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NEWS OF THE DAY | ||||||||||||
27/5/2003 E' stata presentata ieri a Bruxelles la prima parte della bozza finale della Costituzione Europea. Confermata l'istituzione di un presidente e di un Ministro degli Esteri dell'Unione. I valori cristiani rimangono ancora fuori dall'articolo 2. A meno di un mese di distanza dal Consiglio Europeo di Salonicco il dibattito sulla futura carta costituzionale europea entra nella fase finale. La prima parte della bozza del trattato è stata presentata ieri dal presidium della Convenzione, che questo pomeriggio renderà noto il resto degli articoli, quelli sulle politiche dell'Unione e la divisione dei poteri fra le istituzioni. I 59 articoli della prima parte, rivisti e corretti rispetto alla bozza originale, accantonano il termine "federale" in relazione al metodo di lavoro dell'Unione, confermano l'istituzione di un presidente europeo e quella di un Ministro degli Esteri, ma riducono la Commissione a 15 membri. Il testo delinea la politica estera dell'Unione, le sue competenze esclusive e concorrenti rispetto agli Stati nazionali, infine mette nero su bianco i suoi obiettivi. Proposte anche presidenze a rotazione per almeno un anno nei vari Consigli, mentre sono stati ridotti da 15 a 5 gli strumenti legali. Nessun riferimento, infine ai valori cristiani nell'articolo 2. La versione diffusa ieri resta tuttavia una versione ancora provvisoria del trattato costituzionale, che andrà ridiscussa all'interno delle ultime sessioni plenarie. 8/5/2003 Al via oggi a Bruxelles il Consiglio Europeo Giustizia e Affari Interni. I temi dell'immigrazione e dell'asilo occuperanno l'agenda dei Ministri europei dell'Interno e della Giustizia. Ma ci sarà anche spazio per una possibile decisione sull'applicabilità in tutta l'Unione delle multe comminate in uno Stato membro. E' una corsa contro il tempo, quella che i 15 dovranno affrontare, a partire da oggi, per varare due direttive in materia di immigrazione e asilo nell'Unione. Il Consiglio di Siviglia, undici mesi, fa, ha dato tempo fino a giugno per chiudere la partita. La prima direttiva in discussione, sugli standard minimi necessari a ottenere lo status di rifugiato, è in dirittura di arrivo: rimane solo da stabilire i diritti dei quali queste persone potranno beneficiare. Ancora in alto mare, per l'opposizione di Germania e Austria, la direttiva europea sullo status dei cittadini extracomunitari che risiedono nell'Unione da tempo, e che hanno acquisito diritti -come lavoro e libertà di movimento- in uno Stato membro. Il problema centrale della proposta di direttiva riguarda cosa fare in caso di trasferimento in un altro Paese dell'Unione. Queste persone potranno godere degli stessi diritti? In agenda oggi anche le trattative fra Unione Europea e Svizzera su Schengen: Berna vuole entrare nel corpus legislativo europeo relativo all'asilo, ma i 15 chiedono in cambio una maggiore cooperazione giudiziaria, soprattutto in materia fiscale, da parte della confederazione. 5/5/2003 Si apre oggi a Bruxelles il primo Consiglio Europeo ufficialmente allargato a 25 Ministri. Si tratta del Consiglio Educazione, che si protrarrà fino a domani. Lo stanziamento di fondi per il nuovo programma Erasmus Mundus e per il programma di e-learning sarà al centro della prima giornata del Consiglio Europeo dell'Educazione, al quale prenderà parte il Ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Sarà un Consiglio storico: per la prima volta saranno presenti i rappresentanti di 25 Paesi della nuova Europa allargata. I 10 Ministri dei Paesi candidati potranno però solo partecipare al dibattito: il diritto di voto arriverà fra un anno. Di particolare interesse la discussione sul programma Erasmus Mundus: lo scambio studentesco fra le università d'Europa, che l'anno scorso ha toccato quota un milione di partecipanti, sarà allargato dal 2004 anche al resto del mondo, con la possibilità per gli studenti dei Paesi terzi di venire a studiare in nel Vecchio Continente. Le politiche giovanili e il probabile varo di standard europei di istruzione e formazione, da raggiungere entro il 2010, concluderanno la prima giornata di vertice, che riprenderà domani coi Ministri della Cultura. In discussione, la direttiva sulla televisione senza frontiere e la candidatura di Patrasso a capitale europea della cultura nel 2006. 2/5/2003 Il dopo-guerra in Iraq e la costruzione di una politica di difesa europea saranno al centro della due giorni di vertice informale dei Ministri degli Esteri dell'Unione, in programma da oggi nell'isola greca di Rodi. Fra le onde del Mediterraneo e le bianche spiagge che hanno ispirato Gabriele Salvatores, in un'atmosfera estremamente rilassata, i 25 Ministri della nuova Unione sancita ad Atene proveranno da oggi a proseguire un dialogo che mira a riavvicinare le rispettive posizioni sulle principali questioni di politica internazionale. Il dopoguerra in Iraq sarà ovviamente in cima all'agenda dei colloqui: il padrone di casa, il Ministro greco George Papandreou, chiede ai suoi colleghi sforzi concreti per trovare un terreno comune di intesa, dopo i timidi passi avanti dell'ultimo Consiglio Europeo. Collegato a questo, anche il nodo delle relazioni transatlantiche, in vista del summit euroamericano del 25 giugno. La questione della difesa comune europea sarà l'altro grande tema caldo della due giorni: il minivertice a quattro e la Convenzione hanno posto nuove basi di discussione, ma Italia, Inghilterra e Spagna restano fredde. Infine, la questione israelo-palestinese, con la road map aggiornata del Quartetto, e il nodo della riforma delle istituzioni europee. |
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