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Teologia razionale Si occupa dell’idea di Dio: è un assoluto, una verità incondizionata a cui la ragione tende e non può non tendere: è un’idea della ragione. L’obiettivo è confutare l’idea che le prove dell’esistenza di Dio abbiano una validità scientifica. Dio è l’essere supremo, originario, l’essere degli esseri, e Kant esamina le prove che nella tradizione filosofica sono state date, non valide scientificamente. |
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Kant dice: non si può non pensare a Dio, però di Dio non si può dimostrare né l’esistenza, né la non esistenza, ma allora queste idee della ragione, cosa servono? Per loro ci sono due usi: 1) Uso costitutivo: usare le idee per conoscere: prendo un’idea e la applico agli oggetti (uso illegittimo) 2) Uso regolativo: utilizzare le idee per regolare il nostro rapporto con la realtà, per dare sistematicità alle nostre conoscenze, e per guidare il nostro comportamento, allora io so che queste idee sono puramente pensate, ma faccio come se esistessero per poter regolare il mio rapporto con la realtà. Possiamo rifletter sull’esistenza ponendo a fondamento di essa e dandole un senso. Se questo serve a consolarmi, va bene, ma non devo crederci. Quando parliamo di natura utilizziamo il nesso causale, e per comodità di ragionamento possiamo ipotizzare l’esistenza di una causa prima. Le idee trascendentali ci ricordano costantemente la nostra limitatezza, la debolezza del nostro sapere, che si arresta inevitabilmente in un punto, ma contemporaneamente queste idee ci spingono ad andare oltre. Kant si accorge che non si vive di solo fenomeno, ma c’è bisogno di noumeno. Quello che non vale da un punto di vista scientifico, può avere un senso nell’ambito pratico. In quest’ambito pratico si può inserire l’idea di Anima, di Mondo e di Dio. |
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