![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
EDITORIALI | ||||||||||
![]() |
||||||||||
![]() |
||||||||||
8/11/2004 La nuova Commissione Barroso è pronta, la crisi interistituzionale appare ormai risolta. L'Italia ha nominato -con senno- Franco Frattini al posto di Rocco Buttiglione, che pare aver trasferito in piazza la sua personale battaglia, connotandola con un certo euroscetticismo. Restano tuttavia al loro posto almeno altre due controverse Commissarie: Neelie Kroes e Mariann Fischer Boel. E' quindi lecito continuare a parlare di "vittoria dell'Europarlamento"? SN 24/10/2004 Senza entrare nel merito della cosiddetta questione "Buttiglione", che ha già pesantemente diviso opinioni e coscienze in Europa, mi permetto di ripetere una semplice osservazione, che in realtà è anche una domanda: perché l'Italia non ha investito ancora una volta su un professionista del calibro di Mario Monti, stimato da tutti in Europa, compreso il presidente designato José Barroso? Il "caso Buttiglione" è anche la conseguenza di un pasticcio tutto italiano. SN 3/10/2004 Il dibattito sull'adesione turca all'UE occuperà verosimilmente gli ultimi tre mesi dell'anno. Sarà un dibattito centrato sulla religione? Sul razzismo? Sulla necessità di dire "sì" a chi ha svolto bene i propri compiti? Certamente. Auguriamoci anche che sia un dibattito sull'impatto della Turchia in termini politici ed economici. Turchia come socio di maggioranza relativa nel 2020? Turchia come massima beneficiaria dei fondi strutturali? Turchia in Europa senza una politica estera comune? SN 13/9/2004 Una strategia di potenza per l'Europa. E' questo il vero compito che attende la nuova Commissione a guida Barroso. L'UE rischia un serio declino economico e geopolitico nei prossimi 50 anni, schiacciata dal duopolio sino-americano e dalle potenze emergenti. Occorre disegnare nel primo decennio del 2000 una strategia di sviluppo europeo, che freni il rischio reale di decadenza. Evitando che questo progetto resti ostaggio delle diatribe interne: no a un'Europa solo libero mercato, sì a un'"Europa potenza". SN 1/8/2004 La prima intervista di Mario Monti dopo lo stop alla sua terza designazione come Commissario Europeo è un j'accuse pesante contro la politica provinciale dell'Italia in Europa. Schierata su posizioni "angloaffini" nelle linee di politica estera e nel suo tiepido euroscetticismo, ma pronta a concedere favori alle regine dell'asse franco-tedesco. L'interesse nazionale ed europeo ne esce sconfitto in entrambi i casi. Anche Mario Monti costituiva un importante "asset" nazionale ed europeo. Complimenti per il capolavoro. SN 19/6/2004 Nessuna illusione. Ma la soddisfazione è grande: l'Europa finalmente si è dotata di una Costituzione. Non sarà la panacea di tutti i mali, le debolezze e le divisioni sperimentate dal nostro Continente anche nel recente passato, né è frutto di un negoziato semplice. Ma è un segnale politico forte, che pone l'Europa all'avanguardia delle democrazie mondiali. E' un segnale forte anche per tutti quei cittadini che -col voto o con l'astensione- domenica 13 giugno si sono espressi contro i loro Governi e contro Bruxelles. SN |
||||||||||
ALTRI EDITORIALI |
||||||||||