



I
colleghi del commissario De Luca: Edoardo Angelino.
di Daniele Cambiaso.
Forse il collega che De Luca potrebbe sentire più vicino è stato creato
dalla penna di Edoardo Angelino, ed è il capitano Pietro Contini
della GNR, protagonista de “L’inverno dei mongoli” (1995) e di
“Binario morto” (1998). Nel primo caso siamo nell’autunno del 1944 e
l’ufficiale si trova a dover risolvere il mistero dell’uccisione di un
ex-gerarca in un paesino dell’Appennino ligure per scongiurare la
rappresaglia minacciata dal comandante del reparto tedesco al quale è
stato aggregato. Nel secondo caso siamo in Piemonte nel 1948 e Contini è
divenuto commissario di P.S. dopo aver superato indenne l’epurazione: il
ritrovamento del cadavere di un capotreno ex-fascista rischia di essere
strumentalizzato in vista delle imminenti elezioni politiche e Contini
porta a termine con caparbietà l’indagine, vincendo l’ostilità di chi
ravvisa in lui soltanto un ex-repubblichino, eludendo gli ostacoli
creatigli dai superiori e impedendo l’esplosione di rancori affatto
sopiti. Contini è un’interessante figura di fascista critico, messo in
crisi nelle sue convinzioni dalle esperienze belliche e ansioso, nel
dopoguerra, di lasciarsi alle spalle un passato troppo difficile da
seppellire.