D E E P    P U R P L E
IN CONCERT WITH
LONDON SYMPHONY ORCHESTRA
ROYAL  ALBERT  HALL
LONDON
25 e 26 settembre 1999
 
 
 COPERTINA DEL  PROGRAMME UFFICIALE  DELLE DUE SERATE
25 settembre 1999
  26settembre 1999
 L'ORCHESTRA IN APERTURA HA ESEGUITO
"FOUR SCOTTISH DANCES, Op.59"
DI MALCOM ARNOLD
(il direttore d'orchestra del concerto del 1969,
che ha collaborato inoltre con Jon Lord anche in "Gemini Suite")
 
 
Poi tutto l'auditorium  in piedi ad applaudire l'entrata in scena di Jon Lord,
che propone 2 pezzi dal suo ultimo album solista di ispirazione classica:
Pictured Within     vocal: Miller Anderson
Wait a While   vocal: Sam Brown
 
 
 
 
 
 
 Entra ora sul palco Roger Glover, anche per lui il tributo dei fans
giunti da ogni angolo del globo (c'era gente dagli USA, dal Canada
e perfino dal Sudafrica) e' stato caloroso come l'occasione meritava.
Ha proposto 2 pezzi dal suo album solista Butterfly Ball:
Sitting in a dream
Love is all
vocal: Ronnie James Dio
 
 
 
 
 Un' ovazione accoglie l'ingresso sul palco di Ian Gillan, autentico istrione
che anche questa volta non si smentisce, si presenta con un largo e lungo
camicione bianco (quasi da santone indiano) con sopra la sua famosa giacca
color oro: e nonostante tutto l'abbigliamento non risulta nemmeno troppo fuori
luogo con la serieta' e l'importanza della serata (la seconda sera pero' indossera
una giacca bianca sempre con sotto il camicione di cui sopra.... mah....).
Dal suo repertorio solista, in compagnia del chitarrista Steve Morris ci regala:
Via Miami
That's why God is singing the blues
 
 
 
 
 
 Dopo avere scaldato l'ambiente con la vivace Via Miami (ben supportato dal coro che si
agita e balla a tempo, contribuendo non poco a dare un'aria piu' scanzonata, meno
seriosa e anche piu' consona agli atteggiamenti  di Ian Gillan) il buon Ian annuncia che ora
e' il momento di un grande chitarrista.... (un brivido e il piu' completo silenzio attraversa la
sala come un'inaspettato evento nell'evento) ....e dopo una breve pausa pronuncia:
Steve Morse e la sua band!!!!!
(era logico! cosa si aspettava la gente un attimo prima? tutti sapevamo che il mitico uomo
in nero non ci sarebbe stato, ma per un'attimo tutti hanno pensato la stessa cosa. Sapendo
di sbagliarsi e contemporaneamente nell'intimo tutti hanno sperato di sentire le labbra di
Ian Gillan  pronunciare il nome di Ritchie Blackmore. L'unico vero assente all'evento e
forse il solo che avrebbe potuto dare una svolta alla serata e trasformarla da Storia a Mito.
OK, il tempo passa e le cose cambiano: questi sono i Deep Purple di oggi!!! Godiamoceli cosi'!!!
La Steve Morse Band e la London Symphony Orchestra eseguono ora:
Night Meets Light
Take it off the top
Dopo Steve Morse tocca a Ian Paice.
Il mitico batterista ci regala una versione piuttosto Jazzata, con i fiati in evidenza
che sottolineano la poliedricita' del pezzo proposto:
Wring that neck
 
 
 
 
 

INTERVALLO

 LA  SECONDA PARTE SI APRE CON IL
"CONCERTO FOR GROUP & ORCHESTRA"
by JON LORD.
 
  
 
 
 
 
 
 
 
L'abbraccio finale tra Jon Lord ed il direttore d'orchestra Paul Mann
sancisce il successo e l'eccezionalita' della serata.
 
 
 A QUESTO PUNTO I DEEP PURPLE, RACCOLTO IL LUNGO APPLAUSO DEL PUBBLICO
E L'IDEALE ABBRACCIO DI TUTTI I FANS, SI LANCIANO IN QUATTRO PEZZI ROCK DEL
LORO CONSUETO REPERTORIO:
TED THE MECHANIC
SOMETIMES I FEEL LIKE SCREAMING
WATCHING THE SKY
PICTURES OF HOME
PER L'OCCASIONE RIARRANGIATI PER L'ORCHESTRA SEMPRE MAGISTRALMENTE DIRETTA
DA PAUL MANN CHE ANCHE LUI SI AGITA INSOSPETTATAMENTE A RITMO ROCK COME TUTTI I FANS PRESENTI NELL'AUDITORIUM. LA SERATA VOLGE AL TERMINE. ED E' GIA' LEGGENDA.
 
 
 
 
 
OVVIAMENTE PRIMA DEL CONGEDO FINALE C'E' IL BIS: COSA POTEVA
ESSERE SE NON L'IMMORTALE E LEGGENDARIA
SMOKE ON THE WATER
TUTTI GLI OSPITI CON IL GRUPPO SUL PALCO E TUTTO IL PUBBLICO
IN PIEDI A CANTARE IN CORO. CON LA ROYAL ALBERT HALL CHE SEMBRA CROLLARCI IN
TESTA TRA LE STROFE DI QUESTA PIETRA MILIARE DEL ROCK PER
L'OCCASIONE ACCOMPAGNATA, COME LOGICO, DALL'ORCHESTRA,
CON IAN GILLAN CHE SI ALTERNA A RONNIE JAMES DIO (PROBABILMENTE
LE 2 UGOLE MIGLIORI DELL'HARD ROCK).
INDIMENTICABILI SERATE!!!
 
 
 
 
 

PER RICORDARE
 
BIGLIETTO DEL 26 SETTEMBRE
 
 
PLETTRO DI ROGER GLOVER (fronte) PLETTRO DI ROGER GLOVER (retro)

 
DI SEGUITO RIPORTO IL TESTO DELL'ARTICOLO
A COMMENTO DELLE DUE SERATE COMPARSO
SUL QUOTIDIANO "LA REPUBBLICA"
 
 
 La Repubblica, 28 settembre 1999 - pag. 53
Deep Purple & Orchestra
La rockband e la London Symphony in concerto
Londra, a distanza di trent'anni si ripete lo storico evento
alla Royal Albert Hall
 
 
di GIACOMO PELLICCIOTTI
LONDRA - Gli intramontabili, amatissimi Deep Purple celebrano se stessi con uno sfarzo inedito per una band di rock duro. Tutto esaurito per i due sontuosi concerti-evento alla Royal Albert Hall, con più di cinquemila spettatori a sera arrivati un po' da tutto il mondo. L'età media sui quaranta. Esattamente trent'anni e due giorni dopo l'unica performance storica, i Purple hanno deciso di riesumare l'esagerato, mastodontico "Concerto for Group & Orchestra" scritto dall'organista Jon Lord nel 1969 e registrato dal vivo proprio alla Royal Albert Hall. Sotto la volta monumentale dell'anfiteatro aperto dalla Regina Vittoria nel 1871, quell'indimenticabile serata di tre decadi fa Jon Lord, Ritchie Blackmore, Ian Gillan, Roger Glover e Ian Paice si lanciarono in una rimbombante prova di forza con la Royal Philharmonic Orchestra, diretta da Malcom Arnold. Fu una delle prime volte che una rockband osava flirtare con una grande orchestra. Oggi è ancora la London Symphony Orchestra a dialogare con i Purple orfani di Blackmore, ma efficacemente sostituito alla chitarra dal più giovane Steve Morse. La rimpatriata si trasforma in un'affollata riunione di tutta la "famiglia Deep Purple", come la chiama Ian Gillan, gagliardo 54enne che canta sempre meglio e ci confida durante le prove : "La prima volta eravamo tutti scontenti del risultato, sia noi che i professori d'orchestra. Oggi tutto va molto meglio, anche perché non siamo più sprovveduti giovani in cerca di fama, ma persone normali con moglie e figli, che ci riuniamo solo per fare musica". Gillan racconta anche che la partitura del concerto scomparve subito dopo la "prima", il 23 settembre
1969. Se non fosse stato per il musicista olandese Marco De Goeij, che ha ricostruito nota per nota le pagine originali dal cd, oggi non sarebbero qui in cento sul palco a riproporre lo "strano incontro" di hard-rock neoclassico.  L'atmosfera è solenne, c'è un'attesa palpabile tra i ferventi ammiratori dei Deep Purple. Il banco di feticci della band viene preso d'assalto da una folla incredibile di cacciatori di cd rari, t- shirt, poster e curiosità del gruppo inglese. Tra gli ospiti più defilati, George Harrison passa rapido e si chiude nel suo palco. Alle 19.30, con una puntualità inaudita per il rock, la LSO diretta da Paul Mann dà fiato alle trombe. Tutti
in giacca bianca i membri della sinfonica, con le donne libere d'indossare i colori più sgargianti, eseguono quattro deliziose danze scozzesi dell'ottuagenario Malcom Arnold. Il vecchio e malfermo direttore non è potuto venire, ma ha mandato il suo piccolo dono in musica. Dopo è tutta un'esplosione di siparietti dedicati ai singoli Deep Purple : ciascuno presenta un paio di canzoni dai dischi solisti, con i compagni avuti di volta in volta fuori dalla band. Il 58enne Jon Lord al pianoforte a coda cesella due ballate affidate alle romantiche voci di Miller Anderson e Sam Brown. Sul palco a scalinate un quintetto di impeccabili coristi eun'infuocata sezione di fiati, con Annie Whitehead al trombone, affianca la LSO.
Tra gli ospiti Ronnie James Dio, gloriosa icona dell'hard-rock, checanta un divertente "Love is all", per metà psichedelia alla "Sgt. Pepper's" e per metà allegra danza sull'aia alla "Sette spose per sette fratelli". Ma è Ian Gillan, con una sfolgorante giacca laminata d'oro come Elvis indossata sulla tunica candida da santone indiano, a rievocare lo spiritello maligno del rock'n'roll primigenio : "Via Miami" e il pubblico gode rollando. Dopo il troppo lungo e frastornante "Concerto for Group & Orchestra" restaurato (55 minuti), si scatenano finalmente i Deep Purple nel repertorio recente ("Ted the mechanic", "Watching the sky", "Sometimes I feel like screaming" e un fantastico "Pictures of home" con la LSO in perfetta simbiosi). Sembrano rinati a nuova vita e, quando nel gran finale vengono raggiunti da tutti i partecipanti per l'immancabile bis di "Smoke on the water", il pubblico estasiato balza in piedi cantando insieme a Ian Gillan, Ronnie James Dio e tutti gli altri quel riff eterno d'incontenibile felicità.
 

 
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