Dopo aver picchiato, affamato e torto me stessa fino a giungere ad una forma accettabile per una ballerina, posso dire con certezza che lo Yoga mi ha salvato la vita. Il classico libro di B.K.S. lyengar, Light on Yoga, con la sua luccicante copertina argentea, promossa da una etichetta "di successo" nella libreria dell'univerista' UCLA. Un vero e proprio dizionario con tanto di prescrizioni sul retro. Lo presi e cominciai a seguire le sue indicazioni. Tuttavia, la dieta che avevo inflitto al mio corpo di ballerina aveva chiesto il suo dazio. Esperienze trascendenti erano piuttosto frequenti e, piu' che tutto, la linea del mio corpopartiva da estremit affilate per terminare in curve e pieghe da me non accettate. Sono di piccola taglia e in un certo sensopropensa agli estremi e probabilmente quelle 25 libbre non vi sembreranno molte. Per me significavano il peso della vergogna e del rifiuto. Per smaltire i miei sensi di colpa andai a una seduta di Hatha Yoga tenuta da Jane presso la mia palestra, una bella donna di sessant'anni che aveva curato l'artrite risultante dalla sua carriera di ballerina con lo Yoga. Andando a lezioni mi sentii a mio agio. Pur sentendomi in sintonia con le posizioni, proprio in un posto inadatto, circondata dalle attrezzature, sentii quella sensazione di empatia reciproca che caratteristica dello Yoga. Anche un altro istruttore della palestra, Chad, un giovane dal corpo flessibile con un atteggiamento severo e con una grande' energia nello sguardo mi apri' un nuovo mondo. Le posizioni erano proprie della tradizione lyengar, e qualcosa nel profondo cominciai a esprimersi come strati che un poco alla volta vengono scoperti. Pur essendo sufficientemente elastica da portare le mie gambe dietro la testa, non riuscivo a badare a me stessa. La mia vita era nel caos. "Cosa posso fare?" , gridai. "Fai Yoga", mi rispose Chad. E' feci proprio cosi. Lo Yoga era divertente. Diventai parte di una piccola comunita' di esploratori. Andavamo alle sedute. Ridevamo. Crescevamo. Molti di noi divennero istruttori di Yoga. Dopo anni di esperienza ora so che le posizioni sono solo un'inizio. "Fai Yoga" vuol dire trovare cio' che molti sembrano aver persolungo la strada cercando di assomigliare a un'immagine il nostro essere autentico. Riuscire a vedere attraverso l'illusione che, poiche' ci vediamo costretti da questo vestito di pelle, siamo due entita' separate. Ma al'inizio "Fai Yoga" per me significava seguire la pratica asana. Sono grata al fatto che ha lasciato intatto il percorso per scoprire, portare alla luce ed estrarre cio' che mi teneva imprigionata nelle mie false certezze. Fortunatamente non devi credere in nulla solo fare la prattica solamente per far prendere forma al tuo mondo. E' una pratica esperienziale piu' che teorica, spirituale e con una chiara guida risultante dall'esperienza tramandata nel tempo da uno yogi all altro senza richiedere un'affiliazione religiosa, ma solo dedizione E' molto importante questa liberta' nello Yoga per insegnare in Italia, un Paese la cui mentalita' radicata nel cattolicesimo. Fortunatamente il Papa ha recentemente dichiarato che lo Yoga e le altre pratiche orientali possono avere il valore di filosofia. Lo Yoga una filosofia di vita basata sull'accettazione, non una religione! E' proprio la sua pratica a richiedere di non credere in niente offrendo invece l'opportunita' di sperimentare il proprio personale contatto con l'infinita e invisibile energia dello spirito. Una studentessa mi ha detto che "Hail Mary" il suo mantra. "Perche' no? Why not?" dico io. Poco importa il nome che gli si da: Maria, Gesu, Budda, Krishna, Ganesh, Kali, Shaktio Shiva, parte dello "io che io sono". Sentendo questa energia nella propria realta' fisica non senti piu' la necessita' di credere. Capisci che noi andiamo oltre a questo corpo, questa forma chiamata 'io'. Una volta trovata la propria strada, senti che davvero la tua Ho visto vite che sono cambiate, studenti che sono divenuti maestri e una nuova generazione crescere, che sembra conoscere molto in ogni campo. Le parole di sanscrito e le sutre sulla punta della loro lingua danno luce al significato piu'profondo dello Yoga. Forse vero che la consapevolezza tendea espandersi, cosi'che ogni successiva generazione nasce in uno stato piu'avanzato di possibilita'. Essere come un bambino, la mente di un principiante ci insegna a imparare da chi ci ha preceduti e da quelli che ci seguono. Per me il lignaggio l'esperienza condivisa dopo aver studiato, letto, cantato e meditato, sono recentemente giunta alla conclusione che cio' che ho detto nelle sedute iniziali la verita': "Osservate il vostro respiro, senza giudicare ne domandare. La vostra vita cambiera'. E' la garanzia che trovate nello Yoga, se lo fate la vostra vita cambiera'. La mia lo ha fatto piu' volte. Lo Yoga che conosco, il suo marchio di prendi cio' che ti piace e lascia il resto, ti lascia libero di sperimentare, di trovare cio' che e' piu' adatto a te anche se hai bisogno di un maestro per conoscerne le basi. E' facile dire "E' una disciplina trasportabile'. L'aspetto positivo, e quello negativo, che porti te stesso ovunqu Senza il supporto della mia comunita' ero "una straniera" in Italia, e anche per me stessa. Mi mancavano i miei amici. Mi mancava la mia casa. Mi mancava lo Yoga. All'inizio tutto era eccitante e nuovo, ma poi il mio mondo comincia' a collassare, soprattutto dopo l'undici settembre. Lo Yoga mi aveva portato fino a questo punto nella mia vita, ma non riuscivo a trovare il ?mio centro, e cosi' mettevo in pratica cio' che predicavo durante la seduta," lasciate andare il vostro corpo verso il pavimento e?respirate. Guardate il respiro senza giudicare o domandare. Lasciatelo uscire cos come o come dovrebbe essere. Ascoltatevi. Osservate. Guardate cosa cambia." Un po' alla volta lo spazio si apri' , il senso di separazione si dissolse. ?Imparando la lingua cominciai a scoprire le somiglianze proprio dove prima esistevano solo differenze. Mi mancava la? condivisione della pratica, ma trovai qui uno "Yoga" con cui non?mi sentivo a mio agio. Tutti si vestivano di bianco, "per armonizzare l'energia", mi dissero. L'armonia che conoscevo ?proveniva dalla fusione di diversi colori, dove ciascuno di noi cercava la propria voce. Non meno serio e molto pi divertente. ?Avevo capito che se volevo il tipo di Yoga che conoscevo lo avrei dovuto portare io. Andai a un ritiro di Yoga con un maestro molto conosciuto con cui avevo strudiato anni prima. Un'esperienza interessante, ma? non trovai la sintonia che cercavo. Non era una persona facile. Il ?maestro, dopo piu' di quarant' anni di Yoga, sedeva in jeans a? gambe divaricate su una sedia, con un paio di stivali da cowboy ?sulla porta, e spiegava dettagliatamente il giunto elastico del?piede dove la spinta negativa della gravita' incontra quella?positiva della vita. Un pomeriggio, stavamo osservando i cavalli e nel mentre parlevamo. "Lo Yoga noioso. Cavalcare i cavalli e la danza country sono molto piu' interessanti. Piu' divertenti", disse. "Lo? Yoga ginnastica", disse di ritorno da una perioda nella California meridionale. "Tutto gia' stato detto e fatto. E' ?molto noioso". "Perche' insegni ancora?", domandai costernata.? " E' il mio lavoro" disse con un guizzo da imbroglione negli occhi, tanto che non sapevo se mi stesse prendendo in giro. Lo Yoga per me divertente, eccitante e interessante e veramente incredibile. Non mai noioso. |