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18/10/2007 Si apre oggi a Lisbona il Consiglio Europeo, chiamato ad approvare il Trattato di Riforma dell'Unione. Ma tiene banco la questione dei seggi italiani all'Europarlamento. "L'Italia auspica vivamente un'intesa sul nuovo Trattato. Ma sulla composizione del Parlamento Europeo occorre che la soluzione sia diversa da quella ora sul tavolo. Perché ad essa noi diremo di no, senza esitazioni".in una dichiarazione fatta alla vigilia dell'atteso summit dei 27 in Portogallo, il premier Romano Prodi mette in chiaro la strategia del nostro Paese in vista delle 48 ore di trattative che separano l'Europa dalla possibile approvazione del Trattato di Riforma, che dovrebbe fornire nuove e più efficaci regole di funzionamento all'Unione. Per Roma resta centrale la questione dei seggi all'Europarlamento, che l'Italia non vuole vedere troppo ridimensionati sulla base di un calcolo ritenuto errato. La questione è bizantina: per il premier Romano Prodi un veto italiano sulla composizione dell'Europarlamento dal 2009 non sarà un veto al Trattato, ma il rischio è che così potrebbe essere se le due questioni dovessero restare legate. Due le vie d'uscita per l'Italia: o approvare tra oggi e domani il Trattato e rinviare la questione seggi ad altra data, o approvarli entrambi ma con una soluzione di compromesso sui seggi che soddisfi Roma. "Non contate sul tradizionale europeismo italiano per farci ingoiare il rospo", il messaggio implicito del Governo, che ieri ha potuto contare su un voto d'appoggio bipartisan del Senato. 17/10/2007 Italia nuovamente nel mirino di Bruxelles per la qualità dell'aria. Pugno di ferro della Commissione Europea, che ha messo nel mirino quasi tutti i Paesi dell'Unione per inadempienza nei confronti di determinate normative comunitarie sulla qualità dell'aria. Una raffica di avvisi è stata inviata sulle polveri sottili, o PM10: a ben 23 Paesi, Italia compresa, è stato chiesto di specificare le misure adottate per combatterle. Va infatti precisato che da ormai quasi tre anni sono in vigore nuovi limiti per le PM10, ma praticamente in tutta Europa -Irlanda esclusa- sono stati superati nel 2005. Per il momento nessuna procedura di infrazione, considerato che a Bruxelles è in discussione una nuova direttiva sulla qualità dell'aria, ma la Commissione vuole vederci chiaro. Una procedura di infrazione è stata invece aperta invece contro Italia, Slovenia, Francia, Spagna e Gran Bretagna per il superamento dei limiti di anidride solforosa: nel nostro Paese sono stati sforati di quasi tre volte e in più punti. Per quanto meno conosciuta delle PM10, l'anidride solforosa è un gas che provoca irritazioni e lesioni all'apparato respiratorio, aumenta la predisposizione alle bronchiti e contribuisce alla formazione delle "piogge acide". 16/10/2007 "Inaccettabile" per l'Italia la proposta votata giovedì dall'Europarlamento sulla nuova ripartizione dei seggi a Strasburgo. La posizione italiana è stata spiegata ieri al Consiglio dei Ministri degli Esteri europei. La partita viene rimandata al Consiglio Europeo che si apre giovedì a Lisbona: l'Italia -per bocca del Ministro degli Esteri Massimo D'Alema- non si è schiodata ieri dalla posizione irremovibile di un "no" alla nuova ripartizione dei seggi all'Europarlamento nel 2009. "Proposta inaccettabile", l'ha definita D'Alema, che insiste sulla questione di principio: "non chiediamo più seggi", precisa il titolare della Farnesina, "ma ci urta che sulla base di un criterio non fondante Italia, Francia e Gran Bretagna perdano la parità di deputati". Roma propone o di separare la questione dall'approvazione -venerdì- del Trattato di Riforma dell'Unione (l'ex-Costituzione), o di trovare una soluzione di compromesso. A favore di questa seconda ipotesi si è espressa la presidenza portoghese, senza però far trapelare ulteriori dettagli. Certo è che se la Germania sembra disposta a venire incontro all'Italia, Francia e Spagna non sembrano interessate al problema. Parigi, anzi, se ne fa beffe. Ieri intanto i 27 Ministri degli Esteri hanno ulteriormente rafforzato le sanzioni contro la Birmania, con misure mirate a colpire i settori del legno, delle pietre preziose e dei minerali, che arricchiscono la giunta militare al potere. Ma l'Unione Europea non esclude nuove e ancora più pesanti sanzioni contro Rangoon. |
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