![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
NEWS OF THE DAY | ||||||||||
30/4/2003 Annunciata oggi dal Commissario europeo Mario Monti la riforma della Direzione Generale Concorrenza della Commissione. Intanto, secondo stime della Commissione Europea, l'Italia è fra i Paesi che più hanno ridotto gli aiuti di Stato negli ultimi anni. Una riforma necessaria ad affrontare le sfide poste dall'allargamento a est dell'Unione Europea, che porterà in dote dieci nuovi Stati e un carico di lavoro aggravato del 40%. La riforma varata oggi da Mario Monti intende rendere più efficiente l'azione della Commissione in materia di concorrenza e antitrust. Il controllo delle concentrazioni sarà suddiviso in quattro direzioni settoriali antitrust, coordinate da una Task Force di dimensioni ridotte. Istituiti anche una nuova unità, che si occuperà di far eseguire le decisioni della Commissione in materia di aiuti di Stato, e un team di esperti economici, a supporto dell'esecutivo di Bruxelles. La riorganizzazione servirà ad affrontare le sfide che -insieme all'allargamento- attendono nei prossimi mesi la DG Concorrenza: fra queste, il nuovo regolamento sulle concentrazioni e il pacchetto di riforma del controllo sugli aiuti di Stato. E proprio da questo settore è giunta oggi una buona notizia per l'Italia: nel periodo tra il 1997 e il 2001, il nostro Paese ha ridotto le sovvenzioni statali di quattro miliardi di euro, in linea con gli obiettivi di Stoccolma. 29/4/2003 Quattro Paesi europei si riuniscono oggi a Bruxelles per un mini-vertice sulla difesa comune. Ma le posizioni di Francia, Germania, Belgio e Lussemburgo sono ben diverse rispetto a quelle di un mese fa, quando la guerra in Iraq aveva creato profonde divisioni sulle due sponde dell'Atlantico. Definire il concetto di difesa europea e la sua relazione con la Nato, mettere nero su bianco i passi necessari al suo compimento e puntare a un coinvolgimento degli altri Stati membri nel progetto. Sono queste, nelle parole del premier belga Guy Verhofstadt, le tre priorità del vertice in programma oggi a Bruxelles fra i leader di Francia, Germania, Lussemburgo e -per l'appunto- Belgio. Il summit durerà un paio d'ore, e dovrebbe concludersi con una dichiarazione comune. Fra le altre cose, i quattro studieranno anche la possibilità di istituire una brigata franco-tedesca quale primo nucleo della futura forza europea di intervento rapido. Ma la parola d'ordine, per un vertice inizialmente pensato come la riscossa della Vecchia Europa nei confronti della superpotenza americana, è quella del "basso profilo": non ci saranno Javier Solana, la presidenza di turno greca e neppure Romano Prodi, che ha comunque espresso il suo appoggio. Francia e Germania sono troppo impegnate a ricucire i rapporti con Stati Uniti e Gran Bretagna per cercare l'ennesimo strappo: più probabile quindi un vertice interlocutorio, con qualche buona idea per la Convenzione Europea. 24/4/2003 Pomeriggio decisivo per la storia delle istituzioni europee: oggi verranno presentati per la prima volta alla sessione plenaria della Convenzione le bozze degli articoli in materia di istituzioni, politica estera e difesa. Sarà un clima a dir poco surriscaldato quello in cui questo pomeriggio, alle 15, i 105 convenzionali si riuniranno, per la settima sessione plenaria del 2003. I dubbi sorti intorno ai tiepidi progressi in materia di integrazione della politica estera e di difesa, hanno lasciato spazio ieri a polemiche roventi, che hanno coinvolto -oltre al presidente della Convenzione Valery Giscard d'Estaing- anche la Commissione e l'Europarlamento. Le proposte intavolate da d'Estaing, chiaramente orientate verso un modello intergovernativo e centrato sulla prominenza degli esecutivi nazionali, hanno dato fuoco a polveri pronte a esplodere da almeno sei mesi. Il meccanismo elaborato è decisamente complesso, con un presidente del Consiglio fisso, possibilmente affiancato da un direttivo di sei membri, fra cui il nuovo superministro degli esteri. Ma la vera novità consiste nella riduzione della Commissione a 13 membri, con un ruolo marginale per l''Europarlamento, i cui -già scarsi- poteri rimangono sostanzialmente invariati. Per l'esecutivo comunitario la proposta d'Estaing mina l'equilibrio istituzionale, favorendo trattamenti disparitari fra gli Stati membri. |
||||||||||
![]() |
||||||||||
![]() |
||||||||||
MORE NEWS |
||||||||||