Fase III e IV :
programmi di riabilitazione cardiaca basati su interventi comunitari e sociali

 

La Fase III deve essere gestita in un ambito comunitario organizzato e sotto supervisione, mentre la Fase IV rappresenta un programma di mantenimento long-term che può anche essere senza supervisore.
I partecipanti della Fase III e IV devono già essere stati dimessi dall’ospedale da 6-12 settimane, devono essere stabili dal punto di vista clinico, ben informati sui possibili sintomi cardiaci che possono presentarsi e in grado di regolare da sé il regime d’attività fisica. Devono inoltre avere una capacità funzionale minima di 5 METs. La tabella 2 mostra le linee guida di prescrizione d’esercizio in Fase III e IV. In questo stadio del training, la prescrizione di attività fisica è simile nei pazienti con IMA e in quelli by-passati.
L’intensità del training si basa sulle condizioni fisiche e mediche del paziente e sui risultati del test da sforzo praticato all’inizio. L’intensità iniziale prescritta è di solito pari al 60-70% della riserva di Fcmax.
Man mano che il paziente fa progressi l'intensità può raggiungere l'85% della capacità funzionale. Il training dovrebbe durare dai 30 ai 60 minuti, a seconda del tempo disponibile e dell'intensità dell'esercizio. Da notare che questo range di tempo non comprende i tempi di riscaldamento, condizionamento muscolare raffreddamento.
La frequenza del training dovrebbe essere di un minimo di 3 giorni la settimana e se c'è disponibilità di tempo, 5 giorni. Come nella Fase II un dispendio energetico di 250-300 kcal per sessione e di 1000 kcal alla settimana costituiscono soglie importanti per lo sviluppo ed il mantenimento della forma fisica.
Chiaramente ai pazienti ad alto rischio non vengono raccomandate attività altamente competitive.

 

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