La superficie lunare è ben visibile in quanto la Luna non possiede
un'atmosfera, essendo la sua massa troppo piccola per trattenere i gas,
e probabilmente perché non ha mai avuto un involucro atmosferico.
Ciò causa notevoli sbalzi di temperatura (da -140 a + 150 gradi
centigradi), tra il periodo di illuminazione e quello della notte lunare.
E' evidente, inoltre che, a parte qualche accumulo gravitativo di materiale
detritico, non possono esserci sul satellite rocce sedimentarie, perché
mancano gli agenti che le originano. Osservando
ad occhio nudo la superficie della Luna si distinguono delle macchie
scure e della macchie chiare. Le prime furono impropriamente "chiamate
mari", le seconde "continenti". In realtà i cosìddetti mari
sono aree pianeggianti, con qualche accidente morfolofico ed hanno estensione
variabile; queste zone sono poste a quote inferiori rispetto a quelle chiare
e sembrano scure soltanto perché, essendo piane, riflettono meno
luce dei rilievi più accidentati. I secondi, i continenti sono aree
di morfologia complessa e tormentata.
Sia mari che continenti sono cosparsi da strutture che per la loro
forma sono stati chiamati crateri, poiché si tratta di gradi aree
circolari a fondo piatto e bordi rilevati. Oggi si fa una distinzione fra
crateri e circhi: i primi hanno diametri fino a 30-40 km, i secondi superano
questo valore raggiungendo i 240 km. ed hanno una profondità variabile
da pochi metri a qualche migliaio di metri (Teophilus, 5000 metri).
Sull'origine dei crateri e dei circhi vi è divergenza di vedute.
Una prima ipotesi è che siano stati determinati da fenomeni vulcanici,
una seconda a causa dell'impatto meteorico. Oggi si ritiene più
probabile quest'ultima. Bisogna osservare che essi non si considerano causati
dagli effetti meccanici dell'impatto ma dell'esplosione delle meteoriti
al momento della caduta sulla superficie lunare, esplosione che deve essere
violentissima, per il fatto che non esistendo atmosfera che possa rallentare
e consumare, (come nel caso della Terra, i bolidi)
tutta l'energia viene liberata in un sol colpo.
Puntando la Luna con un semplice binocolo, è possibile osservare
i crateri lunari, in maniera più
evidente al primo
e all'ultimo quarto
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tutti i tempi sono riferiti al tempo locale e alla mezzanotte di ogni
giorno.
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