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NEWS OF THE DAY | ||||||||||
5/3/2003 "Nessuna forma di agricoltura deve essere esclusa all'interno dell'Unione Europea". La Commissione è intervenuta oggi sulla delicata questione della coesistenza delle colture tradizionali con quelle geneticamente modificate: un tema che vede l'Italia schierata in prima linea nelchiedere regole più certe. Una presa di posizione transitoria, che segna un punto a favore dei sostenitori degli OGM. La Commissione Europea ha discusso in mattinata il tema della coesistenza delle coltivazioni tradizionali con quelle geneticamente modificate, che in futuro potrebbe porre un problema di contaminazione: proprio per questo l'Italia, insieme ad altri cinque altri Paesi europei, ha chiesto regole più certe in materia di tracciabilità ed etichettatura degli alimenti, prima di dare un via libera in tal senso. Ma la Commissione insiste: "quello della coesistenza non è un problema di sicurezza alimentare, ma economico". Intanto, anche l'autorizzazione di nuovi prodotti Ogm infiamma il dibattito europeo: la Commissione sta considerando 19 nuove autorizzazioni, per interrompere la moratoria de facto che da quattro anni blocca lo sbarco di nuovi prodotti Ogm sui mercati europei. Ma i Ministri dell'agricoltura dei 15 per ora temporeggiano. 3/3/2003 La prima bozza di brevetto unico europeo potrebbe vedere la luce oggi, al Consiglio Europeo della Competitività. Fra gli altri temi in agenda, i progressi sulla strada segnata tre anni fa a Lisbona e la preparazione del Consiglio Europeo di primavera. La trentennale attesa per il regolamento europeo sul brevetto unico, valido in tutta l'Unione, potrebbe finalmente chiudersi oggi a Bruxelles, dove si riunisce il Consiglio della Competitività. I Ministri dei 15, per l'Italia saranno presenti Antonio Marzano, Rocco Buttiglione e Letizia Moratti, dovranno giungere a un accordo che fissi il sistema legale, le regole e i costi di quello che -secondo la Commissione- sarà un brevetto "che consentirà all'Europa di approfittare pienamente delle ricerche e delle nuove conoscenze, mettendola in grado di recuperare il ritardo cha la separa da Stati Uniti e Giappone nell'investimento privato in ricerca e sviluppo". I 15 dovranno superare le resistenze della Germania, che chiede un periodo di transizione pari a 10 anni, prima dell'istituzione di un'unica giurisdizione centrale di riferimento, probabilmente in Lussemburgo. Fra gli altri temi sul tavolo dei ministri, la preparazione di un rapporto sulla competitività europea, in vista del prossimo Consiglio di Bruxelles, e una proposta di direttiva comunitaria sulle offerte di pubblico acquisto. 28/2/2003 Presentati questa mattina a Bruxelles dieci nuovi articoli del futuro Trattato Costituzionale Europeo. Previste importanti novità nei settori degli strumenti legislativi dell'Unione. Leggi e leggi quadro europee al posto dei regolamenti e delle direttive comunitarie. E' la prima, significativa novità che emerge dalla nuova bozza del futuro Trattato Costituzionale, presentato a Bruxelles dal presidente della Convenzione Valery Giscard d'Estaing. Il nocciolo di questi dieci nuovi articoli è tutto concentrato nella differenziazione fra atti legislativi e atti non legislativi, che secondo d'Estaing dovrebbero in futuro far funzionare la macchina burocratica comunitaria. Gli atti legislativi, chiamati legge e legge quadro, saranno adottati congiuntamente da Consiglio ed Europarlamento, in seduta pubblica e su proposta della Commissione: equivarranno all'attuale procedura di codecisone, ma avranno un peso sempre più preponderante, nel nome della trasparenza. Gli atti non legislativi, regolamento e decisione europea, saranno invece adottati direttamente dal Consiglio e dalla Commissione, sulla base del Trattato Costituzionale. Previsti anche atti delegati ed atti esecutivi, mentre i Parlamenti nazionali avranno il potere di contestare le leggi europee, se queste violassero il principio di sussidiarietà. 27/2/2003 Riprendono oggi, dopo la valanga di emendamenti riversati sul progetto di Carta Costituzionale, i lavori della Convenzione Europea. C'è attesa per la discussione dei primi 16 articoli proposti dal Presidium, mentre per domani è attesa la presentazione di nuove parti del futuro Trattato Costituzionale europeo. La Convenzione Europea affronta da oggi un nuovo scoglio, in grado di saggiarne a fondo le capacità operative e di pianificazione dei lavori: questo pomeriggio infatti i 105 delegati dibatteranno i primi 7 articoli della futura Carta Costituzionale, proposti all'inizo del mese dal presidium guidato da Valery Giscard d'Estaing. Su questa prima bozza si è già abbattuto un diluvio di emendamenti, ben 1038, 27 dei quali hanno avuto per oggetto il mancato riferimento ai valori religiosi dell'Unione. Fra questi, anche quello del vicepremier Gianfranco Fini, che ha chiesto il riconoscimento delle radici comuni giudaico-cristiane all'interno della futura Costituzione. Intanto D'Estaing prova ad accellerare i lavori, incrementando gli spazi di confronto: a tal fine i tempi di intervento dei delegati sono stati ridotti a due minuti a testa. Domani il dibattito toccherà la seconda metà degli articoli, mentre il presidium presenterà una seconda bozza del trattato, quella riguardante gli strumenti legali dell'Unione. La parola d'ordine è: stringere i tempi per rispettare la scadenza dei lavori, fissata a giugno. |
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