EDITORIALI
6/3/2005

La domanda è d'obbligo: il termine "collegialità" è applicabile alla Commissione Barroso? Dubbi erano già sorti in occasione della polemica Verheugen-Kroes sui "giganti industriali nazionali": neppure il tempo di spegnere le fiamme e s'accende lo scontro Verheugen (ancora lui...)-McCreevy sulla direttiva servizi. A novembre il trasferimento di tutti i Commissari nel Berlaymont doveva segnare l'avvio di un lavoro comune e coordinato: Per ora, questa Commissione appare divisa in due anime e con troppi aspiranti solisti. E quindi debole.           SN

19/2/2005

E' un'occasione che l'Europa non può sprecare: la visita del presidente americano George Bush nel cuore delle istituzioni comunitarie rappresenta un appuntamento con la storia, utile sia a ricucire i rapporti tra le due sponde dell'Atlantico, sia a compattare i 25 su posizioni comuni in politica estera. Sul primo fronte, i segnali sono incoraggianti (purché ciò non significhi una retromarcia europea verso posizioni unilateral-americane); sul secondo i segnali sono contrastanti. Ma la cacofonia di voci e intenti denunciata da Juncker alla vigilia del vertice è desolante. 25 teste faranno un unico pensiero?     SN

23/1/2005

Una notizia buona e una cattiva: la buona è che la riforma del Patto di Stabilità è in vista, quella cattiva è che l'assalto alla diligenza è iniziato. Bene: che sia necessario fornire flessibilità al Patto è fuori discussione, un'altra cosa invece è voler rinazionalizzare le politiche economiche. E' proprio la mancanza di coordinamento economico a indebolire l'euro e la crescita europea. Fatta la moneta unica, si è intrapresa una strada di non ritorno: il passo successivo -ancora tutto da compiere- è creare una "governance europea dell'economia". Il resto sono chiacchiere.                                                     SN

19/12/2004

L'estenuante trattativa tra UE e Turchia per fissare data e condizioni dell'avvio dei negoziati di adesione ha evidenziato -se mai ce n'era bisogno- l'enorme rischio che l'Europa ha deciso di assumersi aprendo le porte ad Ankara. E' convinzione diffusa che questo ennesimo allargamento distruggerà il progetto di integrazione comunitaria disegnato dai "padri fondatori". La questione turca, unita a un possibile fallimento delle ratifiche costituzionali, potrebbe presto precipitare l'Europa in una grave crisi politico-istituzionale. Staremo a vedere.                                                                                 SN

5/12/2004

Superato con successo il primo scoglio sulla strada della ratifica della Costituzione Europea (il referendum dei socialisti francesi), l'Unione si prepara ad affrontare l'ultima sfida del 2004: la questione dell'adesione turca. Ma continua a farlo nel modo peggiore, senza un'adeguata discussione sui pro e sui contro. I favorevoli citano promesse fatte e rapporti della Commissione, i contrari sbandierano il pericolo islamico. Ma all'Europa conviene o no -in termini di rapporto costi/benefici- la Turchia? Qualcuno risponda.                                          SN

20/11/2004

L'approvazione della nuova Commissione Barroso riporta l'Europa sui binari giusti per affrontare le sfide che l'attendono nell'immediato. Restano -pesantissimi- i dubbi su alcuni Commissari, come Neelie Kroes. Speriamo di non rimpiangere la professionalità e imparzialità di Mario Monti. Ora al lavoro: c'è un'economia da rilanciare, un patto di stabilità da riscrivere, una politica migratoria da regolamentare... solo per cominciare. A dicembre l'appuntamento con la Turchia. Per l'Europa saranno anni decisivi.                                          SN   
ALTRI
EDITORIALI
                               2/4/2005
IN MEMORIA

"Papa Giovanni Paolo II si è battuto instancabilmente, come solo lui sapeva fare, per un'Unione Europea sempre più coesa. Questo impegno gli vale il titolo di Padre fondatore dell'Europa unita".

José Manuel Durao Barroso, Presidente della Commissione Europea