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Biografia di Nicolas Eymerich a
cura di G.
Secondulfo
Teologo ed Inquisitore,
nato a Gerona in Catalogna (Spagna) probabilmente nel 1320 li mori' il
4 gennaio 1399, in giovane eta' entro' nell'ordine Domenicano, ricevendo, nella sua citta' natale,
l'abito il 4 Agosto 1334 dalle mani del Priore Petrus Carpi nel convento di san Domenico, ben presto
si guadagno' grande fama per la sua conoscenza teologica. I suoi primi
scritti di carattere filosofico risalgono al 1351. Eymerich successe, nel
1357, nel ruolo di inquisitore d'Aragona, Catalogna, Valenza e Maiorca a Nicolau Rossell quando questi
venne elevato al grado di Cardinale (1356). Lo zelo mostrato nel suo nuovo
incarico gli attirarono ben presto inimicizie ed opposizioni. Eymerich
nonostante l'appoggio del cardinale Guido Legate venne rimosso dall'incarico
nel 1360 con un'apposito pronunciamento del Capitolo Generale tenuto a
Perpignano. Due anni piu' tardi con un pronunciamento del Capitolo Generale
tenuto a Ferrara venne nominato Vicario dei Domenicani per la provincia
di Aragona. Ma ben presto in quella provincia, fra i Domenicani, si crearono
due fazioni una che sostenava Eymerich e l'altra che sosteneva Padre Bernardo
Ermenengardi. A seguito di questi eventi Papa Urbano V decise di confermare
i due ma di affiancargli un terzo prelato Jacopo Dominici. In questo mentre
Eymerich si dedico' con grande energia e competenza all'attivita' di predicatore
e di scrittore di testi teologici. Nel 1366 ritroviamo Eymerich come Inquisitore
generale d'Aragona, e come autore di numerosi testi e trattati di Filosofia
Dogmatica.
Eymerich ha combattuto in particolare Raimondo Lullo e le cose da lui
affermate nei suoi scritti. Influenzo' fortemente Papa Gregorio XI tanto
da far proibire la lettuara dei testi di Lullo dai fedeli, fece condannare
mediante speciale decreto (23 Gen, 1376) alcune delle tesi estratte dagli
scritti di questi. Eymerich in quel periodo godeva di grande stima da parte
di Re Pedro IV d'Aragona e di Papa Gregorio XI. Eymerich nel 1376
si trova in Avignone ed accompagnera' poi il Papa nel suo ritorno a Roma;
dove rimase fino alla nomina di Papa Urbano VI ed alla successiva nomina
dell'Antipapa nella figura di Clemente VII che appoggio vigorosamente contro
il Papa romano. Verso la fine del 1378 ritorna in Aragona, ma di fatto
esercitava la sua funzione di Grande Inquisitore Generale anche alla corte
di Clemente VII in Avignone.
Eymerich continuo'
la sua battaglia contro i Lullisti "in parola ed in penna" mediante una
serie di azioni. Eymerich nel suo scritto "Tractatus contra doctrinam Raymundi
Lulli", e dedicato a Clemente VII, indica 135 eresie, 38 errori eretici
ed una serie di asserzioni contro la religione fatte da Lullo. Eymerich
ha anche scritto, sempre sullo stesso tema e contro i sostenitori di Lullo,
"Dialogus contra Lullistas". I sostenitori di Lullo ebbero pero' la meglio
all'ascesa al trono di Re Giovanni I d'Aragona. Eymerich fu costretto a
rifugiarsi alla corte di Avignone dove fu accolto benevolmete da Clemente
VII prima e da Benedetto XIII poi. Eymerich ha prodotto numerosi scritti
e trattati in sostegno della legittimita' dei Papi di Avignone quali ad
esempio "Tractatus de potestate papali" (1383) che compose per Clemente
VII e altri due lavori scritti per Benedeto XIII. Nonostante queste sue
prese di posizione conservo' il ruolo di Grande Inquisitore d'Aragona.
Di Nicolas Eymerich sicuramente l'opera piu' nota e che piu' e' stata tramandata
e' la guida per gli inquisitori, completata nel 1376, "Directorium Inquisitorum",
sicuramente il piu' grande ed esteso trattato di tecnica inquisitoriale.
Questo scritto ha avuto molteplici edizioni e stampe (Barcellona 1503,
Roma 1578 con commenti e revisioni di Francisco Peña, che in quel
periodo ha visto ben sei pubblicazioni. Una edizione moderna particolarmente
curata del Manuale dell'Inquisitore e' quella edita a cura del Prof. Louis
Sala-Molins oggi anche in italiano Ed. Fanucci, Roma 2000. Nel 1397 Eymerich
ritorna nellla sua terra natia e nel suo convento di Gerona, dove su una
lapide e' inciso l'epitaffio che lo descrive come " praedicator veridicus,
inquisitor intrepidus, doctor egregius"
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