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KARL MARX Nasce da una famiglia povera; comincia a intraprendere gli studi filosofici con la dottrina atomista: non si dedica alla carriera universitaria ma al giornalismo. Incontra Engels e avviene il suo primo distacco dalla filosofia hegeliana, con la critica alla filosofia del diritto. Scrive la “Sacra famiglia” (1845) e l’Ideologia tedesca, con cui avviene il suo definitivo distacco da tutta la sinistra hegeliana. Prende in considerazione Feuerbach con le “Tesi su Feuerbach” che ha spiegato il fenomeno religioso come un’alienazione, che avviene spontaneamente a prescindere dalle condizioni sociali in cui si vive. Per Marx, l’Uomo è in continuo sfruttamento, umiliazione; afferma che la religione è l’oppio dei popoli: l’uomo crea Dio perché soffre, ma non è un processo spontaneo come per Feuerbach. Le classi superiori la utilizzano come strumento del mantenimento del potere; la religione è secondaria, è una sovrastruttura. Nel 1847 - ‘48 Marx pone le basi del comunismo. Fonda la lega dei giusti, che poi diverrà lega dei comunisti: scrive il “Manifesto” con uno stile e una struttura semplici, accessibili a tutti, nel quale afferma che gli operai sono indispensabili, ma sottopagati rispetto alla loro indispensabilità: la classe dirigente, invece, approfitta e trae guadagni superiori a quanto è giusto. Nel 1850 scrive “la lotta di classe”, dove parla della rivoluzione del ’48 in Francia, e, nel ‘52 “il brumaio di Luigi Bonaparte”. Nel 1875 critica il programma di Gotha, la strategia degli operai tedeschi (SPD) e il partito socialdemocratico tedesco. I partiti dei lavoratori 1864 si riuniscono nella Prima Internazionale, la cui conclusione si sintetizza nella volontà di agire e avanzare richieste in modo univoco ai propri paesi: senza rivoluzioni. |
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