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7/4
/2005 Primi passi della Commissione Europea per fronteggiare il previsto boom di importazioni di prodotti tessili e dell'abbigliamento dalla Cina: ieri l'esecutivo comunitario ha presentato le primme linee guida del settore. "Sì a misure di protezione, no al protezionismo". Con questa filosofia, il Commissario Europeo al Commercio, Peter Mandelson, ha illustrato le procedure comunitarie mirate a fronteggiare possibili boom di importazione di prodotti tessili dalla Cina. Un problema sorto lo scorso gennaio, con l'abolizione del sistema di quote. Nello specifico, la Commissione ha individuato soglie di importazione in Europa di determinati prodotti: un loro superamento, in una forchetta compresa tra il 10 e il 100% a seconda della tipologia e rispetto ai dati del 2004, porterà all'avvio di un'indagine, che potrebbe sfociare -dopo circa tre mesi- nell'applicazione di misure di salvaguardia. Queste misure si tradurranno nell'imposizione di quote di esportazione sul tessile cinese, che potranno eccedere di soli sette punti percentuali e mezzo quelle registrate nei dodici mesi precedenti. Intanto, secondo i primi dati, relativi a gennaio e febbraio, l'import europeo di prodotti dalla Cina ha registrato incrementi di centinaia di punti percentuali per calze, pantaloni, pullover e tailleur. 6/4 /2005 La Commissione Europea ha varato oggi le prime linee guida per l'imposizione di misure di salvaguardia contro l'import di prodotti tessili dalla Cina. Misure di protezione, non protezionistiche. Con questa filosofia, il Commissario Europeo al Commercio, Peter Mandelson, ha presentato le prime linee guida europee di contrasto all'importazione di prodotti tessili dalla Cina, dopo la rimozione -a gennaio- delle quote, in base agli accordi Wto. Il meccanismo si basa sull'individuazione di soglie di importazione in Europa dei prodotti tessili: un loro superamento, in una forchetta compresa tra il 10 e il 100% su base annuale e rispetto ai dati del 2004, porterà all'avvio di un'indagine, che potrebbe sfociare -dopo due mesi e mezzo- nell'applicazione di misure di salvaguardia. La soglia di superamento sarà differente a seconda dei singoli prodotti, come dimostra l'ampia forchetta presa in considerazione. Le misure di salvaguardia si tradurranno nell'imposizione di quote di esportazione sul tessile cinese, che potranno eccedere di soli sette punti percentuali e mezzo quelle registrate nei dodici mesi precedenti. Sempre secondo Mandelson, le prime stime disponibili sull'import dalla Cina, relative a gennaio e febbraio, indicano incrementi boom in alcuni settori e diminuzioni in altri. 4/4/2005 La Commissione Europea diffonderà questa mattina le Previsioni economiche di primavera: secondo le prime indiscrezioni, si andrebbe verso un ulteriore ribasso delle previsioni di crescita per Eurolandia, che potrebbe portare il rapporto deficit/pil italiano sopra il 3%. I 12 Paesi dell'area euro potrebbero dover rivedere al ribasso le stime sulla crescita economica nel 2005, se -come suggeriscono alcune indiscrezioni- la Commissione Europea indicherà un incremento più contenuto dei parametri economici per quest'anno, di poco superiore al punto e mezzo percentuale, rispetto al 2% pronosticato lo scorso autunno. A rendere noti i dati sarà il Commissario agli Affari Economico Monetari Joaquin Almunia, che ha preferito rinviare questo appuntamento a dopo Pasqua, evitando di intrecciare la pubblicazione delle previsioni con la delicata riforma del patto di stabilità. Ed è proprio in virtù di questa riforma che alcune capitali guardano ora con maggiore tranquillità alle previsioni odierne. Indiscrezioni fanno ritenere che i due Paesi più in difficoltà dell'area euro risulteranno essere Germania e Italia, con un deficit, per il nostro Paese, fra il 3,3 e il 3,5%, superiore quindi al 3% pronosticato in autunno. La crescita italiana uscirebbe invece quasi dimezzata rispetto alle previsioni del Governo, attestandosi tra l'1 el'1,2%. |
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