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21 Grams Il film è asciutto, puntuale, preciso, e la scelta di utilizzare la crema degli interpreti “off” di Hollywood si rivela molto felice.Tutti gli attori sono assolutamente straordinari, impossibile fare una scala di valori: se Penn ha giustamente vinto un premio a Venezia come migliore attore, sarebbe veramente deprimente vedere i Globe o l’Academy snobbare le performance della Watts (bellissima), del polveroso Benicio Del Toro, e diciamolo, anche di tutti i comprimari che permettono alla pellicola di rasentare l’eccellenza. Il montaggio, che spezza le trame e mescola tempi e spazi, tende inizialmente a confondere lo spettatore ma permette, una volta annodati i primi fili della storia, di aumentare il patos ed il coinvolgimento. Purtroppo, il confine tra dramma e melodramma è davvero labile ed in certi (pochi) punti, anche il rigore di Inarritu viene blandito dallo scorrere di una serie di avvenimenti se non improbabili, certamente forzati(come la improvvisa e annientante passione tra la Watts e Penn).L’economia del film non ne risente particolarmente, ma qualche integerrimo e radicale cultore delle reazioni causa –effetto potrebbe storcere il naso (di sicuro non io). 21 grammi, a dispetto del titolo, resta un'opera di enorme peso nella cinematografia recente. Graziato da una colonna sonora toccante e da una fotografia attenta a cogliere dettagli, particolari e sfumature, è una pellicola che sarebbe, specie dopo quest’ annientante natale, delittuoso perdere. Consigliatissimo. |
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