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EDITORIALI | ||||||||||
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15/7/2006 La scossa. E' ciò che serve all'Europa, in questo momento storico. La Finlandia ha davanti la più semplice delle scelte: osare (ha ben poco da perdere, in questo rispetto), o prolungare il letargo istituzionale così meravigliosamente proseguito dalla precedente presidenza austriaca dell'Unione, tra un valzer e una scorpacciata di cioccolatini. Osate, e stupiteci. Buone vacanze! SN 18/6/2006 La macchina europea si è fermata. Niente più dell'ultimo Consiglio UE ha dimostrato in modo chiaro e inequivocabile come la doppia bocciatura costituzionale abbia arrestato il processo di integrazione. Sul fronte comunitario si segnala qualche leggero progresso qui e là, senza una chiara strategia. Ora le peggiori Cassandre ipotizzano addirittura uno stallo di altri due anni, il che significherebbe un nulla di fatto anche della presidenza di turno tedesca del 2007. Preferiamo sperare che non sarà così. La proposta di cooperazione rafforzata per il Mediterraneo, avanzata dall'Italia, è un segnale che fa sperare. Ne seguiranno altri? SN 4/6/2006 L'Italia torna con impeto europeista sulla scena continentale: le premesse per un ruolo di Roma nel rilancio di un'Unione de facto paralizzata ci sono tutte. Occorre un'iniziativa forte: occorre un'idea che rilanci il progetto europeo, facendolo uscire dal letargo attuale. Porre le basi per un'Europa a due velocità? E' probabilmente l'idea migliore, nonché quella più pragmatica. L'importante è passare all'azione: i sei mesi "austriaci" sono stati una clamorosa debacle per l'Europa. Una presidenza insipida e senza idee: a volte l'"ozio" è il peggiore di tutti i possibili fallimenti. SN 29/4/2006 Poche settimane al vertice europeo di giugno. Soluzioni per il futuro del Trattato Costituzionale? Praticamente nessuna. Solo qualche idea -in ordine sparso- dalle capitali. La presidenza austriaca continua intanto nella sua reggenza al cloroformio: attendiamo notizie da Vienna e Bruxelles. SN P.S. Intanto, a due anni dall'allargamento, mezza "Vecchia Europa" lascia quote e barriere ai lavoratori dell'Est. Alla faccia della libera circolazione... 26/3/2006 E' un'Europa al cloroformio quella andata in scena al Consiglio Europeo di primavera, un appuntamento ormai fisso e ineludibile con i rimpianti per una crescita tanto voluta e desiderata quanto timida e diseguale. E' l'appuntamento del "vorrei ma non posso". Basteranno le promesse di dieci milioni di nuovi occupati da qui al 2010? Mah... Ognuno va per la sua strada, anche nel settore cruciale dell'energia, dove l'impegno per una politica comune viene spazzato via in dieci minuti da un Jacques Chirac furente contro l'Italia e contro le (giuste) accuse di protezionismo. Non resta che aspettare nuovi leader. SN 5/3/2006 Europa, se ci sei batti un colpo. O meglio: Barroso... se ci sei ... batti un colpo. Constatata la cronica debolezza di una Commissione divisa tra due anime e guidata da un leader incapace di imprimere una direzione di marcia a un'Europa in crisi, ci limitiamo a chiedere almeno la difesa dei principi fondamentali su cui si basa l'UE. Il protezionismo e gli ostacoli alla libera circolazione dei capitali non ci pare rientrino nei Trattati. Bruxelles dica un "no" forte a queste squallide manovre francesi (...proprio Parigi, "madre" dell'Europa...). E l'Italia impari a non rivolgersi all'Europa solo quando ne ha bisogno. Si rischia il ridicolo. SN |
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