storia dell'inquisizione      Storia :Indice Generale 


Quanto segue viene riproposto per diffondere conoscenza e verità, e come omaggio personale al Prof. Louis Sala-Molins. 


Ringraziamo il Prof. Louis Sala-Molins ed il settimanale Avvenimenti che hanno reso possibile la pubblicazione di quanto segue. L'articolo riportato e' stato pubblicato sul settimanale Avvenimenti nel numero 2-9 Gennaio 2000.  

Il Prof. Louis  Sala-Molins e' ritenuto uno dei maggiore storici dell'inquisizione dei nostri giorni, estraneo e contrario al cosidetto "revisionismo storico" che oggi tenta di assolvere questa sanguinosa istituzione ecclesiastica.  Professore alla Sorbona prima, attualmente e' docente presso l'universita' di Tolosa. Fin dal 1973 ha per primo tradotto e pubblicato in varie lingue (Francese, Spagnolo, Tedesco) il "Directorium Inquisitorum" (1376) del domenicano catalano Nicolau Eymerich, con le note aggiunte in eta' rinascimentale dal frate Francisco Peña . Ha anche tradotto il "Repertorium Inquisitorum" un testo del 1494 usato dall'inquisizione romana e spagnola. Altre sue opere riguardano la filosofia di Raimondo Lullo e l'assoggettamento dell'america latina. 



 
 



Storia di una poco santa Inquisizione di Louis Sala-Molins 

In un beato contesto giubilare fatto in piccola parte di piccola parte di contrizione ed in gran parte di negazionismo, Rino Cammilleri biografo di padre Pio, riesce prodigiosamente a trasformare il vizio in virtu' e a coinvolgere la casa editrice Piemme in un plagio esemplare. Piemme pubblica e distribuisce la traduzione proposta da Rino Cammilleri, del Directorium Inquisitorum di Nicolau Eymerich. Di fatto Cammilleri e la Piemme traducono in italiano - con fedelta', devo ammetterla, esemplare - la mia edizione francese del Directorium Inquisitorum (ed. Mouton, Parigi-L'Aia 1973, collezione "Le savoir historique" n. 8, 250 pp) e la pubblicano, tale e quale, con questo bel titolo: Fra Nicolau Eymerich, Manuale dell'Inquisitore, A.D. 1376, a cura di Rino Cammilleri ed Piemme 1998. Null'altro traduzione non ammessa, non autorizzata. E io, a mia volta, ho fatto ben di piu' che tradurre. La mia traduzione e' preceduta da un'introduzione di 42 pagine, in cui espongo la natura del mio lavoro di curatore. Fornisco un inquadramento storico e critico delle circa 1000 (mille) pagine in folio dell'edizione romana del 1585, comprendenti il testo integrale di Eymerich e le aggiunte, a fini di "aggiornamento" operate da Francisco Peña  su ordine dell'autorita' pontificia. Avverto inoltre che conservo per la mia edizione solo la parte "procedurale" dell'opera di Eymerich, comprendente in origine una collezione di bolle emesse tra il periodo della stesura di Eymerich (fine del XIV secolo) e l'edizione romana (fine del XVI secolo). Il mio lavoro intende mostrare al lettore come funzionasse l'inquisizione pontificia, come i papi l'avessero voluta al momento della sua istituzione e come avessero voluto che continuasse a funzionare ancora alla fine del XVI secolo, quando il papato ufficializzava il binomio Eymerich-Peña . 
Con l'appoggio di Piemme, Rino Cammilleri si presenta al pubblico italiano come il primo curatore contemporaneo della coppia Eymerich-Peña , contentandosi di aggiungere : <<Data la finalita' soprattutto divulgativa del presente lavoro, ho preferito appoggiarmi al compendio francese di L. Sala-Molins, Le manuel des inquisiteurs, Paris 1973>>. Non una parola di piu' per il mio libro, di cui non viene indicato nemmeno il nome dell'editore, e di cui Piemme e Cammilleri, con quel "sopratutto", con quel "appoggiarmi" e quel "piu' che altro", lasciano credere al lettore italiano che io parli nella mia opera di un po' di tutto e che, oh si, occasionalmente Cammilleri abbia dato un'occhiata qua' e la a quel che dicevo, piu' che altro per rafforzare la sua scelta divulgativa. Dopodiche, senza neanche aprire le virgolette, il virtuosissimo Cammilleri plagia interamente, parola per parola, da pagina 27 a pagina 309 - indice compreso - tutta la mia edizione. Basti un esempio. A pagina 43 della mia edizione io propongo : << Qu'est-ce qu'une hèrèsie? Ou, en d'autres terms, quand peut-on dire d'un article ou d'un proposition qu'ils sont hèrètiques? Nous rèponderons en accord avec saint Thomas (S.T. parte I, q.3.2, art.4 et 2.2 q.II, art.2) qu'il y trois causes ou raisons susceptibles de dèterminer le caractère hèrètique d'un article ou d'une proposition. Une proposition est hèrètique .... >> ecc. .  
Vediamo adesso la meticolosita' di un Cammilleri, a pagina 29 del suo "capolavoro": << Che cos'e' un'eresia? in altri termini quando puo' dirsi che una proposizione e' eretica? risponderemo in accordo con San Tommaso (Summa theologiae, parte I, q.3.2, art. 4 e 2.2 q. II art.2) che ci sono tre cause o ragioni sucettibili di determinare il carattere eretico di una proposizione. Una proposizione e' eretica ....>> ecc. . Non si accorge che un grave errore tipografico si e' insinuato nella mia trascrizione del rinvio a Tommaso(rinvio esatto invece in Eymerich), errore che troviamo, identico, nell'opera dell'esimio storico Cammilleri .... 
Tutto qui? No, c'e' molto peggio. Cammilleri e il suo compiacente editore utilizzano il mio lavoro di denuncia della perversa istituzione come punto di appoggio per riabilitare quell'Inquisizione che io e la totalita' dei veri storici detestiamo. E con quale mezzo grossolano? Cammilleri infarcisce di commenti riduttivi e approssimativi la continuita' tecnica della mia edizione, inserendo brani "eruditi" dai quali risulta che l'Inquisizione in passato non fu poi cosi' feroce.... Cammilleri ed editore non hanno ritenuto utile chiedere al mio editore una qualsivoglia cessione di diritti. Ne' la hanno chiesta a me. Li sfido, posto che se la sentano, a smentire le mie affermazioni, ed appellarsi alla giustizia italiana qualora le ritengano ingiuste. 
Louis Sala-Molins 
Tratto da Avvenimenti N. 2-9 Gennaio 2000.  

Informazioni, chiarimenti, discussioni at Contact point  Giovanni.Secondulfo@inwind.it 
 
storia dell'inquisizione      Storia :Indice Generale

This page hosted by GeoCities