La prima Fase
Egli si interessava molto ai classici Greci, notò che la tragedia greca è nata dal coro. Esso può essere l’unico protagonista: se noi pensiamo alle Baccanti, queste si basano sul coro. Il coro è stato quindi l’inizio della tragedia: rappresenta la musica, il coinvolgimento nella necessità dell’azione tragica.
Nella tragedia Socrate individua due spiriti:

il primo: Apollino o Apollo, figlio di Zeus con il tempio a Delo. Apollo significava colui che porta luce. Era abbinato all’immagine dell’equilibrio e dell’armonia. Il vero significato della vita si può cogliere nell’arte.

Il secondo: è lo spirito Dionisiaco; Dionisio era il Dio del vino, questo sta ad indicare l’ebbrezza, la passione, l’istinto

La tragedia greca è nata dall’unione dei due spiriti; Dionisio, rappresenta il si alla vita, con tutte le conseguenze. E’ il senso di non essere presenti della trasgressione.
Euripide per Nietzsche ha tradito la tragedia perché troppo razionale. Egli ha voluto fare una tragedia per la massa, con il linguaggio della massa. Egli aveva presente due spettatori: Euripide stesso e l’altro che con la sua razionalità ha condannato a morte la vitalità: Socrate. Anch’egli è traditore perché ha allontanato il pensiero dell’uomo dall’aggancio alla vita per buttarlo tutto nelle braccia della ragione e da questo momento per l’umanità è finita, comincia il distacco dalla vita.
L’amicizia con Wagner finisce quando questo, gli manda la sua opera: il Parsifal. Parsifal era un folle, che grazie al cristianesimo si riporta alla realtà. Wagner gli sembra un traditore poiché con il Parsifal aveva tradito il disprezzo comune nei confronti del cristianesimo visto come negazione della vita. I cristiani infatti hanno risentimento verso chi si gode la vita e tra l’altro hanno pure una morale da schiavi, da gregge.