



Detectives “in nero”: i colleghi del
commissario De Luca.
di Daniele Cambiaso.
Una delle peculiarità
del personaggio-De Luca è costituita indubbiamente dall’ambientazione
storica delle sue avventure: nella storia della letteratura poliziesca
non sono, infatti, molti i detectives che si trovino a svolgere
le loro indagini durante la caduta della Repubblica Sociale Italiana,
affrontando anche la delicata transizione verso la neonata Repubblica
Italiana.
Carlo Lucarelli
ha dunque scelto per il suo tormentato e appassionante personaggio un
periodo storico tragico e controverso, ancora largamente dibattuto in
sede di valutazione storiografica, sicuramente scomodo, così come lo è
stato più in generale il Ventennio di dittatura mussoliniana del quale
sancisce la conclusione. Il Regime fascista, del resto, è stato al
centro delle attenzioni di Lucarelli in diversi altri romanzi, che ci
portano già a conoscere alcuni “colleghi” del commissario De Luca. Assai
vicino a lui per sensibilità e rettitudine può essere considerato
l’ispettore Marino, protagonista de “Indagine non autorizzata”
(1993): è un piccolo borghese conformista e allineato al generale
consenso (siamo nella Rimini dei telefoni bianchi del ’36), ma caparbio
nel voler preservare un innocente da una carcerazione ingiusta a costo
di entrare in collisione con i colleghi più arrivisti. L’anonimo
protagonista dell’angosciante “L’isola dell’angelo caduto”
(2001), splendido romanzo che affronta il tema del confino con
stupefacente originalità, è forse uno dei personaggi meglio riusciti di
Lucarelli: è un uomo malinconico, a tratti orgoglioso, ma molto più
spesso debole, insicuro in un mondo gli impone regole e convenienze che
lui non vuole rispettare. Quando sarà chiamato ad occuparsi della serie
di omicidi che insanguinano la lugubre isola, il commissario sembra
addirittura temere di trovare la soluzione, presagendo forse l’inizio di
un mondo ancora peggiore. Se con “L’isola dell’angelo caduto”
siamo nell’Italia del delitto Matteotti e dintorni, con “Guernica”
(1996) approdiamo al conflitto spagnolo, dove si muovono Filippo Stella,
spia doppiogiochista, e il capitano Degl’Innocenti alla ricerca del
tenente Emanuelli, sospettato di essere un feroce serial killer che
dissemina di vittime il proprio cammino, incarnando forse l’aspetto
belluino di una guerra che si sta allargando a tutto il continente e col
quale devono misurarsi i due detectives per caso.