Le caratteristiche fondamentali delle ottiche di ogni telescopio sono:
Il vantaggio che il telescopio offre rispetto all'occhio nudo è quello di mostrare dettagli più fini e raccogliere più luce. La prima caratteristica è il potere risolutivo, mentre la seconda è legata alla magnitudine limite. Il potere risolutivo di un telescopio dipende da una serie di fattori, tra i quali: la qualità di lavorazione delle ottiche, la collimazione (allineamento delle ottiche), ma soprattutto dal diametro. In generale il potere risolutivo di misura in secondi d'arco. In particolare esso può essere ricavato dalla seguente formula.
dove L = 0,56 micrometri (è la lunghezza d'onda
corrispondente al verde-giallo, dove l'occhio è maggiormente sensibile.
D = diametro del telescopio.
diametro
obbiettivo (cm)
|
PR
|
diametro
|
PR
|
3
|
4,0
|
20
|
0,60
|
4
|
3,0
|
25
|
0,48
|
5
|
2,4
|
28
|
0,43
|
6
|
2,0
|
30
|
0,40
|
7
|
1,7
|
35
|
0,34
|
8
|
1,5
|
40
|
0,30
|
9
|
1,3
|
60
|
0,20
|
10
|
1,2
|
100
|
0,12
|
11
|
1,1
|
600
|
0,02
|
12
|
1,00
|
||
13
|
0,92
|
||
15
|
0,80
|
La magnitudine è
una unità di misura che serve a definire la luminosità di
un oggetto celeste. Il primo che ideò la scala della magnitudini
fu Ipparco, che divise le stelle visibili ad occhio nudo in 6 classi, secondo
la sensazione visiva determinata dall'illuminamento che la loro luce provoca
sulla retina. Le luci più splendenti vennero classificate di 1^a
magnitudine, le più deboli di 6^a.
Nel secolo scorso venne stabilita più rigorosamente,
stabilendo che il rapporto di splendore fra una classe e la successiva
fosse di 10^0,4 in modo che ad una differenza di 5 magnitudini corrisponda
il rapporto pari a 100 fra i rispettivi splendori.
In pratica la differenza di magnitidine è legata alla intensità luminosa, dalla relazione:
m1 e m2 sono le magnitudini di due stelle
i1, i2 le intensità luminose.
La relazione precedente viene chiamata formula di Pogson.
E' dunque possibile calcolare la magnitudine limite Mlim
di un telescopio di diametro D:
con D espresso in cm.
Diametro (cm)
|
Magnitudine limite
|
Diametro (cm)
|
Magnitudine limite
|
3
|
9,19
|
20
|
13,31
|
4
|
9,81
|
25
|
13,79
|
5
|
10,29
|
28
|
14,04
|
6
|
10,69
|
30
|
14,19
|
7
|
11,03
|
35
|
14,52
|
8
|
11,32
|
40
|
14,81
|
9
|
11,57
|
60
|
15,69
|
10
|
11,80
|
100
|
16,80
|
11
|
12,01
|
600
|
20,69
|
12
|
12,20
|
||
13
|
12,37
|
||
15
|
12,68
|
Anche questo parametro dipende dal diametro dell'obbiettivo.
Ogni telescopio ha un valore massimo di ingrandimento, oltre il quale i
dettagli visibili diminuiscono, invece che aumentare, per questo motivo
non conviene utilizzare degli oculari che forniscono un ingrandimento eccessivo.
E' possibile ricavare l'ingrandimento massimo (Imax)
di un obbiettivo di diametro D (cm.), con la formula:
e si ottengono i seguenti valori:
Diametro [cm]
|
Ingr. max.
|
Ingr. min.
|
4
|
88
|
6
|
5
|
124
|
7
|
6
|
152
|
9
|
7,6
|
189
|
11
|
10
|
233
|
14
|
12
|
264
|
17
|
13
|
278
|
19
|
15
|
305
|
21
|
20
|
363
|
29
|
25
|
413
|
36
|
28
|
440
|
40
|
30
|
457
|
43
|
35
|
499
|
50
|
40
|
535
|
57
|
100
|
867
|
143
|