CAPITOLO 2

 

 2.1    Il sistema GSM

Il GSM deriva da uno studio iniziato nel 1982  e trasferito nel 1989 in ETSI (European Telecommunications Standard Institute). E’ un sistema numerico paneuropeo (non proprietario di nessun paese in particolare) che consente l’utilizzo di terminali standard e la loro mobilità in tutti i paesi della comunità mediante l’uniformità delle caratteristiche degli apparecchi (frequenze, formato dei messaggi, ecc.). Inizialmente circoscritto alla sola Europa, ben presto iniziò ad essere adottato da Paesi persino agli antipodi del Vecchio Continente. E’ prevista inoltre una completa interoperabilità tra le reti e l’identificazione da parte delle diverse nazioni dell’utente straniero con possibilità di fornirgli il servizio richiesto. Questa funzione si chiama Roaming. Il GSM impiega la tecnica di accesso FDMA/TDMA (Frequency Division Multiple Acces / Time Division Multiple Acces). Sinteticamente, il GSM risulta costituito da un insieme di stazioni radio base (SRB) e da un insieme di centrali di commutazione opportunamente collegati tra di loro. La banda di frequenze assegnata al GSM era inizialmente quella dei 900 Mhz, successivamente fu estesa dal DCS a 1800 Mhz, sua naturale implementazione, fondamentale per assicurare il sevizio nelle sempre più congestionate aree urbane.

La tecnologia utilizzata non è più analogica ma digitale, il che ha consentito un consistente ampliamento del numero e della qualità dei servizi disponibili, ormai capaci di inviare e ricevere dati (fax, e-mail ed SMS, oltre naturalmente alla comunicazione vocale).

La seconda generazione di telefonini nasce allo scopo di rispettare dei precisi criteri: assicurare una buona qualità audio della conversazione; ottenere bassi costi per i terminali e per la gestione del servizio; supportare il Roaming internazionale; essere da supporto per terminali palmari; offrire un ampio ventaglio di nuovi servizi; essere compatibile con il sistema digitale ISDN; garantire un eccellente grado di sicurezza e riservatezza nelle comunicazioni.

Questo implica numerosi vantaggi:

L’adozione massiccia dei telefonini di seconda generazione ha inevitabilmente determinato un radicale cambiamento delle abitudini comunicative degli utenti.

Vari fattori sono intervenuti a livello sociale e culturale: facile reperibilità dell’individuo, controllo e accessibilità continua al mezzo, personalizzazione della comunicazione, maggiore e pratica gestione della socialità comunicativa.

Sono eloquenti i dati che recentemente hanno confermato la diffusione tra i ragazzi e i bambini del cellulare, pari rispettivamente all’ 85% e al 30% del totale. I risvolti più generali hanno coinvolto l’intera società, portando il telefonino ad essere considerato e riconosciuto come un oggetto indispensabile.

In passato, tuttavia, ha avuto diverse connotazioni, tanto da costituire nei primi tempi di diffusione uno status symbol.Il prezzo elevato e l’ uso limitato al campo lavorativo, infatti, hanno consentito l’adozione soltanto al segmento business. Con la progressiva soluzione di questi problemi, si è avuto uno sviluppo capillare ed una conseguente diffusione di massa.

 

 

2.2     Il protocollo WAP  

Il protocollo WAP (Wireless Application Protocol)  è il punto d’incontro tra importanti tecnologie, da una parte il computer e internet, dall’altra la telefonia mobile; si tratta del protocollo che consente l’ accesso ad informazioni e servizi attraverso terminali wireless, tra i quali l’invio e la ricezione di e-mail e la navigazione in rete anche se solo su siti appositi.

Tutte le aspettative che volevano questo nuovo protocollo in grado di rivoluzionare il settore dell’ “Internet in piedi” sono state tradite dalla rapida introduzione di nuove e più sofisticate tecnologie.

Oltre alle solite operazioni di cellulare tradizionale (vedi invio di messaggi SMS e di un fax) il sistema WAP offre una vera e propria marea di nuovi servizi telematici. Si va dalle previsioni del tempo all'oroscopo, dalle notizie sul traffico a quelle dello sport e via di seguito. Permette inoltre di gestire un’apposita casella e-mail. Le informazioni giungono sul piccolo schermo del cellulare. Un'altra peculiarità sono poi i software che permettono di localizzare la persona (che ha con sè il cellulare o il PDA) ovunque si trovi sulla terra.

Insomma, la maggior parte dei servizi attualmente disponibili sul Web possono essere portati anche sul WAP. Stiamo parlando di servizi, attenzione, e non di pagine. Lo scopo, infatti, non è tanto quello di riportare fedelmente sul cellulare le pagine HTML oggi presenti in internet, quanto piuttosto di "dirottare" in modo funzionale le informazioni presenti sul web sugli apparecchi portatili. 

Si stima che tra meno di 1 anno l'80 % dei contenuti attualmente esistenti sul web verrà “tradotto” in WAP. Nel 2003 il 50 % della popolazione europea sarà dotata di un telefono cellulare WAP. Al fianco dei gestori di telefonia mobile anche numerosi portali si sono subito accodati nell'offrire servizi wireless, da Virgilio a Kataweb da Tin.it a Excite a Yahoo e via di seguito. E i costi? Un collegamento al proprio ISP ha la stessa tariffa di una telefonata vocale, mentre collegarsi ad un particolare numero previsto dal proprio operatore ha in genere un costo più basso. È possibile farlo anche con una connessione diretta al proprio provider Internet, come se ci si stesse collegando al web con il proprio computer di casa. Il problema non sta tanto nel tipo di servizio, quanto nei costi di connessione. Il WAP, infatti, utilizza ancora un tipo di commutazione a circuito che è stata affiancata nel GPRS dalla commutazione a pacchetti e che verrà gradualmente superata con l’UMTS.

 

 

2.3     Il fenomeno SMS

SMS, l’acronimo di Short Message Service. Una delle tante funzioni dei nostri cellulari GSM, da tempo una delle poche ad essere conosciuta e utilizzata da tutti. Cosa strana questa. Ancora più strana se si pensa che i gestori di telefonia mobile non avevano, almeno in un primo tempo, valutato a pieno le potenzialità di tale servizio. Analizziamo prima cosa sono gli SMS e quali sono le loro proprietà tecnologiche e sociali.

 In principio erano solo centosessanta caratteri disponibili per inviare una o al massimo due frasi da un cellulare all’altro. Pochi li usavano e pochissimi li sapevano mandare. Questo iniziale rifiuto nei confronti degli SMS era legato principalmente ad una questione di praticità: non erano mai state usate tastiere telefoniche per comporre messaggi di testo. Una certa difficoltà di utilizzo, quindi, relegava gli SMS ad un ruolo marginale. Oltre a questi aspetti tecnici sono da sottolineare anche alcuni motivi di carattere sociale: l’uso del telefonino, infatti, era in un primo tempo destinato all’ambito prettamente lavorativo, nel quale gli SMS trovavano necessariamente poco spazio.

Quando il mercato dei cellulari è passato da un mercato di nicchia a uno di massa gli SMS hanno iniziato a prendere vita fino a diventare in poco tempo il “bee-beep” più famoso del mondo. Un successo strepitoso è stato registrato tra i giovani destinati ad instaurare un legame sempre più forte e innovativo con la telefonia. Innanzitutto perché gli SMS permettono di dialogare in modo intimo e personale, mobile e interattivo, ma al tempo stesso distaccato a causa della mancanza di “video”; in secondo luogo perché sono poco dispendiosi e comunque meno costosi di una telefonata. Sul concetto di “mobile” credo che sia opportuno soffermarsi, perché risiede proprio qui il segreto del successo degli SMS: nonostante i suddetti problemi di digitazione del testo, risolti da alcune case produttrici di cellulari mediante la cosiddetta “scrittura intuitiva”, sono diventati una killer application della telefonia mobile proprio perché non esisteva, e non esiste tutt’ora, un altro modo per mandare messaggi muovendosi. La dimostrazione di ciò è data dal quasi totale fallimento della promozione degli SMS da telefono fisso. Ci sono una miriade di offerte per ricevere SMS gratuitamente sugli argomenti più disparati necessariamente legate a promozioni pubblicitarie. Dal punto di vista linguistico gli SMS sono contrassegnati da un linguaggio composto da frasi molto brevi per evidenti problemi di spazio. Proprio questo è uno dei limiti dei messaggini; con tale intento è stato introdotto un  gergo particolare (parzialmente importato da quello delle chat di internet) caratterizzato da una serie di acronimi che permettono  una “razionalizzazione degli spazi”. Ed ecco l'esplosione degli emoticon, simboli grafici composti da punti, virgole e parentesi che erano già di uso comune su Internet.

L’aspetto interessante è che questa tecnologia è sempre stata in casa degli operatori, ma per un lungo periodo è stata un po’ snobbata; non si pensava che gli SMS divenissero i centosessanta caratteri più redditizi della storia della telefonia. Un boom, quello dei messaggini, che , anche se con notevole ritardo, gli operatori hanno saputo ben sfruttare, imperniando gran parte delle loro promozioni sugli SMS gratis. Il consenso del pubblico ha scatenato la fantasia del marketing e sviluppato la domanda: le applicazioni, anche nel mondo business, sono moltissime e di grandissima rilevanza. E se gli emoticon non bastano, ormai tutti i produttori  hanno introdotto sui propri terminali più recenti la possibilità di archiviare e scambiare una serie di disegni e suonerie adatti alle più diverse circostanze, dando vita dapprima allo standard EMS e successivamente a quello MMS, multimedia message service, oggi disponibile anche sui terminali più economici.

   

 

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