NEWS OF THE DAY
30/10/2007

Anacronismi d'Europa: la notizia -chapeau- l'ha scovata la rivista austriaca "Profil". Il principale beneficiario dei sussidi della politica agricola comune in Austria è nientemeno che Hans Adam II, monarca assoluto del minuscolo Stato del Liechtenstein. 35mila abitanti incastonati tra la Svizzera e l'Austria.

Ad Hans Adam II e alle sue proprietà agricole in Austria vanno 1 milione 700mila euro all'anno, sul miliardo e 600 milioni percepiti da Vienna. Che un aristocratico, perdipiù monarca di un Paese che manco appartiene all'Unione Europea, comandi la classifica dei miracolati dai generosi fondi della PAC, dovrebbe scandalizzare. Ma non più di tanto: è cosa risaputa che una minoranza di latifondisti controlla -in Europa- la maggioranza dei sussidi agricoli comunitari. Per ironia della sorte, ma anche per ragioni storiche, ci sono tra loro numerosi aristocratici: la più nota è nientepopodimeno che l'inglese Regina Elisabetta, monarca di uno dei Paesi più euroscettici d'Europa, nonché beneficiaria -in due anni- di un milione e mezzo di euro in aiuti comunitari per le sue tenute agricole. Uno dei tanti controsensi di una politica -quella agricola- che assorbe ancora la maggioranza della spesa europea, nonostante il settore non rappresenti più -come in passato- una forza trainante dell'economia. Un piccolo passo in avanti lo si è visto a fine ottobre, quando i Ministri dell'Agricoltura hanno stabilito precise regole di trasparenza sui nomi dei beneficiari dei fondi: il prossimo lo aspettiamo per il 2008, quando ci si attende una revisione generale della PAC. Che superi anche le anacronistiche resistenze francesi: forse occorrerebbe spiegare alla repubblicana Parigi quanti monarchi o aristocratici percepiscano cospicui assegni dall'ormai superata Politica Agricola Comune.

28/10/2007

Fra 54 giorni viaggiare in Europa sarà ancora più semplice, grazie all'imminente allargamento della zona Schengen.

Spostarsi da Lisbona a Tallinn senza mai mostrare il passaporto. Quella che poteva sembrare una dolce utopia solo vent'anni fa, sarà possibile a partire dal 21 dicembre di quest'anno. Un bel regalo di Natale per quest'Europa unita, che ancora fa fatica a emergere come soggetto politico, ma che vede i suoi cittadini sempre più liberi di viaggiare, assaporare e vivere il Vecchio Continente. In 24 Paesi Europei, Norvegia e Islanda comprese -seppur esterne all'Unione- passaporti e carte d'identità diverranno da dicembre una pura formalità ai controlli doganali terrestri e marittimi, mentre per quelli aeroportuali occorrerà aspettare marzo 2008. Passare la frontiera in auto e -dalla prossima primavera- sbarcare in aereo, sarà quindi possibile senza più mostrare alcun documento. E da dicembre la novità riguarderà nove Paesi dell'Est, da Lubiana fino a Tallinn. Per ora restano fuori Cipro, Gran Bretagna e Irlanda -per scelta- mentre Romania e Bulgaria -appena entrate in Europa- dovranno pazientare ancora un po'. Come si dovrà attendere il 2009 per l'entrata in vigore del Sistema Informativo Schengen II, utilizzato dalle polizie europee per lo scambio di dati e ritenuto più sicuro dell'attuale. Per l'Italia l'unico confine terrestre a risentire dell'allargamento di Schengen sarà quello sloveno: con Gorizia, città simbolo di una divisione ormai alle spalle.

27/10/2007

Passi avanti ma nessuna vera svolta nei dossier aperti tra Unione Europea e Russia al vertice di ieri a Mafra, in Portogallo. Intanto il presidente Vladimir Putin agita lo spettro nucleare, parlando dello scudo spaziale americano.

E' stato un Putin provocatore ma disposto anche a tendere la mano quello volato ieri in Portogallo per il suo ultimo vertice -da presidente- con l'Europa.  L'avvertimento più inquietante lo riserva agli Stati Uniti: "la vicenda dello scudo spaziale", dice, "ricorda la crisi missilistica di Cuba del '62". Dichiarazione condannata dalla Casa Bianca, ma attenuata ancor prima dallo stesso Putin, che parla di "partnership" con Washington. La vera frizione a Mafra è quella -tutta economica- con gli europei: Putin accusa Bruxelles di voler limitare le possibilità di investimenti nell'energia ai giganti russi e -minaccioso- snocciola il triplicare dell'export comunitario verso Mosca. L'Europa -che per bilanciare prova a ridurre gli ostacoli sulla strada russa per il Wto- punta intanto a stabilizzare gli approvvigionamenti energetici: deciso -proprio ieri- un sistema di allerta preventivo per prevenire le crisi negli approvvigionamenti. Il nuovo Governo polacco fa la sua parte: segnali distensivi sul fronte della guerra tra Mosca e Varsavia sulla carne potrebbero infatti spianare la strada al nuovo accordo di partenariato tra Russia e Unione Europea nel 2008. Non lo firmerà Putin: ma dove sarà? "Ancora non ho deciso", la sua laconica risposta.

26/10/2007

Concluso a Mafra, in Portogallo, l'atteso vertice tra Europa e Russia.

E' stato un Vladimir Putin a tutto campo quello presentatosi oggi in Portogallo per il tradizionale vertice tra Unione Europea e Russia. Un Putin che invoca lo spettro nucleare parlando degli Stati Uniti -"sul piano tecnologico lo scudo spaziale americano ricorda la crisi missilistica di Cuba del 1962"- ha detto, prima di tranquillizzare: "noi però siamo partner degli americani". Ma è stata soprattutto la minaccia economica quella brandita dal presidente russo, al suo ultimo summit nella veste di massima carica a Mosca. Criticando i piani europei che puntano a porre delle limitazioni agli investitori extracomunitari nel mercato energetico del Vecchio Continente, Putin ha dichiarato: "l'Europa non deve temere gli investimenti russi. Ciò è ridicolo". E ha fatto notare, con una minaccia velata, il forte incremento delle esportazioni europee verso Mosca, più che triplicate tra il 2000 e il 2006. L'Italia lo scorso anno è stata la seconda nazione europea per export verso la Russia, ma proprio nei confronti del nostro Paese Putin ha avuto commenti di sfida: "siamo davanti all'Italia per dimensioni dell'economia, e se continueremo a crescere supereremo anche la Francia", ha detto. Ottimista Putin si è dichiarato sulla firma del nuovo Accordo di Partenariato tra Europa e Russia, in stallo da un anno, mentre sul proprio futuro politico ha tagliato corto: "non ho ancora deciso".
MORE
NEWS