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+++ CONSIGLIO EUROPEO INF. LISBONA 18-19/10 +++ 19/10/2007 Concluso a Lisbona il Consiglio Europeo: dopo l'accordo sui seggi all'Europarlamento che ha sbloccato l'approvazione del Trattato Europeo, si guarda già alle innovazioni introdotte dal testo. Fatto il Trattato, è tempo -per l'Europa- di pensare al futuro. E' davvero "un'Europa più forte sul piano internazionale", come ha affermato orgoglioso il presidente di turno José Socrates oggi in conferenza stampa? Proviamo a leggerlo nei fondi di caffé delle novità introdotte dal Trattato: nasce il Presidente Europeo, che resterà in carica due anni e mezzo; si rafforza il ruolo dell'Alto Rappresentante, anche se non si chiamerà Ministro degli Esteri; mentre sul piano decisionale il voto all'unanimità -causa di blocco su numerose decisioni- sparirà in 40 aree, legate soprattutto alla giustizia e all'immigrazione. Il sistema di voto si semplificherà, passando alla doppia maggioranza dal 2014. Un Paese potrà lasciare l'Unione Europea e si snellirà la Commissione. Il Trattato, che sostituisce la defunta Costituzione, dovrebbe entrare in vigore nel 2009, al termine delle ratifiche. La Francia, il Paese che innescò la crisi bocciando la Costituzione, l'approverà a dicembre. Tra le novità del Trattato anche la riduzione degli europarlamentari a 750, con l'Italia che ha recuperato nella notte la parità con la Gran Bretagna. "Abbiamo tenuto il punto", ha detto il premier Prodi chiudendo i lavori, "arroccandoci sul principio della cittadinanza rispetto a quello della residenza''. 19/10/2007 Riparte l’Europa, dopo l’accordo sul Trattato di Riforma dell’Unione, che soppianta l’ormai defunta Costituzione Europea. L’Italia porta a casa il compromesso cercato e servito su un piatto d’argento dalla presidenza portoghese: Roma incassa un eurodeputato in più dal 2009, rispetto a quanto previsto dal voto di otto giorni fa al Parlamento Europeo, e scende a 73 seggi, anziché a 72. Pareggia i conti quindi con l’euroscettica Gran Bretagna, pur mantenendo un deputato in meno rispetto alla Francia. Non è vittoria completa -Roma puntava alla parità dei seggi anche con Parigi- ma un passo in avanti, anche perché dal 2014 la base di calcolo per la ripartizione dei seggi sarà probabilmente il numero dei cittadini –che vede l’Italia avvantaggiata- e non quello dei residenti. Soddisfatti, nella notte, il premier Prodi e il Ministro degli Esteri D’Alema. La ripartizione dei seggi a Strasburgo si è resa necessaria con l’ingresso di dodici nuovi Paesi dell’est Europa, che hanno fatto crescere a dismisura il numero dei deputati: con le nuove regole, scenderanno a 750 dagli attuali 785, più il presidente dell’Europarlamento. Il nuovo Trattato introduce diverse novita' nel funzionamento della macchina comunitaria: nasce il Presidente Europeo, in carica due anni e mezzo, ci sara' un unico rappresentante per la politica estera, l’unanimità cadrà in molti settori in favore del voto a maggioranza. Ed avrà valore legale la Carta Europea dei Diritti Fondamentali. 19/10/2007 Accordo raggiunto a Lisbona sui seggi italiani all'Europarlamento: il Consiglio Europeo trova l'intesa per approvare il Trattato di Riforma dell'Unione. Il seggio risolutore: l'Italia alla fine ha accettato nella notte la proposta di compromesso portoghese, che ha portato a 73 gli eurodeputati del nostro Paese dal 2009, uno in più rispetto a quanto stabilito otto giorni fa dall'Europarlamento. L'espediente, un vero bizantinismo -ottenuto sottraendo al computo totale dei deputati il presidente dell'assemblea e regalando il seggio ottenuto all'Italia- restituisce a Roma la parità con Londra, anche se la Francia manterrà un deputato in più. "Un ottimo risultato", secondo il Governo, che fin dall'inizio aveva fatto intendere di vedere di buon occhio la proposta di compromesso. Vincente quindi la tattica portoghese: come spiega il Ministro degli Esteri Luis Amado, Lisbona ha puntato tutto sui negoziati bilaterali, sia con l'Italia che con la Polonia, l'altro Paese ad aver posto ostacoli sulla strada dell'approvazione del Trattato. Con il via libera dei 27 si spiana quindi la strada alla sua entrata in vigore tra due anni: nasceranno il presidente europeo e un rappresentante di politica estera, entrerà in vigore un nuovo sistema di voto tra i Paesi europei, si eliminerà l'unanimità in molti settori ed avrà valore legale la Carta Europea dei Diritti Fondamentali. Un'Europa quindi almeno in teoria- più efficace. |
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