DAMA INTERNAZIONALE


di Concezio Roddi

Esistono vari tipi di dama, con regole spesso assai differenti fra un Paese e l'altro. la dama italiana, per esempio, che si gioca solo in Italia, ha due caratteristiche uniche: la damiera disposta al contrario, rispetto alla scacchiera, e la dama non soggetta a presa da parte della pedina. Questa regola è quella che sconcerta di più chi non conosce altri tipi di dama ma, fuori dell'Italia, la dama costituisce un pasto succulento e prelibato per le pedine ...
Il tipo di dama più diffuso nel mondo è quella inglese, giocata nel Regno Unito e in tutte le ex Colonie. Appare evidente, di fronte a una tale diversificazione di giochi, la difficoltà do organizzare incontri internazionali, da qui la necessità di dotarsi di una dama universale: la dama internazionale.
Ciò che colpisce subito il profano che vi si avvicina la prima volta è la dimensione della damiera, un quadrato di 100 caselle, 10 file di 10 caselle ognuna. Il numero di pedine utilizzate cresce in proporzione, 20 per colore, disposte su quattro file. La figura seguente mostra una damiera internazionale, con relativi pezzi.


diagramma 1

Ogni casella nera è numerata progressivamente da 1 a 50. La casella numero 1 è la prima a sinistra sulla base del nero, la numerazione va da sinistra a destra. La base del nero è così formata dalla caselle da 1 a 5, la base del bianco comprende le caselle da 46 a 50. La prima mossa spetta al bianco. Le pedine muovono solo in avanti, di una sola casella per volta, come nel gioco italiano ma, prima grossa differenza, possono prendere sia in avanti che indietro o possono prendere anche la dama. Quando una pedina arriva sulla base avversaria diventa dama; ma, attenzione, se vi arriva nel corso di una presa e trova altri pezzi in presa continua a prendere rimanendo pedina. A questo punto molti si domanderanno quale è il vantaggio di arrivare a dama, se questa può essere presa dalla pedina. Il vantaggio c'è, eccome! A parte la possibilità di muovere anche indietro, la dama muove senza limiti di caselle, tipo l'alfiere degli scacchi, purché abbia la strada libera. Per effettuare una presa è sufficiente che lungo la diagonale che occupa ci sia un pezzo avversario con una casella libera alle spalle, in questo caso effettua la presa e può fermarsi in una qualsiasi delle caselle libere dietro il pezzo preso. Se ci fossero altri pezzi su una delle diagonali perpendicolari dietro il pezzo preso, cambia diagonale e continua a prendere. Capita, talvolta, una situazione talmente ingarbugliata che diventa un vero rebus scegliere la direzione esatta per effettuare la presa corretta (esiste l'obbligo di prendere il maggior numero di pezzi, nessun obbligo di priorità della dama sulla pedina come nella dama italiana).
L'esempio che segue è una lampante dimostrazione di quanto appena affermato e al tempo stesso dà l'idea dell'enorme complessità del gioco, basti pensare che il bianco con una sola pedina vince contro le nove pedine del nero.


diagramma 2

8-3 è la mossa vincente. 8-2, l'unica possibile alternativa, porta, nella migliore delle ipotesi, al pareggio (che già non è poco data la disparità di forze in campo). Dopo la 8-3 del bianco, il nero ha a sua disposizione 17 risposte, tutte perdenti, tutto sta, da parte del bianco, ad effettuare la prima presa nel miglior modo possibile.

Chi sono i più forti giocatori di dama internazionale?
Dominatori incontrastati sono i giocatori dell'ex URSS e gli Olandesi. E' dal 1958 che il titolo mondiale è una loro privata questione. L'Olanda, così come la Francia, molti paesi dell'Est e africani, hanno il vantaggio di non avere una loro dama nazionale, giocano solo l'internazionale. La CSI e gli Stati Baltici, per contro, oltre la dama internazionale hanno altri 2 tipi di dama nazionale ma possono contare su milioni di giocatori.
In Italia la dama internazionale ha fatto la sua prima timida apparizione nel 1948 con un torneo per corrispondenza ma l'ingresso della FID (Federazione Italiana Dama) nella Federazione mondiale (FMJD) è avvenuto nel 1964, l'anno successivo si è svolto il primo campionato italiano della specialità. Partita in sordina la dama internazionale sta pian piano ritagliandosi il suo spazio nel panorama nazionale. Ci sono almeno 200 anni di tecnica da recuperare nei confronti del Paesi più evoluti, sono tanti ma si stanno facendo passi da gigante. Specialmente a livello juniores stiamo assistendo a un autentico boom, solo 15-20 anni fa ci si congratulava con i nostri ragazzi se riuscivano a fare almeno un punto al campionato mondiale, adesso (dicembre 90) il triestino Raul Bubbi si classifica al secondo posto, il tredicenne meranese Sandro Martorelli è deluso dal suo ottavo posto (imbattuto contro russi e olandesi).
Dal punto di vista organizzativo, invece l'Italia è già una potenza, campionati mondiali ed europei, individuali e a squadre, seniores e juniores, sono stati organizzati e hanno riscosso la generale approvazione. Quest'anno (1992) si svolgerà la prima edizione delle Olimpiadi damistiche, competizione internazionale a squadre, a chi poteva essere affidata l'organizzazione? A Mori, provincia di Trento, un paese sconosciuto alla maggioranza degli italiani ma che nel mondo damistico è più famosa di Londra, Parigi o New York.


Questo materiale è stato tratto da ETEROSCACCO.

Invito calorosamente tutti i curiosi a sperimentare il gioco nel prossimo torneo per corrispondenza del GRAND PRIX AISE: iscrivetevi!


Gli appassionati devono assolutamente recarsi al nuovissimo sito della Federazione Italiana Dama.

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