

 
I
colleghi del commissario De Luca: Leonardo Gori.
di Daniele Cambiaso.
Solidi valori morali
e un ferreo senso del dovere contraddistinguono indubbiamente il
capitano dei Reali Carabinieri (poi del SIM) Bruno Arcieri, orientandone
il comportamento e le azioni in un momento in cui la Storia sembra
richiedere un sempre maggiore obnubilamento delle facoltà di giudizio
individuali. Il personaggio, creato dallo scrittore toscano Leonardo
Gori, può essere visto come una sorta di eroe solitario, capace di
mantenere saldi, non senza difficoltà e pesanti tributi da pagare (si
pensi al tormentato rapporto amoroso con la bella ebrea Elena Contini),
i propri punti di riferimento etici anche quando le circostanze lo
forzano a entrare in contatto o a stipulare estemporanee alleanze con il
Male, rappresentato dai totalitarismi imperanti sulla scena europea
negli anni Trenta e Quaranta. Questo atteggiamento non viene mai meno né
durante la visita di Hitler a Firenze (“Nero di maggio”, 2000),
né durante la trasferta parigina tra i fuoriusciti antifascisti (“La
finale”, 2003) nel 1938 e neppure durante le complesse indagini del
recente “Lo specchio nero”, che lo vedono muoversi nella Firenze
e nella Parigi nel 1940. Arcieri, peraltro, non sfugge nemmeno al dramma
della guerra civile e lo vive intenso, lacerante nelle splendide pagine
de “Il passaggio” (2002), ambientato in una Firenze dilaniata, divisa in
due, territorio di aspra contesa fra i tedeschi in ritirata, gli ultimi
cecchini fascisti, i partigiani e le avanguardie Alleate. In questo
tragico contesto, nel vuoto di potere che si crea, si moltiplicano sia
gli atti di eroismo destinati a rimanere sconosciuti, sia i più turpi
inganni e tradimenti. Osservare con l’occhio intimamente sofferente del
capitano Arcieri le distruzioni in una città d’arte splendida come
Firenze, significa cogliere con sorprendente intensità il suo istintivo
rifiuto della guerra, massimamente della guerra civile, come atto
profondamente antitetico rispetto ai più nobili valori dell’essere uomo
che egli si sforza quotidianamente di incarnare.
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Leonardo Gori è nato a Firenze
il 1 gennaio 1957. Ha pubblicato nel 2000 il suo romanzo d'esordio nel
campo del "Giallo storico": "Nero di Maggio", ambientato a Firenze nel
1938 all'epoca della visita di Hitler e Mussolini alla città (edizioni
Hobby & Work, collana "Giallo & Nero bestesellers"). Nel gennaio 2002 è
uscito, sempre per la Hobby & Work, il suo secondo romanzo, "I Delitti del
Mondo Nuovo", un thriller storico ambientato in Toscana, ma con
collegamenti internazionali, all'alba dell'era delle rivoluzioni. "Il
passaggio", ambientato a Firenze durante i giorni cruciali dell'agosto
1944, è previsto per settembre 2002 e, in un certo qual modo, è il
"seguito" di "Nero di Maggio".
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