Yoga: Il linguaggio del cuore di Jane Pahr             

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o insegnato lo yoga per parecchi anni a Los Angeles e a New York City ma ho scoperto lo spirito dello Yoga nel mio cuore dopo essermi trasferita in Italia. Le parole erano difficili nella nuova lingua. Con fiducia in questo processo guardo lo Yoga che mi si svela davanti agli occhi.

"Wow, Italy! Incredibile!" Quando decisi di venire in Italia, tutti gli amici gioivano per me. Mi sono sentita proprio come una gatta con crema e rispondevo "si" con un sorriso soddisfacente, "Yep, Italy." Pero l' italia dei romanzi sotto il sole Toscano o l'immagine culturale, la storia dell 'opera e i grandi edifici dei tempi passati non Trieste. Trieste un'anomalia perch e'  stata una parte del'Austria , la sua gemma nel mare per tanto tempo. E' una citt di confine si sente sempre dove i margini sono ben definiti dal Carso ma anche le caverne sotto tranne tutto e collegato. Mi sono accorta che le vacanze d'estate non sono la vita e che ci sarebbe stato il freddo invernale ma sapere cio non un sostitutivo dell'esperienza; la consapevolezza non ci da una lascia passare per superare le difficolt solo un modo d'andar'avante.  Le persone hanno detto, "Che coraggio lasciare tutto e andare dove non sai neanche la lingua."  Non mi sento coraggiosa, infatti mi sento spesso come una bambina e forse stupita d'Immaginare che potrei costruire un suono della vita. Pi di questo, ho sentito che dovevo fuggire per la nostra vita. Si, lo so che sembra un po' drammatica ma era dovevo realizzare quest'opportunita. Non era fuggire dal male ma da una vita comoda che va dalle pensione come una trappola di velluto. Alle volte mi sento come un sognatrice ad immaginare... Ma lo Yoga una scienza che ci d la possibilit di scoprire la verita' con la domanda, "Chi sono io?" Per un cercatore, l'immaginazione e' fondamentale.

Allora, come e' iniziata questa storia? Non aver paura, non raccontero'  tutta la mia storia, cominciammo da quando conobbi mio marito Ed durante una seduta introduttiva allo Yoga che stavo tenendo al Centro di Yoga di Larchmont, dove studiai e poi insegnai per pi di vent'anni. A primo acchito negai qualsiasi attrazione "Carino, ma non il mio tipo"  Ma quando, offrendomi una pesca succosa con un sorriso, mi chiese "C' nello Yoga qualcosa riguardo la flessibilita' e l'apertura a nuove esperienze?" fui sedotta. Abbiamo cominciato una nostra vita insieme che, pur essendo spesso dolce sulla base di un comune percorso spirituale e di meditazione, assomiglia anche molto a un processo di strofinamento reciproco delle proprie spigolosita' fino a trovare o a creare la complementarierta'.

Quattro anni fa lasciammo Los Angeles per venire in Italia, a Trieste. ."Lo Yoga trasportabile, una nuova avventura! Aventura Italia!" dissi con soddisfazione guardando verso nuovi orizzonti. Ed era infelice nella sua posizione di dirigente."  Non ho nulla da fare. Sono pagato per andare ogni giorno al lavoro e aspettare. Mi sento disonesto."Non molti si lamenterebbero di una posizione ben retribuita con vari benefici aggiuntivi con l'aggiunta di un mese di ferie che utilizzavamo per visitare l'Europa e la famiglia a Trieste. Ed nato a due passi dalla casa in cui viviamo. Mi innamorai di Trieste, visitandola in ogni ?occasione con la sua Zia Ida. Ogni volta ci fermavamo pi a lungo, fino a restarci. Quando Ida mor sua cugina Silvia disse: "Non so che cosa farne. Voi la volete usare?"  La casa costruita dai loro nonni e amorevolmente migliorata da suo padre era disabitata. Non accettava il pensiero di venderla o di affittarla ad estranei. La offri'  a noi e noi non potemmo rifiutare.

Arrivammo nel Nord Italia nel mezzo dell'inverno pi freddo e umido degli ultimi cinquantanni. Davvero un trauma rispetto alla temperata Los Angeles e ai ricordi del sole estivo italiano. Carica di romanticismo non potevo immaginarmi quanto sarebbe stato drastico un cambiamento come il vivere in un'altra cultura e il parlare un'altra lingua lontano da casa. Inoltre, l'undici di settembre cambio' il mondo nove mesi dopo il nostro arrivo, portando la gente a stare in piedi in un silenzio sbalordito che sembra un communione ma tranne che dividendosi in fazioni quando la reciproca incomprensione cre un vuoto.?

"Se mi sento cosi' estranea qui" - mi chiedevo con stupore -  "Come potrei mai sperare di capire delle persone provenienti da culture presso le quali i valori sono cos radicalmente diversi?"  Ero cos sicura nel mio arrogante ottimismo americano che se solo potessimo imparare l'uno dall'altro, parlare la stessa lingua, parlarci a vicenda, ci accorgeremmo che siamo tutti uguali e che l'umanit che ci unisce e la nostra condizione comune ci aiuterebbe a capirci. "Sono Americana" stimolava la curiosita', apriva le porte in un primo momento, ma una volta che le varcavo non sapevo cosa aggiungere. Trieste, bombardata dagli Forze Alleate durante la Seconda Guerra Mondiale, poi occupata quando fu liberata dall'occupazione tedesca che fece seguito alla dismissione di Mussolini. "Amiamo lAmerica", ho sentitodire pi di una volta. Una silenziosa comunione segu l'undici disettembre, e in seguito la simpatia e la condivisione del lutto?  volse nella protesta dell'esposizione delle bandiere della PACE lungo le strade. Sola e smarrita nel mio dolore vagai in questa citt straniera.

Mano a mano che imparavo la lingua cominciai a lavorare in una scuola dove si insegnava l'nglese. E' quello che fanno gli stranieri. Fra l'altro, le Borse avevano reagito alla nuova situazione con un marcato calo facendoci sprofondare nell''isicurezza. Una donna che incontrai a lezione di italiano mi chiese di aiutarla nella preparazione della domanda di impiego presso la British
School. Mi chiesi a quel punto "E perche' non io?" Mi offrirono il posto. L'impatto con i Britannici fu un?trauma ancora pi profondo. Pur parlando la stessa lingua siamo distanti anni luce, l'ocean tra noi e' piu grande che pensavo. Lorenzo, uno studente d'inglese, mi disse che "In America parli di libert pensando alla liberta' di fare o essere cio' che tu vuoi o immagini. Qui in Europa pensi alla liberta' nel senso di libert da qualche forma di oppressione." L'America non aveva mai convissuto con la paura fino a quel momento. Questa sensazione di possibilita' e' l'anima del mio essere, non innata come avevo sempre pensato, ma pur sempre acquisita, e non per questo meno autentica.

Quando cominciai a praticare lo Yoga negli anni settanta una tipica lezioni di Hatha Yoga era l' asana. Solo asana, prego, non dogma! Le posizioni erano una specie di corso su "come mantenere in ordine il vostro corpo" con l'aggiunta di?respirazione pranayama come ciliegina sulla torta. Stavamo ricercando una nuova consapevolezza e una nuova libert. I Beatles avevano scoperto Maharishi che eccheggiava mentre l'Est incontrava l'Ovest attraverso i media. "Let it be , let it ... Be Here Now." Una nuova consapevolezza del corpo stava nascendo mentre i confini dell'essere si espandevano, pur essendo insidiosi per chi fosse privo del senso della propria centralita'.
                                                                                                    
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