Dalla Toscana un monito contro il revisionismo Dieci punti per la memoria Dieci punti antifascisti |
Liberazione 10 aprile 1998
Il fascismo è un fenomeno che va processato e studiato in tutte le sue diverse sfaccettature, non semplificato, né tantomeno dimenticato. È questo il senso dell'appello in 10 punti (che pubblichiamo sotto) promosso a Firenze che muove dalla considerazione che «non è qualitativamente convincente il livello raggiunto oggi dal dibattito su questo tema». Lo hanno firmato il consigliere comunale Ugo Caffaz (Pds), gli intellettuali Giovanni Ferrara e Vittoria Franco, la scrittrice Rosetta Loy, la partigiana Teresa Mattei assieme ai gruppi giovanili della sinistra, di Prc, dei Verdi e dei Popolari. «È inaccettabile - ha detto Caffaz - la semplificazione che viene data al fascismo storicizzandolo e relegandolo al periodo 1943-1945, così come è impensabile cancellarlo con due incontri, come qualcuno ha ritenuto di fare a Verona e a Trieste». Questo appello, ha detto Ferrara, «intende ricordare al Paese che i valori che lo hanno fatto nascere sono rigorosamente antifascisti».
Per adesioni: tel: 055/218331 - fax 2768525. |
Appello
1) la memoria storica è un fatto collettivo
2) un popolo che rinuncia alla sua memoria non ha futuro
3) il passato non impedisce il futuro, ma al contrario lo garantisce
4) la democrazia e le libertà individuali non possono essere "utilmente" sospese in alcun momento della storia e sono i valori, oggi più che mai, immutabili della Costituzione italiana
5) è legittimo il ricorso alle armi solo per garantire libertà e democrazia
6) in Italia il fascismo ha abrogato libertà e democrazia per oltre un ventennio, durante il quale ha trascinato gli italiani in guerre coloniali e di aggressione, per consegnare poi il paese all'invasore nazista
7) una parte di italiani ha combattuto in tempi diversi il fascismo, l'invasore e i collaborazionisti; un'altra parte di italiani ha sostenuto in tempi diversi il fascismo e l'invasore, collaborando con questo alla tortura, alla deportazione e allo sterminio di cittadini inermi
8) la memoria collettiva favorisce il dialogo e la crescita civile delle donne e degli uomini e impedisce che quella individuale si trasformi in rancore e contrapposizione
9) la storia deve essere sottoposta continuamente a rilettura e quindi anche a riflessione critica, non può essere oggetto di strumentalizzazione o omissioni volontarie
10) tutte le atrocità frutto, sia pure in misura e qualità diverse, non solo del nazismo e del fascismo, ma anche di qualunque altra forma di totalitarismo e integralismo, devono essere sottratte alla sola memoria individuale, rielaborate, studiate per far si che non siano ripetibili nella storia presente e futura.
Firenze, aprile 1998