una delle migliori>>

<<Mi associo>> terminò Lucia.

Un attimo di silenzio.

<<Ma guardatevi, ragazze siete stupende!>> disse Liv rimirando le amiche.

<<Noi potremo anche essere stupende...>> cominciò Anya.

<<...ma tu sarai sempre un angelo!>>

<<Grazie, cucciole>>

Le tre si abbracciarono affettuosamente.

 

<<Ah, grazie, Yuri, ad aver convinto Ethan. Odio mettermi in giacca e cravatta>>

<<La giacca ce l'hai lo stesso, Takao>>

<<Si, ma odio le camicie>>

<<Stai facendo discorsi senza senso, ti rendi conto?>>

<<Ah, sottigliezze!>>

Kei entrò nella stanza.

<<Avete finito voi due? Dobbiamo andare>>

<<Senti, ma poi per il trattato? Come funziona?>>

<<A quanto pare i due capi hanno già firmato. Manchiamo noi e tre menbri della PC>>

<<Chi saranno...>>

In realtà lo sapevano, o almeno lo speravano.

 

<<Ecco fatto, firmato>>

<<Va bene, Anya, ti va di fare un giro?>> chiese Lucia.

<<Volentieri!>>

<<E tu, Liv, vieni?>>

Liv sembrò riprendersi da uno stato di trance.

<<Oh, no grazie, starò un po' per conto mio>>

<<Mm, ok>>

Le ragazze si allontanarono.

Liv sospirò.

 

<<Oh, finalmente tutto è finito>>

<<Mm>>

Takao e Yuri avevano lo sguardo basso.

Kei roteò gli occhi.

<<Accidenti, se non ce la fate più, andate a cercarle, no!>>

Yuri e Takao lo guardarono, sorrisero e se ne andarono.

Kei sorrise. Anche lui, prima o poi, l'avrebbe trovata.

 

<<Abbiamo fatto tutto il giro della sala>>

<<E siamo passati in mezzo a milioni di ragazze che ci hanno chiesto di ballare>>

<<Mi sa tanto che non sono qui>>

Takao e Yuri guardarono rassegnati le persone ballare, quando scorsero due ragazze.

Una castana chiaro, con occhi chiari e un vestito azzurro fino alle ginocchia, con la gonna larga. L'altra rossa, con due vivaci occhi verdi, e un vestito nero lungo fino a metà polpaccio, con una cintura di corda tenuta da un anello di legno.

<<Carine>> notò Takao.

<<E poi assomigliano a...>>

Si guardarono. Si diressero verso le ragazze, le afferrarono le braccia e le trascinarono vicino al muro.

<<Ahi>> disse la castana.

<<Ma si può sapere che problemi a..>> la rossa fissava il viso di Takao <<..vete>>

Lucia si ritrovò quel giovane davanti. " No, non può essere Takao" pensò.

<<Ma si può sapere chi vi credete di essere?>> esclamò la castana.

<<Anya, sei tu?>>

Lei spalancò gli occhi.

<<Ma tu come fai a...no, no, no tu non puoi essere Yuri>>

<<Allora tu...>> Lucia si coprì la mano con la bocca <<Takao!>>

<<Lucia, finalmente...>>

Takao si avvicinò. Ma le due scapparono via.

 

Kei osservava la folla. Sospirò. Doveva darsi da fare se voleva trovarla. E, magari, chiederle scusa.

Iniziò una musica lenta. Kei chiuse gli occhi un attimo. Quando li riaprì, si ritrovò in un altro mondo.

La folla era diventata trasparente. La sola persona che riusciva a distinguere era una ragazza, mora riccia con gli occhi verdi e profondi. Il suo vetsito bianco toccava il pavimento. restava stretto in vita, mettendo in risalto le forma di quel corpo perfetto. camminava lentamente. Dietro di lei, due sagome familiari: due ali bianche piumate.

L'angelo dischiuse le labbra:

<<Come notice me, and take my hand, so why are we strangers when our love is strong, why carry on without me? And everytime I try to fly I  fall without my wings I feel so small, I guess I need you baby, and everytime I see you in my dreams, I see your face, it's haunting me, I guess I need you baby...I make believe that you are here, it's the only way I see clear, what have I done, you seem to move on easy..and everytime I try to fly, I fall without my wings, I feel so small, I guess I need you baby, and everytime I see you in my dreams, I see your face, you're haunting me, I guess I need you baby...I may have made it rain, please forgive me, my weakness caused you pain, and this song is my sorry.........................................................

at night I pray that soon your face will fade away...>>

<<No>> disse Kei.

<<...so everytime I try to fly, I fall without my wings, I feel so small, I guess I need you baby, and everytime I see you in my dreams, I see your face, you're haunting me, I guess I baby...>>

Mentre le ultime note attraversavano la stanza, Kei si faceva strada tra la folla, notando che tutto tornava normale.

Riuscì a raggiungerla.

<<Liv>> la chiamò.

Lei si voltò.

<<Kei!>>

Liv fece per andare da lui, ma un uomo con una maschera la attirò a sé. Le tappò la bocca con una mano, e con l'altra la teneva per la vita.

Ma prima si era tolto la maschera.

<<Di-dionigi!>> negli occhi di Kei si scorgeva il puro terrore.

<<Eh, ci si rivede, lurido bastardo>>

<<Ma-ma come, pensavo tu fossi...>>

<<Morto? No...sai sono sempre stato un bravo attore. Ma non credere che non farò niente>>

Liv fissava Kei con uno sguardo interrogativo.

<<Tu hai ammazzato Esteban, e ora io ti porterò via Liv>>

La ragazza ebbe una fitta al cuore. Kei aveva...ucciso un essere umano.

<<Non dire cavolate! Mi sono solo difeso>>

Liv era pietrificata.

 

Intanto Lucia e Anya si trovavano in una situazione alquanto spiacevole.

<<Non ci vogliono lasciare in pace>>

<<No, ma grazie a te che hai fatto a questo vestito lo spacco, ci possiamo muovere più in libertà>> rispose Lucia, sferrando un calcio all'ultimo rimasto.

<<Ragazze, state bene?>> chiesero Takao e Yuri, che avevano appena finito con altri 6.

<<Sì>>

<<Ihihi>> ridacchiò uno degli uomini.

<<Cos'hai da ridere?>>

<<Voi ve la siete cavata, ma la vostra amica non la passerà liscia>>

Lucia gli afferrò il maglione.

<<Parla, bastardo!>>

<<Dionigi, ci penserà, lui a...>> svenne.

<<No, Liv>>

Corsero.

 

<<Ti ho detto che non è colpa mia se lui è morto!>>

<<Sì, invece!>>

Dionigi pose lo sguardo su Liv.

<<Ma guarda che bel bocconcino, ecco perché piacevi tanto a mio fratello!>>

Si mise a baciarla sul collo.

Kei non resistette a quello spettacolo. Lo afferrò per i capelli e gli mollò un pugno.

Arrivarono gli altri.

<<Liv!>>

Lucia abbracciò l'amica.

<<Shh, shh, è tutto a posto, tutto a posto...>> disse mentre Liv piangeva come una fontana.

<<Sarà meglio tornare a casa>> disse Anya.

<<Sì>> Lucia si rivolse ai ragazzi <<grazie, ma è meglio non vederci più. Vi abbiamo incasinato troppo la vita>>

Non dettero loro la possibilità di rispondere: si dileguarono.

 

CAPITOLO 12