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Note Biografiche

del pittore ANTONIO RUSSO

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Antonio Russo nasce a Vitulazio, un piccolo paese della provincia di Caserta.

A tredici anni si stabilisce in Piemonte.  

 

Negli anni sessanta, sotto la guida del maestro Mario Gilardi, apprende la tecnica dell’affresco e del restauro operando in varie chiese, tra cui “S. Egidio” di Moncalieri  e “S. Carlo” di Torino. In quegli stessi  anni frequenta assiduamente  la scuola libera del nudo presso l’Accademia Albertina di Torino, dove insegna il prof. Scroppo. Apprende la tecnica del chiaroscuro da Gigi Morbelli. 

 

Consegue il diploma di maturità classica e nel 1966 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell'università di Torino. Alla biblioteca universitaria trova un libro di yoga, che a quei tempi era quasi sconosciuto in occidente e comincia ad interessarsi di tale disciplina. 

Nel '68 partecipa attivamente ai movimenti studenteschi che preludono ai mutamenti politici di quegli anni. 

 

Entra nel gruppo artistico “La Tavolozza” di Venaria Reale dove conosce, tra agli altri, il maestro Aldo Zaccaria da cui riceve preziosi insegnamenti. 

E’ tra i fondatori e gli organizzatori di vari gruppi artistici, tra cui “La Botteguccia” di Venaria, “L’Incontro” di Luserna e  “Iride” di Pinerolo. Partecipa a varie  mostre ed iniziative importanti su tutto il territorio nazionale organizzate dagli “Amici del Quadrato” di Milano. 

Nell'agosto del 1974 è ospite del Comune di Bova Superiore, in Calabria, con altri pittori vincitori del Premio Internazionale di Pittura “L’arte a difesa della natura”. Qui conosce il direttore dell'annuario artistico "Il Quadrato", dr. Falossi e vari critici d'arte tra cui la prof.ssa Magistretti Carla ed il direttore del "Notiziario Ecologico Italiano". Viene invitato a far parte di un esperimento finalizzato alla realizzazione di un ambizioso progetto tendente alla fondazione di una Città dell’Arte; vengono stati acquistati duecentomila metri quadrati di terreno per il centro e settecentomila da adibire ad azienda agricola per l’autosufficienza degli artisti, ma il progetto è troppo utopico e non decolla.

 

Nel 1976 si serve prevalentemente della tecnica delle velature su masonite ruvida per dipingere nudi femminili. In quello stesso anno comincia a frequentare corsi di hatha yoga.

Per comprendere le motivazioni che generarono nell’uomo l’interesse per l’arte, nel 1979 si iscrive alla facoltà di Filosofia dell’Università di Torino, indirizzo di Scienze Umane, sezione di Psicologia e frequenta, nella stessa università, un corso di psicoanalisi tenuto dal prof. Imbasciati. 

Nell'aprile del 1982 devolve per beneficenza un certo numero di quadri all'associazione “Lions Club” di Pinerolo che gli organizza una mostra personale il cui ricavato è devoluto per il restauro della chiesa di San Maurizio, patrono della città.

 

Gli studi filosofici e l'interesse per l'arte e le filosofie orientali lo inducono ad elaborare una 

teoria sui primordi dell’arte, di cui ne sostiene l’origine non utilitaristica e, per spiegarne i concetti, nel 1984 scrive "Inuk", un romanzo ambientato nel periodo precedente alle pitture delle caverne. 

 

Nel 1985 si dedica ad una serie di quadri, chiamati gli "Scheletrini", in cui i personaggi, rappresentanti in massima parte soggetti religiosi, sono dipinti con una predominanza del colore blu; ci lavorerà  freneticamente per alcuni mesi, per poi ritornare alla pittura paesaggistica.

Continua a partecipare a mostre a premi, nelle quali si classifica spesso al primo posto e ad organizzare personali, di cui sono interessanti quelle effettuate in vari anni nelle sale espositive

del castello di Macello, alla cui inaugurazione vengono invitati clavicembalisti ed altri famosi musicisti, tra cui un allievo di Segovia. 

Dal 1989 in poi partecipa solo raramente a concorsi a premi.

Scrive recensioni e saggi di critica d’arte su vari giornali e riviste e fa parte di numerose giurie in concorsi di pittura.

Dall'anno 1990, per approfondire le conoscenze delle tecniche di meditazione orientali frequenta la Scuola di Yoga Satyananda Ashram Italia di Torino dove conosce Swami Anandananda, responsabile italiano della Scuola.

In seguito ad esperienze di yoga, nel 1992 scrive “Selena”, un romanzo che narra la storia fantastica di un pittore e di una donna extraterrestre con poteri paranormali. 

 

Da gennaio ad aprile del 1998 esegue una serie di "Collages" su cartone ondulato, usando colla di farina e pagine di riviste strappate, ma tale tecnica non lo soddisfa e ritorna all'olio. 

 

Nel '99 completa con successo il "Corso di Formazione Istruttori Yoga" presso la Scuola Satyananda, concluso alla Bihar Yoga Bharati, unica Università di Yoga al mondo, situata sul Gange a Munger, nello stato indiano del Bihar. 

 

Il nuovo millennio lo trova ancora alle prese con la solita tavolozza e colori ad olio su tela, ma con una tecnica che si è impreziosita in decenni di esperienze, non solo nell'arte pittorica, ma anche nei continui studi e pratiche tese alla conoscenza dell'animo umano e soprattutto di se stesso.  

 

A novembre del 2006 pubblica “LO SCOGLIO DELLE GINESTRE”, un romanzo fantastico (scritto nel 1992) che narra la storia di un pittore, che si innamora di un’extraterreste proveniente da Gaia, un pianeta molto simile alla terra, i cui abitanti si sono evoluti, sviluppando soprattutto la tecnologia interiore, che permette loro di comunicare telepaticamente e di vivere quasi in eterno.

 

Nel gennaio del 2007 pubblica una raccolta di poesie, scritte tra gli anni sessanta e settanta, dal titolo: “TANTE VITE” e ad aprile 

“L’ARTISTA STREGONE”, scritto già negli anni 1983/84.un romanzo fantastico ambientato nel periodo  Aurignaziano e narra la vita avventurosa di un uomo che, avendo scoperto l’arte, ne utilizzò le immense potenzialità, fino a diventare il primo, pazzo artista stregone.

A Settembre pubblica un volume illustrato sulla sua pittura dal titolo "ANTONIO RUSSO".

 

Attualmente ha lo studio in Bagnolo Piemonte.

Email: antonyo.russo@yahoo.it

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