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BARUCH DE SPINOZA Nasce ad Amsterdam da famiglia ebraica di origine spagnola, emigrata perché Filippo II perseguitava ebrei e morisquos. Vive all’Aia facendo l’ottico, seguendo il precetto rabbinico che ogni persona dovesse associare all’attività intellettuale, anche un’attività manuale. Fa parte della comunità ebraica da cui verrà in seguito espulso per le sue idee politico - religiose innovative, tacciate di eresia: pubblica “I principi di filosofia cartesiana”, trattato teologico - politico in cui sostiene che in una comunità libera ognuno dovrebbe poter dire quello che pensa e pensare ciò che vuole, ed “Ethica more geometrico demonstrata”, di argomento, appunto, etico. Le fonti della sua filosofia sono quattro: - La teologia giudaico - cristiana - La filosofia del rinascimento - La rivoluzione scientifica - Il razionalismo cartesiano. Rapporto tra Dio e Natura Il concetto cardine della filosofia di Spinoza è questo: Spinoza crede nel panteismo o immanentismo di Dio nel mondo: tutto quello che esiste è una necessaria manifestazione di Dio nel mondo; Dio coincide con tutte le cose, e ciò porta alla identificazione tra Dio e Natura: ma se Dio coincide con la Natura, implica che Dio coincida con l’ordine geometrico del mondo, per questo al mondo c’è la libertà, ma non in senso assoluto. Ma allora, perché filosofare? La filosofia ha una funzione catartica, è la via verso la salvezza esistenziale e nasce dalla delusione verso i comuni valori della vita (beni materiali vani e transeunti), che non appagano. Il bene a cui tendere sarà l’amore per l’Essere eterno, funzione assolta dalla filosofia, che si realizza già nell’al di qua perché Dio è già nel mondo. L’“Ethica more geometrico demonstrata” tratta inoltre di metafisica, gnoseologia, etica. In questa sua opera, Spinoza fa largo uso della geometria perché tradurre tutto in codice matematico era una moda del tempo, poi perché la matematica consente precisione, sintesi e un certo distacco dalla realtà, e infine poiché il mondo è un insieme di fatti concatenati in un sistema geometrico regolato da principi di causa - effetto. Per Spinoza Dio è sostanza; è necessario, per esistere non necessita di nient’altro, è autosufficiente ed eterno; è subiectum, cioè sta sotto e sorregge tutto. Dio è causa di sé, il che implica la sua essenza che implica la sua esistenza; è eterno, infinito, unico e possiede infiniti attributi; di questi attributi, però, l’intelletto umano ne conosce solo due: pensiero ed estensione. Dio è: Natura Naturante: perché dà vita alla Natura nella sua Essenza infinita, e Natura Naturata: Dio nelle sue manifestazioni. Le due cose sono in contemporanea. Interazione fra anima e corpo O rapporto tra pensiero ed estensione: il mondo funziona secondo un principio di causa – effetto: Anima -> Corpo; Spirito -> Materia; Mente -> Azione |
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Fra cose e idee sussiste una relazione biunivoca: Pensiero ed estensione sono la stessa realtà vista sotto punti diversi, e per questa ragione è possibile che sussista una relazione biunivoca fra le due cose. Questo fenomeno è detto parallelismo psico – fisico: la mente è l’aspetto interiore del corpo; il corpo è l’aspetto esteriore della mente, a differenza di Cartesio che vedeva le due cose completamente opposte, e intercomunicanti solo grazie alla ghiandola pineale. Gli occasionalisti risolveranno il problema del rapporto fra corpo e anima dicendo che sono indipendenti e autonome, ma c’è incomunicabilità fra le due cose perché sono completamente diverse. Il concetto viene spiegato attraverso la metafora degli orologi: anima e corpo sono come due orologi che marciano simultaneamente, ma non possono in nessun modo influenzarsi: a fare sì che segnino la stessa ora c’è il grande orologiaio: Dio, che ripara gli orologi se hanno qualche difetto e li rimette in sincronia. Obiettivi dell’epoca 1) Trovare perché l’Uomo agisce 2) Cosa si intende per libertà e schiavitù umana 3) Trattare le passioni umane in maniera naturale, senza demonizzare, come il caldo e il freddo Per Spinoza il principio secondo il quale l’uomo agisce è il conatus se conservandi, lo sforzo di autoconservazione, ossia la volontà, il desiderio di godere illimitatamente dei propri beni: da esso derivano la gioia e la tristezza. Gioia per la conservazione e il perfezionamento del proprio essere e quindi l’Amore; la tristezza invece per ciò che nuoce al proprio essere e l’odio per ciò che ci danneggia. Gioia e amore, tristezza e odio sono le quattro passioni fondamentali, nulla di per sé è bene o male, ma dipendono da ciascun individuo, sono soggettive. Esiste però una comunanza di idee relative ad un determinato argomento. |
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